Capitolo 1°

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-Camilla muoviti o lo perderemo-incitai la mia amica a far presto a a comprare quelle stupide barrette dietetiche sennò avremmo fatto tardi a prendere il treno. -Aspettami quanto pago- nel mentre controllati l' orario, "se corriamo forse c e la potremmo anche fare" pensai. Uscite fuori da quell'orribile negozio iniziammo a correre come matte.
Fantastico! Abbiamo perso il treno per colpa di Camilla e delle sue stupide barrette. -E adesso che facciamo, treni non ne passano più fino a tardo pomeriggio. La scuola?- le domandai. - Denise la scuola niente ora andiamo a fare un bel giro turistico. Vieni forza!- disse mentre mise piede su un treno. Non avendo altra scelta la seguì a ruota, oggi sarebbe andata così... Se non fosse che questo maledettissimo treno dopo solo un ora e quarantacinque minuti fece la prima fermata e io decisi di scendere là per trovare una cabina telefonica visto che non sapevamo dove fossimo anche perché circa trenta minuti fa ci eravamo inoltrate in questa specie di bosco deserto. Trovata la cabina composi il numero ma prima che io potessi completarlo Camilla mi tirò per un braccio trascinandomi davanti ad un negozio di vestiti costringendomi a farmi entrare. -Oddio Desy guarda che bello😍 vado immediatamente a provarlo tu stai qui fuori e fai la guardia- disse indicando un vestito rosso con i diamantini, io annuì semplicemente. Dopo cinque minuti di lunga e straziante attesa decisi di uscire e di provare di nuovo a chiamare per farci venire a prendere. Fui nuovamente davanti alla mia cara adorata cabina telefonica, composi i primi tre numeri e... -Mia- sentì un ringhio proprio dietro le mie spalle e prima che io potessi accorgermi di qualcosa fui sollevata per i fianchi posta a testa in giù su delle possenti spalle da un muscoloso e gigantesco "orso/uomo". -Mettimi giù brutto maniaco- iniziai ad urlare e a muovermi vigorosamente ma più continuavo e più la stretta diventava potente. -Sh piccola calmati non ti farò del male... ora dormi- disse una voce roca e sensuale che mi fece venire i brividi e come per magia i miei occhi si fecero pesanti e mentre le palpebre si chiudevano pensai alla mia amica in camerino e alla mia famiglia, chissà se li avrei più rivisti.


Cari lettori questa è la mia prima storia, mi scuso per errori grammaticali ma vi avviso che è colpa del dispositivo, spero vi piaccia e se anche solo vi interessa lasciate una stellina⭐. Grazie ❤

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