وَاتَّبَعُوا مَا تَتْلُو الشَّيَاطِينُ عَلَىٰ مُلْكِ سُلَيْمَانَ
وَمَا كَفَرَ سُلَيْمَانُ وَلَٰكِنَّ الشَّيَاطِينَ كَفَرُوا يُعَلِّمُونَ النَّاسَ السِّحْرَ وَمَا
أُنْزِلَ عَلَى الْمَلَكَيْنِ بِبَابِلَ هَارُوتَ وَمَارُوتَ
وَمَا يُعَلِّمَانِ مِنْ أَحَدٍ حَتَّىٰ يَقُولَا إِنَّمَا نَحْنُ فِتْنَةٌ فَلَا تَكْفُرْ
فَيَتَعَلَّمُونَ مِنْهُمَا مَا يُفَرِّقُونَ بِهِ بَيْنَ الْمَرْءِ وَزَوْجِهِ
وَمَا هُمْ بِضَارِّينَ بِهِ مِنْ أَحَدٍ إِلَّا بِإِذْنِ اللَّهِ
وَيَتَعَلَّمُونَ مَا يَضُرُّهُمْ وَلَا يَنْفَعُهُمْ
وَلَقَدْ عَلِمُوا لَمَنِ اشْتَرَاهُ مَا لَهُ فِي الْآخِرَةِ مِنْ خَلَاقٍ
وَلَبِئْسَ مَا شَرَوْا بِهِ أَنْفُسَهُمْ
لَوْ كَانُوا يَعْلَمُونَ
وَلَوْ أَنَّهُمْ آمَنُوا وَاتَّقَوْا لَمَثُوبَةٌ مِنْ عِنْدِ اللَّهِ خَيْرٌ
لَوْ كَانُوا يَعْلَمُونَ"Prestarono fede a quel che i demoni raccontarono sul regno di Salomone. Non era stato Salomone il miscredente, ma i demoni: insegnarono ai popoli la magia e ciò che era stato rivelato ai due angeli Hârût e Mârût a Babele. Essi però non insegnarono nulla senza prima avvertire: "Badate che noi non siam altro che una tentazione: non siate miscredenti ". E la gente imparò da loro come separare l'uomo dalla sua sposa, ma non potevano nuocere a nessuno senza il permesso di Allah. Imparavano dunque ciò che era loro dannoso e di nessun vantaggio. E ben sapevano che chi avesse acquistato quell'arte, non avrebbe avuto parte nell'altra vita. Com'era detestabile quello in cambio del quale barattarono la loro anima. Se l'avessero saputo!"
Corano, sura al baqara, 2,101 102
Allah akbar.
Voglia Allah il Compassionevole, la cui mano stanotte si è chiusa sulla Luna gettando un'ombra ammonitrice sui pinnacoli maestosi e sulle basse ambizioni, vegliare su di me, Ayman Ibn Hassan al Dely.
Scrivo queste parole chino sul leggio, tra le ombre delle stanze di cui il califfo Omayyadi mi ha benevolmente fatto dono, poiché nella mia follia egli vide la mano magica del deserto, e nel mio delirio un principio prezioso di consapevolezza. Molte sono le strade che si allontanano dal sentiero prediletto di Allah, ed egli ha avuto la pietà di comprendere che non da tutte, una volta imboccate per errore o accidente, è possibile tornare. Ho camminato oltre i confini del giardino degli uomini, oltre le ultime ombre, e ho scoperto che, se noi siamo i prediletti di Allah, di certo non siamo per questo i padroni del suo creato. Quanta è sciocca l'ambizione del misero che confonde l'amore del creatore con la convinzione che tutto ci soggiaccia. Se Allah, tramite parole del profeta, ci offre una guida è perché non c'è stato dato di vedere l'abisso sul cui orlo camminiamo, ed è solo questa ignoranza a salvarci dalla follia.
Voi che non capite, invece, continuate pure a chiamarmi Ayman il Pazzo, e fatelo perché davvero ho sfiorato quello che inconsapevolmente fuggite, e davvero ho assaporato in interezza quel terrore che pure voi percepite, vago: quell'orrore che, simile alla nostra ombra, ci segue nella luce, e ci circonda nell'oscurità. Chiamatemi Pazzo, anche se dietro le vostre maschere di certo avete compreso.
Chiamatemi come desiderate ma infine ascoltatemi, stanotte che le voci sono tornate a blandirmi e portano odore di deserto e di cenere fredda, di miele e cancrena. Dalla terrazza ho scrutato le mura di Yathrib e ho colto adunche dita d'ombra ghermirle, e una figura raccolta scivolare oltre la sagoma pallida del minareto. Ne ho avuto terrore ma non sono fuggito: dunque ho visto un volto di luna pallida nella luce delle stelle, o forse nelle fiamme di un altro mondo. Quel volto io l'ho riconosciuto, e nel suo riflesso ho scorto un ricordo dell'uomo che fui. Quel sogno di un uomo ora guida questa mano sul foglio.
Voglia Allah, Signore dei Mondi, donarmi la forza di narrare la mia storia, prima che giunga l'orrore.
– Continua –

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Jamila
HorrorAll'ombra dei pinnacoli maestosi di Yathrib, sotto il regno del califfo Omayyadi, Ayman il Pazzo verga sulla pergamena parole disperate e invoca il perdono di Allah per le sue azioni mentre sprofonda sempre più nella follia. Ma il suo tempo scarsegg...