Capitolo 4

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Shemohunters.

«Sarà morta?» disse una voce femminile «Se è morta mi fa un piacere.» rispose una voce molto checca «Ma Valàk!» rispose la voce del biondo ossigenato «Gesù! Basta con queste battute sui demoni!» lo sgridò la voce femminile. Clarissa sentendo quelle voci ed una voce rauca e mascolina che ripeteva il suo nome si svegliò di scatto scontrando la sua fronte con un naso «Porca troia! Bimbaminchia di merda!» era una ragazza coi capelli di un nero scuro che si coprì il naso bestemmiando per il dolore atroce. Il biondo ossigenato la prese dal gomito e la fece alzare dal letto per sedersi «Chi si alza perde la piazza e chi si siede è un cavaliere!» esclamò saltellando così forte sul letto che fece cadere a terra la bimbaminchia. Il ragazzo moro scoppiò in una risata isterica indicandola, stessa cosa la ragazza che aveva le dita sporche del suo stesso sangue e caccole - mentre si vedeva che il sangue colava ancora entrandogli in bocca - il biondo ossigenato si alzò dicendo il nome della ragazza e aiutava Clarissa ad alzarsi «Il mio nome è Gesù Disneyland.». Clarissa era sbalordita mentre guardava incantata, quasi come una ritardata, al biondo ossigenato «Hai detto che andiamo all'Etnaland?» domandò la bimbaminchia non capendo niente di quello che aveva appena detto Gesù. Come al solito.
La checca si mise accanto al biondo ossigenato sbuffando coriandoli e glitter infuriato «Tonta, bimbaminchia e sorda. Te la sei trovata proprio di bella!» s'incalzò mettendosi in piedi bestemmiando sui santi più beati. Clarissa notò che non indossava più i suoi vestiti: Pantaloni strappati che sembravano i sedili di una vecchissima Panda; maglietta tutta brillantinata e con una scritta "Sn xfetta!1!1!" e le Converse fasulle ma colorate come se fosse una Power Ranger. Stava indossando degli indumenti da paziente. «Cosa è successo ai miei vestiti fichissimi?!» urlò straziatamente mettendosi in piedi «Li stiamo lavando. Il Malato che ti aveva attaccato, ti aveva anche sborrato tutt'addosso.» rispose la ragazza senza nome. «A proposito, io sono Senzanome Hollywood.» proseguì la... Ragazza... Senza nome, anche se questo è il suo vero nome. Clarissa gli porse un pacco di preservativo trovato sotto il letfo mentre era caduta come la cogliona che in realtà sia «Devi scopare molto. Io sono Clarissa Gay, per le amiche Rossa Mignotta.» Senzanome Hollywood sorrise prendendo il pacco della Durex «Sappiamo chi sei. Abbiamo stalkerato il tuo profilo Facebook.» improvvisamente entrò Gesù in compagnia della checca «Hodshi ti vuole scopare.» Clarissa era sorpresa «Chi è Hodshi?» la checca uscì e Gesù chiuse la porta «Un vecchio maniaco psicopaticamente pedofilo. Ah e tiene un grosso uccello nello studio.» Clarissa guardò Senzanome «Quanto grosso?» chiese incuriosita inciamppando sulla vestaglia «Abbastanza grosso da poterti arrivare in testa.» rispose Gesù incrociando gli occhi «Sembra una questione eccitante.» disse Clarissa fieramente. Gesù aprì la porta facendola passare «Grazie.» rispose sorridendo Clarissa. Un'attimo dopo si trovò con la faccia a terra e la checca che rideva istericamente, alzò la testa per guardarlo e si mise a sorridere «Porco dio!» la checca si girò e vomitò mentre Gesù l'aiutò ad alzarsi, appena la guardò, anche lui bestemmiò sul loro signore, Papà Pig, e si girò per vomitare. «Che c'è?» domandò Clarissa prendendo il suo iPhone15 che, appena si guardò, gli sputò e si spaccò lo schermo.

Incavolata Clarissa iniziò a fare strada andando a calciare contro: Una signora anziana di passaggio, due inferimeri che stavano prendendo un caffè, un gatto, un topo bello grosso, il ciclista dei capitoli precendenti e alla checca che si trovò davanti, poi guardò a Gesù con una faccia incazzata che (Più di quella incazzata assomiglia a quella di Riuk.) disse «Non so dove si trova.» Gesù calò la testa «Seguimi.» iniziando a fare strada mentre Clarissa lo seguiva come un cane. «Ma mi ha dato un calcio! Guarda! Mi esce anche il sangue! Porco dio!» continuò a bestemmiare la checca mentre, zoppicando, li seguiva.

Arrivarono ad una porta con alcuni stickers di pornostars, alcune frasi eccitanti e parti intime. Gesù aprì entrando per primo, seguito dalla bimbamincha. A chiudere la coda c'era la checca «Ancora esce il sangue.» disse a bassa voce la checca. Clarissa gli diede un altro calcio col tallone e si guardò in giro per la stanza. Non capiva bene di quanto era super fatta. Una cosa era sicura: La bimbaminchia era strafatta.

Negli scaffali dello studio vide che erano pieni di libri pornografici, DvD contenenti porno gay e video cassette contenenti film porno vintage. Scese quei tre scalini tenendosi a delle aste di cazzo lasciandosi alle spalle Gesù che aveva incrociato lo sguardo e la checca che si lamentava per i calci che gli erano stati inflitti, poi chiusero la porta restando fuori. Clarissa si guardò ancora intorno finchè non vide un uccello grosso e più alto di lei «Che cazzo sei?» bisbigliò «È una specie rara.» disse una voce ossuta. Clarissa si girò e l'uomo si avvicinò per accarezzare l'uccello «Non capisco. Che cazzo è?» Hodshi sospirò «Il suo nome d'origine è Marthareus Kenticus. Ma tutti la chiamiamo... Martha.» Clarissa riguardò l'uccello curiosa. Marthareus Kenticus guardò lei sorridente «Claaark!» esclamò infine con una voce da uccello del malaugurio facendo spaventare la bimbaminchia e mandarla indietro, Hodshi la prese fra le sue braccia che si chiusero sulle piccole tette che la bimbaminchia si ritrovava «Era la migliore.» iniziò il pedofilo che poppava con le sue vecchie mani grinzite le tettarelle di Clarissa. La ragazza iniziò ad ansimare come una gatta morta e Hodshi guardò verso il tetto. Ma seriamente così facilmente si eccitta? Pensò.

Girò Clarissa verso di sé in modo da poter vedere la sua faccia sbavata. Si! Scopami. Fammi tua, tutta tua! Pensava Clarissa mentre cercava il pacco di Hodshi. Rimase al quanto delusa. Hodshi è senza Vigorsol?

L'uomo contiuava a popparsi le piccole mozzarelline di Clarissa «Tua madre.» disse infine. Ma la bimbaminchia non aveva capito un cazzo ancora una volta «Non capisco.» iniziò Clarissa ma fù interrotta subito « Claaark! Una troia resta troia.» esclamò Marthareus iniziando a svolazzare tra un cazzo e l'altro «Non capisco.» ripetè Clarissa. Troppo tonta per capire. «Fino a ieri ti sentivi la più troia del paese. Oggi ti svegli e scopri che tua madre non era in casa mentre un vecchio pedofilo ti svela che lui era più troia di te.» disse Hodshi con tono basso e sottolineando con le dita alcune parole dette. Clarissa si girò dando le sue piccole chiappe al pedofilo che prendeva misure con le dita.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Oct 25, 2017 ⏰

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