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Cameron's Pov
Erano passati 2 giorni da quando la mia piccola aveva avuto le convulsioni,da quando io la rividi e da quando stava peggiorando. Ancora aspettavamo quel maledetto cuore che non facevamo altro che aspettare,ma che non arrivava mai. Avevo pregato e insultato i medici per far avere al più presto un cuore nuovo alla mia piccola,ma purtroppo le mie minacce e i miei insulti non funzionavano.

Perciò non facevamo altro che aspettare e aspettare,e vedere se davvero i miracoli esistessero. Ormai erano 2 giorni da quando stavo seduto qui in un corridoio d'ospedale ad aspettare che almeno la mia piccola si svegliasse,almeno quello. Volevo che almeno sapesse che fossi qui,che non l'avrei abbandonata,che non l'avrei più fatto e che mai lo avrei rifatto.

"Cameron?" attirò la mia attenzione Marie

"Sí?" la incitai a continuare

"Tieni questo,penso che sia giusto che lo tenga tu" disse passandomi un piccolo quaderno un po' rovinato

"Che cos'è?" chiesi prendendolo e sfogliandolo un po'

"È il diario dove Luna a scritto per tutti questi anni. Ogni notte la vedevo scrivere in questo quaderno mentre fissava la luna e certe volte mentre scriveva piangeva. Perciò credo che anche se sia il diario di Luna,credo che sia meglio che tu legga un po'. Giusto per capire quello che è successo in questi 2 anni,noh?" disse con un sorriso sforzato

Io annuii.

"Bhe,io vado a casa a riposarmi. Fammi sapere se ci sono novità e buona lettura" disse per poi scomparire lungo il corridoio

Cominciai a passarmi da una mano all'altra il quaderno e lo sfogliai un po'. La scrittura era in stampatello minuscolo e il colore della penna cambiava molto spesso.

Dopo un po' mi chiesi se veramente avrei voluto scoprire come davvero si sentiva Lorry,come si sentiva quando io l'avevo lasciata in quella merda di orfanotrofio.

Se solo potessi cambiare le cose,forse non saremmo qui in ospedale. Se solo non l'avessi lasciata in orfanotrofio a quest'ora forse eravamo in vacanza con Lorry Anne e Audrey da qualche parte nel mondo,magari a San Francisco,la sua città preferita,nonostante gli avvenimenti passati.

Continuavo a girare e rigirare il quaderno tra le mie mani,ma ancora non sapevo che fare,perciò mi avvicinai verso l'unica cosa che mi separava dalla mia piccolina,una lastra di vetro.
La guardavo,eccome se la guardavo. Più guardavo il suo viso e più ripetevo nella mia mente che lei era mia figlia,la figlia che avevo con lei,con l'unica donna che abbia mai veramente amato in vita mia,Anne.

Ricordo ancora che all'inizio,quando Lorry era appena nata,non la volevo neppure guardare in faccia,perchè mi ricordava lei. Mi faceva troppo male vederla,eppure avevo costretto i miei genitori di prendersi cura di lei,per questo mi ero perso un bel mese di vita di Lorry.

Ricordo ancora quella volta in cui decisi finalmente di prendermi cura di lei.

...Flashback...
Era da più di 10 minuti che sentivo piangere Lorry dalla stanza accanto e speravo che mio padre andasse al più presto da lei per calmarla,perchè non ce la facevo più a sentire quegli strilli.

"PAPÀ!" urlai dalla mia stanza

Nessuna risposta.

"MAMMA!" urlai ancora

Ancora niente.

Quando ad un certo punto vidi il mio cellulare illuminarsi e vidi il messaggio che mi aveva mandato mio padre.

J:"io e tua madre siamo usciti per prendere da mangiare per la piccolina,tra meno di 20 minuti siamo lì. Occupati di lei,per favore😘"

Perfetto...

Non solo dovevo sopportare le urla di quella bambina,dovevo anche occuparmi di lei. Perciò mi alzai svogliatamente dal mio comodo letto e andai a passo lento verso quella stanza.

Aprii piano piano la porta facendola cigolare un po' e la vidi lì,nella sua culla bianca. Mi avvicinai piano piano,poi dopo un mese in cui non la riuscivo a guardare in faccia,la vidi. Nonostante fosse così piccola mi assomigliava così tanto e aveva i tratti di sua madre.

Sua madre... sospirai

Mi mancava.

Sorrisi al ricordo della mia ragazza,mi mancava così tremendamente tanto.

Lorry ancora piangeva e io la fissavo con gli occhi lucidi,mi faceva davvero male vederla.

Dopo un po' le toccai la piccola mano e lei non so come ma lo avverrò tra le sue piccola dita e si tranquillizzò,non pianse più. La sua stretta nonostante fosse piccola era davvero così forse e per la prima volta cominciai ad accarezzarle il viso,finché non ebbi il coraggio di prenderla tra le mie braccia.

La presi tra le mie braccia e mi misi seduto nel letto dei miei genitori,mettendo Lorry nel mio petto. Lei sorrideva e aveva smesso di piangere e io stranamente stavo bene.

Forse dovevo occuparmi di lei. Forse dovevo prendermi le mie responsabilità.
Forse dovevo stare io vicino a mia figlia.
Forse dovevo proteggerla io con le mie stesse forze e braccia.

Forse dovevo reprimere le mie paure una volta per tutte e occuparmi di lei,l'ultima cosa che mi era rimasta di Anne.

...Fine flashback...

Era da quel giorno che decisi di prendermi cura di lei,di occuparmi della mia piccolina.

Quel giorno capii che io avevo bisogno di Anne e lei era l'unica che mi era rimasta di lei e invece la mia piccolina aveva solo bisogno di suo padre. Entrambi avevamo bisogno l'una dell'altra.

Eppure nonostante questo ricordo hai perso di lei anche altri 3 anni di vita,solo per colpa tua,ancora una volta... disse la mia vocina interiore

Non commetterò più lo stesso errore dissi alla vocina,ma di più a me stesso

La guardai ancora attraverso il vetro e le lacrime senza accorgermene scesero,una ad una,ancora una volta.

"Piccola lotta ti prego" dissi sottovoce mettendo una mano sul vetro

•||La mia famiglia è lui 2||• Cameron DallasDove le storie prendono vita. Scoprilo ora