Capitolo 4

3K 39 2
                                    

"Ne è sicuro, Signor Styles?" Gli domandò per quella che sembrava la centesima volta la donna, alzando le sopracciglia contrariata.

"Si, grazie." Rispose distrattamente, firmando l'ultimo pezzo di carta che gli porse l'avvocato davanti a lui.

"Bene Signor Styles, allora sono fiera di annunciarle che lei è ufficialmente il tutore legale di Annabelle Cox." Sorrise soddisfatto, non vedendo l'ora di portare via la ragazza da quel posto.

"Dove posso trovarla?" Domandò impaziente.

"La signorina Cox la sta già aspettando all'entrata, abbiamo fatto preparare tutte le sue cose." Harry annuí ringraziandola, prima di salutare cordialmente lei e l'uomo accanto lui, uscendo dalla stanza.

Annabelle era difronte alla porta d'ingresso, coperta da un top bianco che lasciava scoperte le spalle e una leggera gonna a scacchi nera e verde, abbinata a delle parigine nere come le scarpe. I capelli biondi svolazzarono nel momento in cui si voltò verso di lui, per poi mostrargli un sorriso.

"Mi porti davvero via, Harry?" Domandò incredula, non pensava che, quando quasi una settimana fa le aveva detto che sarebbero andati via da quel posto insieme, stesse dicendo davvero, eppure era così.

"Certo Annabelle, te lo avevo promesso." Le rispose, poggiando una mano sulla base della sua schiena per dirigerla verso l'uscita.

Annabelle aveva immaginato che Harry fosse un uomo economicamente stabile, lo si vedeva dai vestiti eleganti e ben curati che portava, ma non immaginava che vivesse in una villa. Eppure, una volta arrivati davanti alla grande casa bianca, si era dovuta convincere del fatto che stesse più che bene a livello economico. Harry le aveva mostrato la sua stanza, che si trovava al secondo piano e si trattava di un'ampia camera dai muri bordeaux, con un grande letto matrimoniale dalle coperte bianche posto al centro e un armadio e qualche scaffale ai lati. Le aveva dato il tempo di disfare le valigie, per poi aspettarla in soggiorno.

Annabelle scese lentamente le scale, mantenendosi al cornicione della scalinata, fino a raggiungere l'uomo in soggiorno, che era comodamente seduto sul divano in pelle nera.

"Vieni Annabelle, devo spiegarti alcune cose." Le fece segno di sedersi accanto a lui, cosa che fece senza esitazione.

"Sono sicuro che starai bene qui con me, ma ci sono delle regole che vorrei che rispettassi." La vide annuire, per poi andare avanti. "Il motivo per cui ti ho voluta qui con me è che credo che tu sia speciale e io sono certo di poterti rendere felice, cosa che nessuno si preoccupava di fare in quel postaccio in cui vivevi. Ma per renderti felice e farti stare bene ho bisogno che tu faccia altrettanto con me, rispettando le mie condizioni. La prima è che dovrai sempre dirmi ciò che pensi, quello che immagini e quello che vorresti accadesse, voglio sapere ogni cosa ti passi per la mente. In secondo luogo vorrei che mi ubbidissi sempre, come una bambina che ascolta il suo papino e, per questo, vorrei ti sentissi libera di chiamarmi papino, perché per me sei la mia piccola bambina." Le disse, prendendo una ciocca dei suoi capelli chiari e portandola dietro il suo orecchio, sfiorando la sua guancia. "La terza regola è quella che ti permette di fare tutto quello che vuoi, ogni singola cosa, eccetto una. Questa regola Annabelle è quella più importante e mi arrabbierò molto se non dovessi rispettarla. Non puoi toccarti, non puoi darti piacere in alcun modo se io non sono con te." Annabelle rimase un attimo sconcertata dall'ultima parte del discorso, ma si ritrovò comunque ad essere d'accordo, troppo distratta dal tocco sottile delle sue nocche sulla sua guancia, che la sfioravano dolcemente.

"Ora vieni con me, devo mostrarti una cosa." Si alzò, interrompendo quel contatto, per scortarla in una stanza che ancora non le aveva mostrato.

"Questa è la stanza dei giochi, è tutta per te e per me, solo nostra." Disse, prima di aprire la porta e rivelare una stanza dalle pareti scure. Al centro c'era un letto matrimoniale, simile a quello nella sua camera, ma alle pareti non c'erano armadi o librerie, bensì oggetti al quale Annabelle rimase momentaneamente confusa. Erano dildi, stimolanti, bende e manette, oggetti di ogni tipo. "Non devi portarci nessuno qui dentro, possiamo entrarci solo io e te."

"Perché hai deciso di prendere la mia custodia Harry?" Si decise poi a chiedere.

"Te l'ho detto Annabelle, voglio farti stare bene, voglio farti sentire libera di essere te stessa. Voglio toccarti, voglio sentirti e farti provare cose nuove, cose che nemmeno ti immagini." Spiegò, chiudendo la porta alle sue spalle, per osservarla negli occhi.

"Mi darai piacere Harry?" Mormorò lei, quando le sue mani finirono sui suoi fianchi.

"Si, piccola. Ti darò molto piacere." Strinse di più la presa sul suo corpo, avvicinandola a lui.

Annabelle dovette sollevare la testa per guardarlo negli occhi, per poi portare le mani sulle sue spalle e poi sul retro del suo collo.

"Ci divertiremo insieme, Annabelle." Sussurrò, facendo scontrare i loro nasi.

"Mi piace divertirmi." Rispose lei, spingendo il viso in avanti per poggiare la fronte sulla sua.

"Anche a me." Le disse, prima di far scontrare le loro labbra in un bacio urgente.

Harry si accorse solo in quel momento di quanto aveva bramato quelle labbra, di quanto aveva desiderato assaporarle e morderle. Prese con forza il suo labbro inferiore tra i denti, tirandolo verso di lui e succhiandolo, provocando un gemito da parte di lei. Poi, preso dall'eccitazione, spinse la sua lingua nella bocca di Annabelle e iniziò a giocare con la sua, spingendola contro il muro e chiudendola in una trappola.

Annabelle non immaginò niente in quegli attimi, si concentrò semplicemente sulla bocca di Harry, sul tocco delle sue mani, che si erano spostate dai suoi fianchi al suo sedere, stringendolo e portandolo contro il sul bacino. In quel momento capí, capí che Harry era tutto ciò di cui aveva bisogno per stare bene, per essere contenta e non provare vergogna per i suoi pensieri o per le sue azioni. Harry era la persona con cui poteva essere semplicemente se stessa e non poteva desiderare niente di meglio.

Angolo Autrice:
Hello beautiful people, come state? Spero che il capitolo vi sia piaciuto, finalmente Harry e Annabelle andranno a vivere sotto lo stesso tetto, chissà cosa succederà 😏
Eheheh lo saprete solo continuando a leggere mie care.
Bye bye 👋🏻

Come As You Are // Harry StylesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora