Un anno inaspettato.

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Lo chiamo "anno inaspettato" perché iniziai a vederlo raramente, e fu un anno dove riuscii ad allontanarmi dai soliti pensieri che ovviamente riguardavano lui. Riuscii a dedicarmi per lo più alla mia nuova storia. Ma allo stesso tempo non smettevano di perseguitarmi quei sogni, quel bisogno di sapere cosa stesse facendo e se vedeva qualcuna. Comunque riuscii a viverla con più serenità, con più egoismo...
   Sempre in questo anno con A filava tutto liscio, finalmente avevo trovato una persona che viveva e vedeva le cose proprio come me, una persona stabile che sapeva dimostrare cosa provava, senza giochetti e dispettucci. In poche parole A ha sempre rappresentato tutto quello che è sempre mancato a M, ma allo stesso tempo M rappresenta da sempre tutto quello di cui ho sempre avuto bisogno. Lo so, è un gran casino, ci ho messo tanto anche io per capire, tutt'ora devo capire tantissime cose. Quindi immaginate quanto possa essere difficile cercare di farlo capire a persone esterne, che non hanno vissuto tutto questo.
   Tornando al nostro anno inaspettato, proprio quando la mia vita sembra aver subito una totale svolta, proprio quando mi convinsi che M non mi avrebbe mai più tormentato e che mi sarei goduta al meglio la storia con A........ mi riferiscono che M si ritirò da scuola e che decise di riniziare il terzo anno di Liceo Scientifico proprio assieme alla mia classe.
Quante volte ho fatto capire quanta confusione abbia sempre generato nella mia testa quel ragazzo? Esatto, sempre. In qualsiasi momento in cui mi stava anche solo davanti. Quando ricevetti quella notizia provai tante cose assieme. Ansia, paura, nervoso, felicità, eccitazione, tutto. Tutto assieme. E la cosa più difficile fu trattenere tutto questo mix di emozioni davanti al mio fidanzato, che non prese benissimo questa scelta di M. Vi giuro, avrei fatto di tutto per evitare. Per evitare di rimettermi nei guai con quello stronzo, e per evitare sofferenze ad A. Ma non potevo abbandonare la mia classe. In quei due anni avevamo creato un gruppo di fratelli, eravamo cosi uniti, senza loro non sarei riuscita ad andare avanti in quella scuola.
Cosi decisi di iniziare a metabolizzare e a prepararmi a qualsiasi evenienza, mancavano esattamente due mesi all'inizio delle lezioni. Però, invece di prepararmi su tutti i fronti alla convivenza scolastica con lui, riniziai a provare tutti quei sentimenti che sembravano ormai remoti. Riniziai a pensare ogni santo giorno ai suoi maledettissimi occhi, alle sue labbra, ai suoi baci, al suo sorriso, al suo modo stupido di ridere, a tutto... Ero terrorizzata, ne ero sicura: ci sarei ricascata. Mi sarei rosicata il fegato per ben altri 3 anni, minimo. Eppure non vedevo l'ora arrivasse il primo giorno di scuola ...

Il mio secondo grande AmoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora