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Arrivammo in fetta e furia a casa. Entrammo, Lorenzo era davanti a me e aprì la porta della cucina.

"Posso spiegare" disse subito, non capì subito la situazione e mi guardai intorno.

C'erano i miei amici, Stefano, Goff, Mary, Melanie e mio padre.

"C-che succede?" chiesi preoccupata avvicinandomi ai miei amici e a Mel.

"Astrid..." inizó Giulia per poi venir interrotta da Salvatore.

"Ti avevo avvertito!" mi urló contro Salvatore mentre Sascha lo trattenne dall'alzarsi.

Non capivo. Poi guardai Melanie, appena il nostro sguardo si incroció lei lo abbassó.

Oh no.

"Melanie..." alzó la testa "Che cosa hai fatto?"

"ADESSO BASTA!" urló mio padre prendendo la mia mano. Mi lamentai perchè mi prese troppo veloce e mi venne una fitta al basso ventre.

Mio padre si accorse che mi appoggiai una mano lì.

"CHE CAZZO HAI FATTO A MIA FIGLIA?!" si avvicinó a Lorenzo e lo colpì dandogli una schiaffo.

Lorenzo abbassó la testa non lamentandosi. Vederlo così...i miei occhi si stavano appannando. La mia gola stava diventando secca.

"TU...TU SEI UN UOMO DISGUSTOSO! COME HAI POTUTO FARE QUESTA A MIA FIGLIA?! HA SOLO 17 ANNI!"

"Smettila..." il mio lamento era flebile, non si sentì neanche. Scoppiai a piangere.

Lorenzo alzó lo sgaurdo e mi chiamó "Astrid"

"NON TI AZZARDARE A DIRE ANCHE IL NOME DI MIA FIGLIA"

Anche se non l'avevo detto, ero felice al fianco di Lorenzo. Poche ore prima ero felice stando insieme a lui.

Il suo sorriso, la sua voce, il suo corpo e il suo carattere, tutto di lui, mi rendeva felice.

Solo lui era in grado di farmi sentire felice e confusa nello stesso tempo.

Melanie si avvicinó a me per vedere come stavo.

"Non ti avvicinare..." le sussurrai, stavolta si sentiva.

"As! Scusa! Io...ecco, non potevo non dirlo, quell'uomo è un mani-"

"NON DIRLO!" urlai, le lacrime scesero più veloci "LORENZO NON È COSÌ! NON È COME DITE! 'DISGUSTO? MANIACO? PERVERTITO? MALATO?' QUELLI SIETE VOI!"

"NON MI IMPORTA COSA DICI ASTRID! SEI MIA FIGLIA E TI PORTERÓ VIA DA QUI!" mi prese per una mano trascinandomi fuori casa.

Cercai di ribellarmi ma la sua presa era troppo stretta. Mi buttó in macchina e mi chiuse dentro.

Urlai per chiedere aiuto, sbattei sul finestrino. Vidi mio padre entrare in casa e gli altri uscire.

Mi guardarono dal finestrino mentre andavano via. Li supplicai di aprire la macchina ma abbassarono lo sguardo e mi ignorarono.

Mai avevo provato tanto odio per delle persone.

Mio padre tornó dopo poco. Sapevo che con lui non c'era nulla da fare. Aveva preso la sua decisione.

Accese la macchina e partì.
Per tutto il tragitto non feci che urlare e piangere.

Era riuscito a portarmi via da quella casa ma non era riuscito a portare Lorenzo via dal mio cuore.

Cuddle me Daddy [lorenzo ostuni]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora