Capitolo 8

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Annabelle era seduta sul tavolo in marmo della cucina, con i capelli sempre perfettamente a posto, coperta da dell'intimo rigorosamente bianco e la gambe spalancate che si muovevano avanti e indietro a penzoloni. Una delle sue mani era posta tra le sue gambe, distesa sulla superficie fredda del tavolo, mentre l'altra reggeva saldamente una banana, a cui dava un morso di tanto in tanto. Harry si era accorto che non aveva fatto altro che mangiare dolci per tutta la settimana e l'aveva obbligata ad alternare quelle schifezze piene di zucchero con qualcosa di sano, tra un pasto e l'altro. Una volta finito il frutto, Annabelle poggiò la buccia accanto a lei sul ripiano, per poi portare lo sguardo all'orologio appeso al muro accanto a lei, sbuffando. Harry era ancora al lavoro e l'aveva lasciata da sola, un'altra volta. Quella mattina lui aveva chiesto scusa, seriamente dispiaciuto del fatto che dovesse passare gran parte del pomeriggio fuori casa, regalandole addirittura il completino in pizzo che in quel momento stava indossando. Sorrise guardando come il tessuto aderisse perfettamente alla sua pelle, facendo risaltare il suo seno nelle coppe strette del reggiseno. Annabelle odiava portare i reggiseni, si sentiva più libera senza quegli strani affari, ma il fatto che Harry l'avesse comprato apposta per lei la convinse ad indossarlo e infondo non le dispiaceva poi così tanto averlo addosso.

Verso le 19 Harry rincasò finalmente e Annabelle era troppo contento di vederlo per mantenersi arrabbiata a causa della sua assenza. Lui l'aveva guardata nel completo provocante e l'aveva trovata semplicemente perfetta, stretta in quel tessuto che la faceva sembrare più grande di quanto in realtà fosse.

"Sei così innocente." Le aveva detto al suo orecchio e Annabelle non era sicura che quello fosse un complimento, ma dopo aver visto lo sguardo dolce del riccio aveva capito che si, lo era.

Poi lui l'aveva guidata su per le scale, facendo attenzione a non correre per la troppa eccitazione e infine si ritrovarono in poco tempo nella stanza dei giochi. Quella stanza che Annabelle aveva bramato a lungo, ma lei non sapeva che anche Harry non vedeva l'ora di portarla lì con lui.

"Vuoi giocare, Annabelle?" Le chiese, facendola stendere sopra le lenzuola fredde.

"Io amo giocare, papino." Gli rispose lei, divaricando le gambe in modo che lui potesse posizionarsi tra di esse.

"Sono felice di sentirtelo dire." Mormorò prima di avventarsi famelico sul suo collo, iniziando a morderlo e lasciarle dei segni.

Le sue mani finirono immediatamente tra i suoi capelli, stringendoli, mentre quelle di Harry sfiorarono tutto il suo corpo per arrivare alle mutandine e iniziare a giocare con il loro elastico.

"Ci sono tanti giochi che potremmo fare, ma al momento vorrei solo farti mia, Annabelle." Ammise lui, tra un bacio e un morso.

"Vuoi scoparmi, papino?" Nel momento in cui quelle parole sporche uscirono dalla sua bocca, Harry sollevò subito lo sguardo, lanciandole un'occhiata severa.

"Chi ti ha insegnato queste parole, Annabelle?" Disse contrariato, per quanto quel linguaggio potesse eccitarlo, Harry amava il fatto che Annabelle fosse innocente e inesperta, nei modi di fare così come nel parlare.

"Non è così che si dice?" Gli domandò, confusa. "Non vuoi infilare in me il tuo pene, riempirmi con la tua grandezza e farmi stare bene, papino?" Continuò.

"No Annabelle, non è questo che voglio fare. Io voglio sentirti mia, prendermi il tuo corpo ed essere la causa del tuo godimento. Voglio sentirti gemere il mio nome, voglio completarti e renderti felice." La rimproverò, mantenendo uno sguardo di ghiaccio.

"Oh." Esclamò lei, facendolo addolcire un po'.

"Quello che voglio io è molto meglio di scoparti, Annabelle." Le accarezzò una guancia, per poi lasciarle un bacio sulla punta del naso.

"Allora facciamolo, perché non l'ho mai provato, papino. Voglio sentirti anche io."

Harry sorrise, per poi riprendere a fare il lavoro che aveva precedentemente iniziato lungo il suo collo. Scese con le mani fino alle sue mutandine e le sfilò via, facendole scendere per le sue gambe e lanciarle via. Tornò su solo dopo essersi sfilato la camicia bianca, cercando di trovare il gancetto del suo reggiseno per potersene liberare.

Annabelle sollevò il busto per facilitargli l'impresa, facendo così scontrare le loro intimità e farli gemere entrambi. Una volta sbarazzatosi anche del reggiseno Harry passò all'assalto dei suoi seni, trovando il marchio che le aveva lasciato qualche giorno prima ancora ben visibile e iniziando a massaggiarli entrambi. La ragazza portò automaticamente la testa verso l'alto, sollevando di nuovo il bacino per strofinarlo contro quello di lui, ancora coperto dai boxer.

"Cazzo." Mormorò Harry, sentendo la sua intimità bagnata muoversi contro la sua erezione.

Con un gesto veloce si tolse le mutande, buttandole insieme al resto dei vestiti in un angolo della stanza, facendo scontrare di nuovo le loro intimità senza nessuna barriera questa volta. Annabelle gemette quando la punta della sua erezione venne a contatto con il suo centro, allontanandosi poco dopo per poi rifare lo stesso.

"Ti prego." Disse lei.

"Cosa Annabelle, cosa vuoi che faccia?" La incitò lui, strofinando ancora la sua erezione contro di lei.

"Harry." La frustrazione era ben evidente nel suo tono di voce.

"Dimmelo, piccola." Insistette, essendo anche lui quasi al limite di sopportazione.

"Fammi tua, papino. Fammi tua adesso." Cedette lei, spingendo di più il bacino verso di lui.

Harry non se lo fece ripetere due volte, prese la sue erezione tra le mani e la puntò verso la sua entrata, spingendola lentamente dentro di lei.

"Di più, di più." Si lamentò Annabelle, a causa della lentezza dei suoi movimenti.

Il riccio a quel punto decise di accontentarla, con un gesto secco fece entrare completamente il suo membro dentro di lei, soffocando un gemito.

"Sei così stretta." Le disse, per poi iniziare a fare avanti e indietro dentro di lei.

Le sue spinte erano ferme e decise, violente al punto giusto, ma prive di dolore, solo piacere per Annabelle. Harry non era completamente soddisfatto di quei movimenti, così si sollevò sulle ginocchia e la prese per i fianchi, alzandola quanto bastava per posizionarla davanti al suo pene eretto. Con una mossa rientrò in lei, facendo il tutto con più fermezza e sicurezza, per fare gemere entrambi dall'immenso piacere.

"Sto per venire." Annunciò, aumentando ancora le spinte.

"Si, papino. Mi sento così bene." Gemette Annabelle, affondando i denti nel suo labbro inferiore.

"Cazzo." Imprecò lui, dando due ultime spinte, più profonde e forti delle altre, prima di uscire da lei e liberarsi del suo seme.

Annabelle venne subito dopo, nel momento esatto in cui il liquido di Harry finì a ricoprire il suo petto. A quel punto la ragazza passò i polpastrelli sul suo seno, ripulendolo completamente per poi infilarli nella sua bocca e succhiarli, il tutto sotto lo sguardo ancora eccitato di Harry, sopra di lei.

"Sei buono, papino." Gli disse, facendo accendere una scintilla nei suoi occhi.

"Ne vuoi ancora, Annabelle? Ti va di venire ancora per papino?" Le domandò poi, vedendola sorridere maliziosamente.

"Non vedo l'ora."

Harry fece un respiro profondo prima di riprendere in mano la sua erezione e avvicinarla a lei, sbattendola sulla parte alta della sua intimità e facendola gemere. Poi l'allontanò da lei, muovendo la sua mano avanti e indietro prima di posizionarla di nuovo davanti alla sua entrata e spingere in lei, ancora e ancora.

Angolo Autrice:
Finalmente è successo 🎉
Ahahah okay, mi ritiro adesso, ma vi ho fatto aspettare sette capitoli e ora che il friki friki è avvenuto sono troppo contenta.
Come state fanciulle?
Io bene, spero che il capitolo vi sia piaciuto e che continuerete a seguire i miei aggiornamenti, perché accadranno tante cose nuove e inaspettate.
Fatemi sapere se la storia vi sta piacendo con un commento o una stellina, mi farebbe davvero piacere sapere cosa ne pensate.
Bye bye 👋🏻

Come As You Are // Harry StylesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora