Nathalie

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La sveglia suonò, come per dirmi
"Dai è arrivata l'ora di morire!" Sbuffai. Sullo schermo della sveglia a conchiglia erano posizionate 11 perle, segno che erano già le 11:00 del mattino.
Mi stiracchiai per bene i muscoli e la coda.
Nemmeno il tempo di sbadigliare che già dal corridoio sentii la stridula voce di Alyssa. Sobbalzai appena la sentii bussare forte alla porta.
"Oceano, apri immediatamente!"
Mi alzai dal letto morbido per poi nuotare verso la porta. Ancora. Sentii di nuovo quel ticchettio assillante provenire dalla porta.
"Oceano!" La odiavo!
"Arrivo, arrivo!" dissi irritata.
Aprii la porta, per poi trovarmi lo sguardo fulminante di Alyssa davanti a me.
"Ma non sei ancora pronta?" disse squadrandomi da capo a piedi.
"Mi scusi signorina, provvedo subito!" dissi chinando il capo in segno di educazione.
"Ti conviene".
Quello sguardo gelido.
Uscì, lasciandomi finalmente da sola. Mi chiusi nel bagno per poi guardarmi allo specchio.
Che faccia!
Avevo la faccia di una fifona.
Ma io non voglio avere paura. Non voglio dare l'impressione di essere impaurita!
Ma dopotutto, chi non ne avrebbe avuta?
Mi tirai i capelli castani in una coda alta. Ero l'unica ad avere colori così brutti. Le mie coetanee avevano capelli stupendi, luccicanti e di svariati colori. Mentre io. Io ero l'unica a Meriglia ad avere gli occhi marroni con capelli del medesimo colore. Ma non ci feci molto caso quel giorno. In quel momento pensavo a come sarebbe andata la giornata. Aprii l'armadio. Decisi di mettere una gonna rossa che risaltava, a parer mio, la mia coda argentata. Misi un corpetto del medesimo colore, per poi indossare una collana di perle che precedentemente era appartenuta a Diana, mia madre.
Mi guardai allo specchio.
Mi diedi due schiaffetti sulle guance e mi ripromisi che ce l'avrei fatta.
Se l'Oracolo aveva scelto me, allora non potevo far altro che esserne onorata. Uscii di fretta dalla stanza, per non subirmi un'altra ramanzina da parte di Alyssa. Nuotai più il velocemente possibile.
Quanto avrei desiderato avere il potere della super velocità in quel momento!
Ogni sirena o tritone ha una coda che possiede un potere speciale, ecco, il mio è la capacità di controllare ogni tipo di liquido esistente e amo averlo.
Da piccola mi divertivo un mondo a fare scherzi alle mie amiche ma alla fine trovavano sempre il modo di farmela pagare!
Aaahh...che bei tempi quelli!
Lasciai perdere quel pensiero, dovevo assolutamente arrivare in cortile. E in fretta.
Nuotai il più velocemente possibile quando andai a sbattere contro qualcosa, che poi si rivelò essere un qualcuno.
Alzai leggermente lo sguardo. Quei capelli bianchi simili a perle. Quegli occhi azzurri come il mare, che in quel momento parevano di ghiaccio. "Principessa!" urlai.
Era la principessa Nathalie, che imbambolata com'era non si era accorta nemmeno della mia presenza. "Principessa, mi perdoni, lasci che l'aiuti ad alzarsi" dissi, ma non ebbi risposta così lo feci lo stesso. Sembrava di pietra.
Dopo averla chiamata diverse volte finalmente si accorse di me.
"Oh scusa, tu devi essere Oceano, giusto?" Disse volgendo il suo sguardo vitreo su di me.
"Esatto altezza, si sente bene?" Osai dire.
"Ehm..." mi guardò per qualche secondo per poi piangere.
"Altezza, la prego non pianga!" Dissi abbracciandola.
Povera. Si sentiva sicuramente sconsolata e sola. Come me.
Con la sola differenza che lei era la cugina di sua maestà Sofia, ed io non ero altro che una serva, inutile e tremendamente goffa.
Insomma non ero nessuno.
La guardai.
Io non piangevo da quando avevo 4 anni, piangendo ci si sfoga, io invece mi sarei tenuta tutto dentro.
Ma niente.
Non riuscivo.
La strinsi forte.
"Principessa, non c'è bisogno di piangere, sono sicura che riusciremo nell'impresa...insieme!" Non conoscevo il potere della principessa e sinceramente non mi sembrava quello il momento adatto per chiederglielo!
Nathalie annuì poco convinta.
Alyssa e la Vecchia entrarono con dietro numerose guardie reali.
Alyssa si posizionò dietro di me, mentre le guardie tutte intorno a Nathalie.
La guardai per qualche secondo.
Si stava innervosendo troppo.
Ma perché? Perché proprio a noi?
Mi ripetevo in testa.
La Vecchia si posizionò sul palco. Ci guardò attentamente e disse. "Benvenute eroine di Meriglia" Volevo sprofondare.

Mermaid - Mission ImpossibleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora