Arriva il primo giorno di scuola. Era quasi un anno che non lo vedevo-a parte di sfuggita dentro a qualche macchina-, mi chiedevo se fosse cambiato: era cresciuto, ma solo fisicamente. In quell'anno che ci siamo persi di vista era salito di categoria nel calcio, ed era entrato a far parte di una squadra di calcio importante in zona, perciò si allenò duramente. Quando l'ho visto i miei ormoni impazzirono. Ormai un Uomo alto minimo un palmo in più (sul metro e 85). Lo vidi per la prima volta con un jeans aderente: tutto quell'allenamento gli aveva procurato due gambe muscolosissime, ma al punto giusto e un findoschiena da paura. Poi indossava la sua stupida maglietta con la faccia di un uomo mulatto che gli metteva in risalto la sua pancettina che non è mai mancata, ma comunque stupenda e che io ho sempre adorato. Era cresciuto di spalle, di mascolinità, aveva un portamento diverso, un viso da uomo. Finalmente gli era cresciuta un po' di barba, e quella barbetta abbinata a quei baffi perfettamente disegnati e scurissimi gli metteva in risalto il verde cristallino dei suoi occhi in una maniera incredibile. Era smagliante, aveva un sorriso diverso, molto e troppo sexy. La perfezione. Avevo davanti la perfezione. Una statua, una divinità greca. In quel momento ho pensato <<Sono fregata>>.
Saltando i momenti in cui i miei bollenti spiriti rischiavano di dar fuoco a tutta la scuola, iniziai a star male quel giorno. Ma letteralmente. Sono rientrata anche prima a casa. Lo shock e l'ansia mi hanno procurato un bel mal di stomaco che mi perseguitò fino alla mattina dopo.
Quando lasciai la scuola lui mi scrisse, la cosa mi fece finire il cuore dritto in gola, ma in modo piacevole. In classe mi fece capire che c'era imbarazzo, neanche più rabbia. Non riuscì nemmeno a salutarmi. Ma quel messaggio mi confermò che per lui contavo ancora qualcosa. <<Cazzo ero cosi emozionato di rivederti e tu te ne vai cosi.. poi sono io quello che fa le cose apposta!!>>. Gli risposi solo <<Anche io avevo una voglia assurda di rivederti>>, e troncai subito la conversazione non scrivendogli più altro al momento in cui lui mi rispose a sua volta con <<Allora perché cazzo ci stai ancora con quello?>>. Ecco, quasi mi dimenticavo di cosa fosse diventato M negli ultimi anni...
Ho passato quella notte in bianco. Ma non per il mal di stomaco. Non feci altro che pensare come sarebbe stato far l'amore con lui in quel momento, con quel nuovo corpo, con quel nuovo M. Quel pensiero mi eccitava così tanto che iniziai a vergognarmi di me stessa.
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Il mio secondo grande Amore
RomanceÈ una storia così complicata. Da anni, e dico anni, che non faccio altro che ripetere che ci dovrei scrivere un libro. È qualcosa che solo chi lo vive può capire fino in fondo...