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Erano passati 2 giorni da quando vivevo con Cameron e la sua famiglia. Passavano i giorni e io mi sentivo ancora un'intrusa qui dentro,forse più intrusa del primo giorno.

In quel momento stavo osservando la mia camera dal mega balcone che avevo ed era ancora vuota,con le pareti ancora bianche e con la cabina armadio ancora vuota. Questa stanza sembrava me,vuota e persa.
Vuota perchè non riuscivo ancora ad elaborare il tutto.
Persa perchè sembra che non abbia un punto di riferimento,com'è che si diceva in questi casi?

Ho tutti,ma non ho nessuno.

Che poi tutti tutti,non avevo,avevo solo lui,mio padre,colui che mi aveva incasinato la vita come se non ci fosse un domani,Cameron.

Mi ero sempre chiesta che cosa sarebbe successo se io non l'avessi scoperto,se non avessi scoperto che colui che reputavo mio fratello fosse mio padre . Me lo ero chiesto tante di quelle volte che certe volte pensavo che forse tutto ciò non sarebbe successo. Però una cosa mi ero chiesta avrei preferito vivere dentro una menzogna oppure no?

Non lo so.

Forse se lo avessi saputo,fin dall'inizio,forse avrei preferito non saperlo per non soffrire ancora di più,per non trovarmi adesso in un casino totale come questo.

"Posso entrare?" bussò qualcuno

"Si,certo" risposi rientrando dentro

"Che stavi facendo?" chiese Cameron

"Nulla,passavo un po' di tempo in balcone" risposi indicando il balcone

"Perchè oggi non decoriamo un po' la tua stanza?" chiese uscendo in balcone

"Lorry Anne e Audrey?" chiesi un po' indecisa

"Puoi chiamarla mamma,lo sai vero?" disse Cameron con occhi speranzosi

"Lo so" sussurrai piano piano

Io volevo la mia vera madre... pensai

"So quello a cui stai pensando" ammise Cameron

"Te lo giuro è più forte di me,ma è troppo difficile tutto questo per me,ok? Troppo. Ancora non riesco a chiamare te papà,come pensi possa chiamare lei mamma?" dissi tutto d'un fiato cercando di reprimere le lacrime

"Mi dispiace,pensavo ti fossi abituata in un certo senso ad..." disse ma lo interruppi

"Ad avere una famiglia? A stare con voi? A non sentirmi un'intrusa ogni volta che vi guardo? No. No,Cam non mi ci sono ancora abituata e giuro ci sto provando con tutto me stessa a far finta o almeno a sperare a tutto vada bene e che nonno sia qui,con noi ancora,ma non c'è e io mi sento così in colpa che non riesco a vivere al completo. Lo so,dovrei essere felice perchè sono qui,con te,ma non ci riesco. Per ora,per non ci riesco,ma te lo prometto,prometto che un giorno riuscirò a completarmi. Non oggi però. Un giorno" dissi mentre una lacrima mi stava solcando il viso,ma che subito asciugai

"Lo so è difficile anche per me,ma dobbiamo vivere come lui voleva" disse guardandomi negli occhi

Voleva...

Era davvero così difficile accettare che ormai lui non c'era più?

"Ancora mi ci devo abituare a parlare di lui al passato" sussurrai piano piano

"So' che è colpa mia,sai? Lo so e per quante volte tu mi dica che non è così,fidati io so' che è colpa mia. Solo mia. Mi dovevate lasciar..." dissi ma Cameron m'interruppe

"Non lo dire ti prego. Non lo fare,non lo sopporterei. Dobbiamo buttarci il dolore alle spalle adesso siamo un'altra volta qui,insieme. Dobbiamo fare quello che papà ha detto di fare. Continuare a vivere. Dobbiamo farlo,piccola. Dobbiamo,per lui" disse avvicinandosi a me per poi abbracciarmi a se

"Cam?" dissi mentre stavo aspirando il suo profumo,il profumo di casa

"Si?" rispose

"Andiamo a prendere le cose per la mia stanza?" chiesi sorridendo

Aveva ragione Cam. Dovevamo farcela,per lui,per lui che ci sta guardando da lassù,mentre sicuramente in questo momento starà sorridendo,sarà felice per noi.

"Andiamo" disse sorridendomi

...Dopo 2 ore...

"Sicura che non vuoi tornare indietro per cambiare?" chiese per l'ennesima Cameron da quando eravamo arrivati a casa

"Si,Cam sono sicura voglio dipingere la mia stanza di nero e bianco" risposi sempre ancora

"Ma sei assolutamente sicura?" insiste

"Si Cam si. Ora mi aiuti oppure faccio tutto io?" chiesi indicando con il rollo(?) la parete ancora bianca

"Eh vabbene ma non credo sia una buona idea" rispose rassegnato

"Fidati di me. Sarà bello l'effetto poi la stanza e luminosa e i mobili sono bianchi" risposi rassicurandolo

"Ok mi fido ma non sono sicuro" disse ancora una volta

...Dopo altre 2 ore...

Stava osservando tutta la stanza da un bel po',era completa. Tutta dipinta come si deve e io e Cameron eravamo davanti ad una delle pareti esaminando il nostro capo lavoro.

"È..." disse Cam ma io lo interruppi

"È bellissimo" lo anticipai

"Io volevo dire nero,ma vabbè" disse ridacchiando

"Ancora non ho capito che cosa dobbiamo fare con la vernice bianca" disse Cameron

"Ah vero. Aspetta" dissi andando a prendere il barattolo per poi prendere un pennello inzupparlo di vernice e poi vado al centro della parete per poi cominciare a schizzare di bianco tutta la parete

"Fatto. Adesso è perfetta" dissi mettendomi accanto a Cameron

"Perchè?" chiese curioso Cameron

"Vedi tutto questo nero-dissi indicando la parete-ecco,questo è tutto il dolore,le delusioni,i vuoti,le perdite e le lacrime che ci sono. Tutte le parti in nero sono le sofferenze,il buio e invece i puntini bianchi sono le speranze,la luce. Ad ogni tunnel nero,c'è sempre una via d'uscita,forse ci vorrà tanto per raggiungere quella luce,certo,ma quella luce arriverà sempre e comunque. Ecco il significato di queste pareti:che nonostante tutto il buio che ci circonda si troverà sempre la proprio luce,sempre" spiegai

"È il tuo motto?" chiese Cameron

"Si" risposi

"Da quando?" chiese curioso

"Da quando ho te accanto. Da quando siamo un'altra volta Cameron e Lorry Dallas" risposi abbracciandolo per nascondere il dolore e la vergogna

La mia casa l'avevo trovata,era quelle braccia che tanto mi erano mancate,quelle braccia che tanto mi avevano fatto del male solo per proteggermi.

La mia casa era lui,Cameron Dallas,mio padre.

•||La mia famiglia è lui 2||• Cameron DallasDove le storie prendono vita. Scoprilo ora