Durante quella calda estate del 2009 non ci mandammo neanche un messaggio, di nessun tipo. Ci vedevamo, stessi amici, stessi luoghi di interesse, stessa vita .. ma niente, come se fossimo due perfetti sconosciuti, entrambi indispettiti verso l'altro. Proprio per questo non pensavo che quell'anno sarebbe stato il più bello della mia vita.
Ricominciò la scuola, e per le prime settimane ancora niente. Indifferenza totale. Ma dentro morivo. In quei mesi ero cresciuta così tanto e bruscamente, sia fisicamente, che mentalmente e anche fisiologicamente .. desideravo sempre di più un suo bacio, poterlo abbracciare e sentirlo tutto mio. Ma il mio orgoglio prevaleva su tutto, non doveva ricevere alcuna soddisfazione da me (avessi tenuto questa tenacia....)! Ma proprio di li a poco M fece uno dei suoi più grandi passi. Finalmente dopo alcuni mesi ricevetti nuovamente un suo messaggio. È assurdo che io non mi ricordi neanche cosa mi avesse scritto, ma ricordo come se stessi vivendo anche ora quel momento la fortissima emozione che provai. Ero arrabbiata e felice allo stesso tempo, ero cosi soddisfatta ma anche tesa e angosciata. Ero un mix di emozioni.
Non ci siamo detti ciò che si possa aspettare. O meglio, non abbiamo chiarito nulla di quello che ci sarebbe stato da chiarire. Io non gli chiesi spiegazioni sul suo comportamento incoerente, e lui non chiese a me chiarimenti sul mio interesse per J. Come se non fosse mai successo nulla, avevamo solo voglia di essere felici e di riempirci di bellissime parole.
Arrivò l'autunno, e con le basse temperature probabilmente in M sorse il bisogno di "calore umano", non so come chiamarlo. Infatti un giorno ebbi il piacere di leggere sullo schermo del mio telefonino: <<Voglio baciarti, usciamo insieme e proviamo a stare insieme>>. Cavolo, aspettavo quelle parole da più di un anno. Non esitai a chiedergli immediatamente quando, a che ora, dove.
Il 21 ottobre del 2009 ci incontrammo, ma non eravamo soli: allo stesso tempo uscivano assieme anche due nostri amici, ma questo conta vagamente. Passammo una bellissima giornata in compagnia anche dei nostri amici, seduti in una panchina sotto ad un albero di mimose. M mi stupì. Non si fece alcun problema a baciarmi, senza preavviso, senza alcuna difficoltà. Fu così naturale. Da li non parlammo più .. non facevamo altro che guardarci negli occhi senza fiatare, e baciarci. Oh, quegli occhi ... Nessuno potrà mai capire che potere hanno su di me quegli occhi.
Da quel meraviglioso giorno, senza dirci niente, senza premesse, senza condizioni, continuammo il nostro piccolo grande percorso. Eravamo una coppia, che voi ci crediate o meno. Si è strano. Io 12 anni e lui ancora neanche 13, due bambini: cosa cazzo potevamo saperne dell'amore? Eppure eravamo una coppia. Uno compensava l'altra, c'era affetto, c'era rispetto, c'era gelosia, l'uno aveva bisogno dell'altra. Facevamo le passeggiate da soli, a chiacchierare anche ore, mano nella mano. Tutto alla luce del sole. Eravamo la piccola coppia più conosciuta del paese, lo sapeva la mia famiglia e anche la sua.
Tutto questo duro ad occhio e croce due mesi e mezzo .. eh già, come potevate immaginare, finì. La causa di questa sofferta fine fu la sua gelosia, che lo portò a farmi grossi dispetti che non riuscì mai ad accettare. Decisi di troncare subito, e all'inizio fu facilissimo, ero fiera di me e non avevo bisogno di uno stupido come lui. Tanto che di li a poco uscii con un amico che abbiamo da sempre in comune, con cui, per questo motivo, non ci parlò per più di un anno (ah, e quest'ultima cosa l'ho scoperta giusto un mese fa 😑). Ma più passava il tempo più mi mancavano i suoi baci e.... si, i suoi occhioni cristallini.
Ma nulla supererà mai le idee che elabora la razionalità della sottoscritta. Io sono in grado di provare cose, con il cuore e con la pancia, che nessun altro riuscirebbe mai. Ma se la testa mi fa pensare che sia sbagliato, nulla mi convincerà del contrario. E forse è proprio questa mia caratteristica che ha causato tutti i problemi che vi racconterò in seguito ...
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Il mio secondo grande Amore
RomanceÈ una storia così complicata. Da anni, e dico anni, che non faccio altro che ripetere che ci dovrei scrivere un libro. È qualcosa che solo chi lo vive può capire fino in fondo...