Annabelle quella domenica mattina si risvegliò accaldata e sudata, dopo aver sognato per tutta la notte le mani di Harry su di lei, quelle mani che adorava e al quale era ormai dipendente. Una volta sveglia, si alzò subito dal letto per evitare di non riuscire a resistere alla tentazione di darsi piacere, come aveva fatto Harry nel suo sogno poco prima. Andò verso il bagno, spogliandosi velocemente del suo intimo prima di buttarsi sotto il getto freddo della doccia. Un sospiro di sollievo uscì dalla sua bocca, rilassandosi a contatto con l'acqua ghiacciata. Fece tutto molto di corsa, impaziente di vedere l'uomo che le avrebbe dato sollievo in un modo che preferiva di gran lunga in confronto alla doccia. Uscì dall'abitacolo per poi asciugarsi lentamente il corpo, passando poi a fare lo stesso per i capelli. Un volta perfettamente asciutti e pettinati, fece svolazzare i lunghi capelli biondi per poi farli scendere lungo il suo corpo, coprendo di ben poco il suo seno scoperto. Faceva caldo quel giorno e Annabelle non aveva alcuna voglia di coprirsi con abiti che le avrebbero senz'altro fatto sentire ancora di più l'afa del pomeriggio. Osservò per qualche secondo la sua immagine riflessa allo specchio, partendo dalle gambe nude e snelle, leggermente abbronzate, per poi sorpassare la sua intimità e vedere il ventre piatto, le curve dei suoi seni e i capezzoli chiari coperti dai capelli, per arrivare al suo volto. Gli occhi verdi e cristallini, le labbra rosse e piene e le guance dolci, Annabelle si piaceva, sapeva di essere bellissima e per lei non c'era nessun problema nel mostrarsi agli altri.
Sorrise prima di incamminarsi fuori dal bagno, passando davanti alla camera di Harry e decidendo di andare avanti, essendosi accorta del fatto che al riccio piacesse svegliarsi tardi nel weekend. Prese posto sul divano, accendendo la televisione e iniziando a fare zapping tra i canali per cercare qualcosa con cui intrattenersi. Trovò ben presto un film di suo gradimento e si concentrò a capire la trama, facendosi trasportare dal racconto.
Era ormai mezzogiorno passato quando Harry decise di alzarsi dal letto, scese le scale coperto unicamente dai suoi boxer neri di marca e si bloccò alla vista della sua bambina stesa su in fianco sul divano.
"Buongiorno Annabelle." Le disse, avvicinandosi a lei per constatare che si, era nuda come gli era precedentemente sembrato.
"Harry." Esclamò contenta la piccola, distogliendo lo sguardo dallo schermo davanti a lei, per portarlo sul volto di lui.
"Ti sei svegliato finalmente, mi annoiavo." Gli disse poi, alzandosi lentamente dal divano.
"Avresti potuto svegliarmi, avremmo trovato qualcosa da fare." Le rispose, analizzando ogni piccolo dettaglio del suo corpo.
"Possiamo farlo ora." Sorrise lei, avvicinandosi ancora per essere completamente davanti a lui.
"Ma certo." Ricambiò il sorriso. "Come mai non indossi niente, Annabelle?" Diede voce alla sua curiosità, poggiando una mano sul suo fianco e l'altra sul suo volto, portandole dietro l'orecchio una ciocca di capelli.
"Ho caldo." E Harry sperò che da quel giorno in avanti Londra fosse sempre soleggiata. "Ti da fastidio?" Gli domandò innocentemente, poggiando i palmi delle mani sul suo petto.
"No, affatto." Rispose prontamente lui. "Vediamo se posso fare qualcosa per rinfrescarti un po'." Continuò poi, prendendole una mano e portandola in cucina.
La sollevò da terra per farla sedere sul ripiano accanto al frigorifero, spostandosi poi davanti ad esso e tirando fuori qualcosa, qualcosa che si rivelò essere una bustina con dei cubetti di ghiaccio.
Annabelle osservò attentamente le sue mani tirare fuori un cubetto dall'involucro trasparente, facendolo scivolare sul suo palmo e bagnandolo leggermente. Harry poi tornò davanti a lei, dopo aver riposto il sacchetto nel congelatore, con un sorriso malizioso.
"Hai tanto caldo, Annabelle?" Le chiese, avvicinandosi a lei per posare la mano libera sulla sua coscia.
"Tanto, papino." Gli rispose, facendo crescere in lui l'eccitazione.
