Four

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Mercoledì 17 maggio, 10:00
"Benjamin, tra poco arriva il nuovo psicologo" mi avvisò Lauren.

"Buongiorno" mi salutò il nuovo psicologo.
"Come ti chiami?" mi chiese.
"Ti interessa?"
"Sei un mio paziente, devo sapere il tuo nome" disse sedendosi su una sedia che si trovava in camera mia.
"Non chiamarmi paziente"
Odiavo quella parola.
"Accetta la realtà" disse spingendosi gli occhiali sul naso con l'indice.
Aggrottai le sopracciglia infastidito.
"Come ti chiami?" ripeté.
"Benjamin"
"Bene Benjamin, io sono Federico" disse porgendomi una mano.
"Non mi interessa"
"Dovrebbe interessarti invece" disse ritirando la mano.
"Perché non ti siedi?"
"Mi fa male un po' tutto, non riesco a sedermi"
"Perché?"
"Non parlo con gli sconosciuti"
"Mi stavo presentando prima"
"Non mi interessa, non voglio parlare"
"Bene, cosa hai fatto ieri?"
"Ho detto che non voglio parlare"
"Non sei tu a decidere quindi, cosa hai fatto ieri?" chiese alzando un po' la voce.
"Niente" mentii.
"Avrai avuto qualcosa da fare, no?"
"No"
"Cosa hai fatto ieri?" mi richiesi appuntando qualcosa su un quadernino.
"Cosa scrivi?" chiesi curioso.
"Niente che ti riguardi" disse tenendo lo sguardo fisso sulla mia tunica.
"Sono alla moda, vero?" chiesi ironico.
"Già" disse "Ora dimmi cosa hai fatto ieri"
"È tanto importante saperlo?" chiesi un po' preoccupato.
"Sì"
"Allora dunque" dissi riflettendo.
"Sono stato chiuso in una stanza congelata per non so quanto tempo" dissi mentre la sua espressione non era una delle migliori.
"Cella frigorifera?"
"Mh...sì...penso e poi mi hanno affogato...tipo" mentii.
"C-cosa?"
"Cosa ti aspettavi?"
"Cosa hai fatto di tanto sbagliato?" chiese stupito e rimase con la bocca socchiusa.
"Ma non ti hanno detto niente?"
"No?!" urlò alzandosi dalla poltrona verde su cui era seduto "cioè...voglio dire...no, non mi hanno raccontato niente" concluse sistemandosi la camicia stropicciata.
"Perché ti comporti così?" chiesi curioso.
"Così come?"
"Sei così agitato, che ti aspettavi, che ci trattassero come persone normali?"
"Ma voi siete persone normali!"
"Lo sai che hai detto una grandissima cazzata?" chiesi ridacchiando e in quel momento vidi i suoi occhi, un azzurro stupendo.
"Sì...cioè no, voi siete normali..." disse poco sicuro di sé.
"Io vado a farmi una doccia"
"Ma non puoi, non ti faranno andare"
"Non potevo nemmeno andare via" dissi per poi lasciarlo da solo nella mia stanza.

Ragazzee, volevo dirvi che ho creato un gruppo whatsapp, non so magari per tenerci aggiornati o cose così, volete entrare? Se si mandatemi i numeri in messaggio privato.

I'm crazy // FenjiWhere stories live. Discover now