"Bene bene Alfred, hai portato un paziente fuori, lo sai che non si può" disse Leo, il "capo".
Capo che non è mai presente.
Non ha mai fatto niente per noi, per questo centro psichiatrico.
"Alfred, mio buon caro Alfred"
"Mi scu..."
"Silenzio!"
Si avvicinò ad un armadio, che io oramai conoscevo molto bene.
"Alfred, mi dispiace, è tutta colpa mia" dissi, sapendo cosa sarebbe accaduto tra poco.
"Toglietevi la camicia!"
Facemmo come ci venne chiesto.
"No anzi, tu no, per te ho altro, ora vai via" disse indicandomi.20:00
È passata un'ora da quando sono uscito da quella stanza.
In realtà avevo intenzione di aspettare Alfred ma dopo le prime urla me ne andai. O meglio, mi riportarono in camera.Dopo un po', attraverso le sbarre della mia porta, vidi Alfred con due uomini che lo trascinavano via.
"Alfred!"
"Dove lo portate?!" urlai ai due uomini.
"Benjamin, stai attento!" disse per poi essere trascinato via, per sempre.20:30
"Cena, tutti a cena!" urlò Lauren nel corridoio.
"Benjamin" mi chiamò, avvicinandosi alla mia camera.
"Tu no"
"Perché?" chiesi stupito.
"Leo ti vuole vedere" mi disse con tono misto tra la preoccupazione e lo spavento.
"Va bene"
"Nella camera dove congeliamo le cose"20:30
"Finalmente!" disse Leo appoggiato con la schiena sulla porta del congelatore.
"Dov'è Alfred?"
"Licenziato"
"Cosa?!"
Non mi stupii poi così tanto, avevo già capito qualcosa quando l'avevano portato via.
"Già, al suo posto ci sarà uno dei migliori psicologi"
"Alfred è bravo!"
"Il nuovo psicologo non sarà tanto stupido da portar fuori un malato di mente ed ora spogliati"
Nullità.
Mi facevo trattare come una nullità.
O forse lo ero?
"Spogliati!" mi urlò contro.
Feci come mi venne chiesto.
"Ed ora" disse sforzandosi per aprire la porta del congelatore "Entra"
"Cosa?!"
"Ho detto entra!" disse spingendomi dentro.
Cercavo di aprire la porta, ma subito dopo mi arresi.
Mi guardai attorno.
Era una stanza vuota, fredda.
Non sapevo quanto tempo sarei rimasto, perfetto.
Era giunta la mia fine, me lo sentivo.
Piano piano mi accovacciai a terra.
Tremavo, non riuscivo a muovermi.21:30
Non sapevo che ore fossero, ma volevo solo uscire di lì.
Sentii un rumore.
"Esci" urlò Leo.
Cercavo di alzarmi invano.
"Femminuccia" disse tirandomi per un braccio.
"Prendilo!" ordinò a un uomo.
Mi sentii sollevare.
Mi bruciava tutto.
"Portalo di sopra, dove tu sai"Ero in una stanza buia, illuminata solo da una piccola candela.
"Fai quello che devi fare, io devo andare via" disse Leo all'uomo che mi teneva ancora.
"Cosa mi succederà ora?"
"Oh niente"
"Niente?"
"Niente"
"Nessuna tortura?"
"Sei fortunato, a me non piace vedere la gente soffrire"
"Non ti credo, ora arriverà qualcuno, sicuro"
Tremai.
Avevo ancora freddo.
"Stai bene?" mi chiese.
"Sei serio?" dissi guardandolo male
"Eh?" mi chiese confuso
"Sono appena stato trascinato fuori da un congelatore, sono nudo e tu mi chiedi se stia bene"
"Hai freddo?"
"Dio, ti uccido"
"Ehi ehi calmo, dovresti ringraziarmi"
"Per cosa?"
"In realtà tu ora dovresti essere con la testa in quella bacinella piena d'acqua" disse puntando la candela prima vicino alla bacinella e poi sul suo viso.
"Non ci sono luci?" chiesi.
"Oh si"
"E perché non le accendi?"
"Perché così fa più horror"
Ma è serio?
"Ma sei un paziente o?"
"Sono una guardia baby"
"A me non sembra, accendi queste luci"
"Dai ordini ora?"
"Ti prego"
Accese le luci.
Ci misi un po' per abituarmi alla luce.
Chiusi gli occhi e quando li riaprii mi ritrovai due occhioni marroni che mi fissavano.
Rimase stupito.
Dovevo essere proprio in pessime condizioni.
"Tieni" disse sfilandosi il suo maglione per poi rimanere in camicia.
"Grazie"
"Come ti chiami?"
"Per quanto tempo dobbiamo rimanere qui?"
Mi stava infastidendo.
Dovevo cercare di controllarmi.
"Abbastanza, ora, come ti chiami?"
"Benjamin"
"Io sono Roul"
"Lo sai che potrei impazzire da un momento all'altro?"
"Sì"
"Non hai paura?"
"Non ho paura di niente" disse gonfiando il petto "No, non è vero, mi sto leggermente impaurendo"
Mi alzai ed andai verso la bacinella, mettendoci la testa dentro.
"Oi! Cosa stai facendo?" disse per poi togliermi la testa dalla bacinella.
"Cerco di uccidermi!"
"Davvero?"
"Idiota, andiamo via, riprenditi il maglione e trascinami, così non capiranno niente" dissi sfilandomi il maglione.