Capitolo 3

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"Buongiorno Annabelle, come ti senti oggi?" Aveva detto Harry quel giorno, come ogni volta in cui i due si incontravano.

La ragazza sorrise, non aveva fatto altro per tutti i tre giorni da quando aveva parlato con lo psicologo l'ultima volta. Era sollevata, si sentiva più leggera, più normale. Normale era proprio la parola giusta per lei, perché tutti le avevano sempre detto che lei era anormale, che non andava bene e invece Harry in un giorno solo le aveva fatto capire che non c'era niente di sbagliato in lei.

"Sto bene." Rispose, sentendo la pelle delle sue gambe nude entrare in contatto con il tessuto della poltrona.

"Ne sono felice." Le sorrise l'uomo, facendo spuntare ai lati della sua bocca due amabili fossette. "C'è qualcosa di particolare di cui vorresti parlarmi oggi?" Le domandò poi, facendo desiderare ad Annabelle di infilare il dito in una delle due fossette.

"In realtà no, niente di particolare." Alzò le spalle, portando una ciocca di capelli dietro l'orecchio, per lasciare libero il viso.

"Allora non ti dispiace se ti faccio io qualche domanda?" Le chiese il permesso, che lei non esitò a dargli. "Bene. Ciò che volevo chiederti è se sei mai stata toccata da qualcuno?"

"Toccata?" Lo guardò confusa, senza sapere bene a cosa si riferisse.

"Quando immagini delle scene di sesso, in quei momenti, sei sola o con qualcuno?"

"A volte sono sola, mentre altre con delle persone. Il più delle volte con qualcuno con cui parlo o che mi piace."

"E cosa immagini esattamente? Quando sei con me, per esempio, cosa vedi mentre ti parlo?"

"A-adesso?"

"Adesso."

"Vedo le sue labbra. Sono rosse e costantemente bagnate, mi piacerebbe provare a sentirle umide su di me. Magari sul mio collo o sulle labbra." Parlò come al solito, lentamente, facendogli sentire tutto il desiderio che provava nella sua voce.

"La prima volta che ci siamo visti, una settimana fa, hai immaginato qualcosa su di me?" Vide Annabelle arrossire fino alla punta delle orecchie, cosa che non aveva mai fatto prima, mentre parlavano di questi argomenti.

"Si." Rispose lei, in evidente imbarazzo.

Harry trovò quel suo atteggiamento dolce e non poté fare a meno di sorridere, ma rimase comunque deciso nel voler ottenere ciò che voleva.

"Mi vuoi descrivere che tipo di scena ti sei immaginata?" A quelle parole Annabelle sospirò, nessuno le aveva mai chiesto di parlare di quello che vedeva nella sua mente, tutti si fermavano sempre a giudicarla appena sapevano ciò che faceva.

"Mi sono vista sulla sua scrivania, ero senza vestiti e lei si trovava sopra di me. Ero stata cattiva e lei mi stava punendo."

"E cosa hai fatto dopo Annabelle?"

"Ho parlato con lei."

"E dopo? Quando sei andata via, cosa hai fatto?"

"Ho immaginato che le mie mani fossero le sue, ma non è stato così, io non ho anelli."

"Ti sei toccata pensando che fossi io a farlo, Annabelle?" La ragazza annuí, senza capire che scopo avesse quella strana conversazione.

"Ti piacerebbe che lo facessi?" La domanda di Harry li sorprese entrambi, ma lui sapeva che avrebbe voluto chiederglielo da molto tempo. "Vorresti che fossi io a toccarti? Con le mie mani, i miei anelli e le mie labbra?"

Come As You Are // Harry StylesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora