Darkness and Light world

Note Autrice: Questa e' la mia prima storia, spero vi piaccia ...

PROLOGO

In ogni persona e' presente una parte buona ed una cattiva, saranno le scelte e i modi di vivere ad indicare quale delle due parti avra' la prevalenza

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CAPITOLO 1

Fu lo sbattere degli alberi alle mie finestre a farmi svegliare quella mattina. -E' ora di alzarsi Eris- la voce di Megan giunse forte e chiara alle mie orecchie -Si mi alzo- risposi con voce ancora impastata dal sonno. Neanche quel giorno riuscii ad aggiungere "mamma" alla fine della frase, dopotutto Megan e Thomas non erano i miei genitori, per me era piu' facile considerarli come dei Babysitter incaricati "alla sorveglianza" delle Regine.

Nonostante la preparazione ricevuta da piccola e la consapevolezza di dover morire, di li a poco, per diventare Regina Nera e guidare il regno degli inferi, ancora faticavo a crederci e non ero disposta ad accettare il mio triste destino. Lo stesso mio nome "Eris" appartenuto alla Dea della Discordia non indicava nulla di buono e per quanti sforzi potessi fare, io non sarei mai stata una ragazza normale.

Mi alzai e mi diressi verso il bagno, mi lavai la faccia e mi guardai allo specchio: Il riflesso mostró una ragazza di diciassette anni dai lunghi e mossi capelli scuri, dagli occhi grandi color nocciola e dalla carnaggione olivastra, le sorrisi. Dopotutto -Sorridi sempre Eris- erano state le ultime parole di mia madre. Uscii dal bagno e tornai verso la stanza da letto; misi un paio di jeans, una felpa nera e le mie amate converse, presi il giubbotto,lo zaino e scesi al piano di sotto. Vidi Megan, Thomas e la loro figlia Rebecca fare colazione, quest' ultima sarebbe diventata Regina Bianca -Lei si che puo' stare tranquilla, non deve pensare continuamente che e' nata per morire e che dovra' passare il resto della sua "vita" nel regno degli inferi in compagnia dei morti- pensai provando una fitta di invidia e quasi odio, sentimenti che avrebbero fatto di me una Regina Nera con i fiocchi.

Presi un toast e uscii di casa, non mi era mai piaciuto mentire e con tutti i miei problemi, fare colazione come se fossimo una "famiglia felice" non era altro che una sporca bugia.

CAPITOLO 2

-Eris Aspettami!- la voce di Rebecca alle mie spalle, suscitò in me intenzioni contrastanti; da una parte volevo velocizzare il passo facendo finta di non sentirla,dall'altra la mia coscienza imponeva di rimanere ferma, alla fine scelsi di aspettarla.

La guardai mentre camminava verso di me, non avremmo potuto essere piu' differenti, proprio come il Bianco e il nero. Lei con la sua carnaggione chiara, i suoi occhi verdi e i suoi lunghi e lisci capelli biondi appariva delicatissima quasi come una bambola, mentre io ero considerata la classica ragazza/maschiaccio. -Oggi incontreremo i due Re- inizio' a parlare quando fu al mio fianco.

La legge scritta dai 7 saggi imponeva la divisione del nostro compito con due re: La Regina Nera condivideva il suo destino con il Re bianco, mentre il Re Nero trascorreva la sua vita con la Regina bianca, era severamente vietato una relazione tra Re e Regina Nera, di fondamentale importanza era la stabilita' dell'equilibrio.

-Non solo devo accettare l'idea di morire e sorvegliare i morti, ma non posso neanche scegliere il mio compagno!- pensai amareggiata. Ignara di tutto Rebecca continuo' il suo discorso,-Noah e' il Re Nero, mentre Alexander e' il Re bianco. Speriamo siano carini- Squitti' tutta contenta ed emozionata, dovetti trattenermi dal tirarle uno schiaffo.

Possibile che per lei fosse tutto cosi' semplice?!

Immersa nei miei pensieri non mi accorsi di un ragazzo e gli caddi praticamente addosso, mi alzai velocemente, alzai lo sguardo per scusarmi e rimasi senza fiato: il ragazzo che mi si presento' d'avanti aveva due occhi di un azzurro cristallino, capelli neri che gli incorniciavano il volto e da come mostrava la maglietta aderente un fisico asciutto e palestrato. -Stai bene?- mi chiese sorridendo, -S si- balbettai facendo la figura della perfetta idiota. Rebecca ci raggiunse probabilmente pensando che stessi combinando qualche guaio.