Prima che leggiate vorrei tanto scusarmi. Dopo un ritardo di settimane, vi lascio con un capitolo minuscolo e scritto neanche troppo bene. Purtroppo ultimamente non sto passando un bel periodo, quindi spero che chi sta seguendo questa storia possa perdonarmi.
Alla prossima. x
"Nobody said it was easy
it's such a shame for us to part
nobody said it was easy
no one ever said it would be so hard."
Harry sospira a denti stretti, infilando le dita tra i capelli profumati e morbidi che gli sfiorano il mento. La schiena è premuta contro la spalliera del divano, il collo reclinato verso sinistra e il fianco a contatto con le cosce dell'altro. Non sa come siano arrivati a questo punto, ma sinceramente non gli importa. Al momento, le labbra morbide ed umide che gli mordono la pelle sono tutto ciò a cui vuole pensare. In ogni caso, non crede che sarebbe in grado di pensare a qualcos'altro.
Non ha mai bevuto qualcosa che fosse diverso dalla birra e Niall stasera gli ha rifilato quattro bicchieri di vodka alla pesca, quindi è abbastanza normale che si senta disorientato. O forse è colpa della mano che risale lentamente sul suo interno coscia, o del profumo pungente che gli arriva alle narici, o ancora della protuberanza che spinge contro il suo fianco. Non lo sa. Il suo cervello fa fatica ad ingranare, in questo momento.
-Lou- soffia, la voce che si spezza sull'ultima lettera.
L'amico sembra non sentirlo, e continua il suo lavoro con un sorrisetto irriverente. Harry lo sente espandersi sulla pelle tesa e sorride a sua volta, mentre la lingua ruvida di Louis passa a stuzzicare lo spazio sensibile sotto l'orecchio.
Qualcuno fischia e Harry è quasi sicuro che sia Niall, ma continua a tenere gli occhi chiusi e preme le dita contro la nuca di Louis. Quando si stacca, qualche secondo più tardi, il primo pensiero che gli sfiora la mente è che dovrà chiedere a sua sorella di prestargli uno dei suoi foulard.
L'amico lascia uscire una risatina isterica e porta la mano a coprirsi la bocca. -Ti ho appena fatto un succhiotto- esclama infine, gli occhi ridotti a due fessure e le spalle che si muovono freneticamente.
Harry si fa contagiare dalla sua allegria ubriaca, butta la testa contro lo schienale del divano e ride a sua volta.
Il giorno dopo, con una sciarpa rosa a circondargli il collo e l'ombra delle labbra di Louis che ancora sembra aleggiare sulla sua pelle, Niall lancia loro occhiolini ogni volta che li guarda, Zayn fa battute maliziose e Liam è curioso di vedere il succhiotto.
La professoressa Nelson lo chiama all'interrogazione di chimica, la segretaria mastica una gomma con aria annoiata, il bidello del secondo piano urla contro Andy Samuels e il resto della squadra di football.
Tutto come al solito, insomma. Ad Harry piace la routine, quindi non se ne lamenta.
Solo che Louis non sembra quello di sempre. Non lo saluta con un abbraccio, non se lo trascina sulle gambe durante la pausa pranzo, non affonda le dita nelle sue fossette, non scoppia a ridere contro il suo collo.
Harry non gliene parla, ma questo gli piace un po' di meno.
* * *
Louis ancora ricorda in modo chiaro e limpido quando, a diciassette anni, ha preso a pugni Andy Samuels per aver riso dei suoi nuovi occhiali. O quando ha tinto di rosa e celeste i capelli di Nick Grimshaw perché in mensa aveva toccato senza permesso il sedere di Harry. Ricorda ancora più limpidamente, poi, le infinite convocazioni dal preside che era solito procurarsi, e le lavate di capo che Johannah gli riservava una volta tornato a casa
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Friends shouldn't kiss me like you do | Larry Stylinson
Fanfiction"Harry e Louis si sono dedicati giornate di sole, pezzi di pelle e battiti di cuore. Ed Harry sa poche cose di come funziona il mondo. Ultimamente ha cominciato a perdere il controllo anche su tutto ciò che riguarda la sua vita. L'unica certezza che...