Capitolo I - L'apertura del Quarto Sigillo - (Prima Parte)

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"Quando l'Agnello aprì il Quarto Sigillo,

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"Quando l'Agnello aprì il Quarto Sigillo,

udii la voce del quarto essere vivente che diceva:

< Vieni >

Ed ecco, mi apparve un cavallo verdastro.

Colui che lo cavalcava si chiamava Morte

e gli veniva dietro l'Inferno.

Fu dato loro potere sopra la quarta parte della Terra

per sterminare con la spada, con la fame, con la peste

e con le fiere della Terra"

Apocalisse di Giovanni 6, 7-8

Già da lungo tedioso tempo il Mondo globalizzato degli uomini stava attraversando con estenuante difficoltà, un'avversa e confusa epoca di disordini etici e morali contemporanei. Conclamatesi in vere e proprie metastasi culturali di decadentismo sociopedagogico, il quale ha portato drasticamente i più a odiare e disprezzare se stessi e l'intera umanità.

Un'epoca storica pesantemente destabilizzata, dalla sofferta e capillare lotta incondizionata al terrorismo internazionale. Meschinamente scatenato nelle grandi capitali e nelle principali metropoli urbane, tramite degli efferati ed indiscriminati attentati suicidi dinamitardi tra i malcapitati cittadini inermi.

Delle frastornate ed intimorite democrazie occidentali rese palesemente succubi nel reagire, da questa radicata politica ideologizzata del terrore. Spietatamente imposta senza alcuno scrupolo ai vari governi sovrani nazionali, da queste collegate e largamente imprevedibili atroci stragi di civili innocenti.

Un'epoca questa corrente davvero critica e tristemente segnata nella sostanza inoltre, negli'ultimi suoi fattuali cupi giorni. Dalle restrittive misure sanitarie di contenimento globali, imposte coattamente delle autorità a milioni di cittadini riottosi, dai loro legittimi governi sovrani nazionali. Con l'intento perentorio di fare disperatamente un fronte sanitario comune, cercando in questo modo di contenere il più possibile il susseguirsi di alcune pericolose, e ricorrenti nuove epidemie virali endemiche.

Delle misteriose epidemie quest'ultime caratterizzate da un alto indice delle numerose varianti genetiche dei ceppi virali, e dall'ampio raggio prospettico di diffusione patogena planetaria. Di cui alcune evolutesi anche nel loro così imprevedibile decorso infettivo, in forme pandemiche ancora più contagiose e letali. Rendendo miseramente così vane ed inefficaci tutte le procedure epidemiologiche standard, con le relative terapie mediche attualmente previste e adottate dall'Organizzazione Mondiale della Sanità.

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