Capitolo 5

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Era stato strano per Annabelle svegliarsi in un nuovo letto, in una nuova stanza e in una nuova casa, ma tutte quelle novità non facevano altro che eccitarla e renderla felice. Non aveva avuto voglia, quella mattina, di cambiarsi e indossare una delle sue solite gonne, perciò aveva deciso di rimanere in pigiama, che consisteva in un paio di slip bianchi e un top rosa cipria, che non arrivava a coprirle l'ombelico. Harry non era in casa quella mattina, ma le aveva lasciato un biglietto con scritto che sarebbe tornato presto e di fare tutto ciò che voleva, nell'attesa. Annabelle, dopo aver fatto colazione, decise di andare nella stanza dei giochi, per osservare meglio tutti gli oggetti che erano appesi alle pareti. Si ritrovò ad analizzarli uno ad uno, arrivando alla parte in cui cerno dildi di varie forme e dimensioni, immaginando che effetto potessero fare a contatto con il suo centro.

Non potrai toccarti se io non sarò con te.

Era la regola che Harry le aveva dato e che le impedí di provare quel giocattolo. Poco dopo l'ora di pranzo, Annabelle si trovava ancora in quella stanza, con una ciotola di fragole in mano, seduta sul letto. Harry arrivò poco dopo che aveva iniziato a mangiare il frutto, stando attenta a succhiare tutto il succo per evitare che potesse macchiare il piumone bianco.

"Annabelle, sapevo che ti avrei trovata qui." Disse l'uomo alle sue spalle, facendola sussultare.

"Non ti ho sentito arrivare." Mormorò, togliendo la fragola dalla sua bocca.

"Immagino fossi concentrata su altro." Fece cenno alla stanza, avvicinandosi al materasso e sedendosi accanto a lei. "Che stavi facendo, piccola?" Le domandò, facendo vagare il suo sguardo per tutto il suo corpo.

"Mi chiedevo quando saresti arrivato." Disse, per poi spostare lo sguardo sui giochi posti davanti a lei.

"Vuoi giocare?" Le chiese, nonostante fosse evidente quanto fremesse dalla voglia di maneggiare almeno uno di quegli attrezzi.

Annabelle annuí, per poi osservare la mano di Harry prendere una fragola e portarla alla sua bocca.

"Apri la bocca." Le disse, facendole mordere il frutto, fino quando le sue labbra non vennero a contatto con le sue dita. La ragazza aprí di poco la bocca, lasciando che lui spingesse l'indice e il medio all'interno di essa. "Lecca." Le ordinò quasi, sentendo l'eccitazione prendere possesso di lui nel momento in cui lei iniziò a muovere la lingua sulle sue dita. Le spinse un po' più in dentro prima di farle uscire completamente dalla sua bocca, per poi alzarsi e prendere uno degli oggetti appesi al muro.

"Stenditi Annabelle." Le disse, tornando verso di lei con in mano uno dei dildi che aveva toccato quando era sola, quello rosa.

Harry prese posto di nuovo sul letto, facendole spalancare le gambe e posizionandosi in mezzo ad esse. Annabelle lo osservò mentre si toglieva le scarpe, per poi poggiare una mano grande sulla sua coscia.

"Da quanto aspettavi questo momento, piccola? Da quanto tempo fremevi perché le mie mani potessero toccarti?" Le disse Harry, posizionando la punta dildo sopra le sue mutandine.

"Dovrai aspettare ancora un po', perché ora ho voglia di giocare." Un ghigno comparve sul suo volto, mentre spingeva verso la sua entrata l'oggetto in plastica.

Lo mosse con insistenza sul suo centro, sentendola sospirare e poi, senza alcun preavviso, spostò le sue mutandine per infilare la punta dentro di lei. Annabelle cacciò un urlo di piacere, che si trasformò in un lamento nel momento in cui Harry ritirò fuori il dildo.

"Saranno le mie dita a penetrarti completamente Annabelle, questo è solo un assaggio di cosa accadrà da ora in poi. Abbiamo tanti giochi e te li farò provare tutti, ma non essere impaziente, ci vorrà del tempo." Detto questo, si alzò dal letto e, dopo aver riposto l'oggetto al suo posto, uscì dalla stanza, lasciandola insoddisfatta.

Annabelle si alzò dal materasso a ruota, seguendolo e fermandosi in cucina quando lo vide seduto su uno degli sgabelli della penisola posta al centro della stanza.

"Non capisco." Disse, arrabbiata e confusa. "Cosa ho sbagliato?" Lo sguardo di Harry si posò finalmente su di lei.

"Non c'è niente che non vada, in realtà. Ma il fatto che tu non sappia aspettare mi infastidisce e diverte allo stesso tempo. Hai desiderato a lungo che fossero le mie mani a provocarti piacere, ma nel momento in cui ti ho mostrato altri oggetti hai subito dimenticato quel desiderio e hai voluto altro, devi imparare a desiderare una cosa alla volta, bambina."

"Ma io voglio ancora che siano le tue mani a toccarmi, papino." Disse subito Annabelle, ricordando quando Harry le aveva detto che voleva essere chiamato in quel modo da lei.

"Ah davvero?" Sorrise furbo lui, facendole segno di avvicinarsi.

Annabelle fece qualche passo nella sua direzione, trovandosi in mezzo alle sue gambe.

"Vuoi che ti tocchi, Annabelle?" Le sussurrò all'orecchio, mordendole leggermente il lobo destro e facendola tirare indietro la testa.

Le sue mani erano strette intorno ai suoi fianchi e la spingevano sempre di più verso il suo bacino, diminuendo le distanze tra i loro corpi. "Dimmelo, bambina." Le disse ancora.

"Lo voglio, papino. Voglio che mi tocchi." Mormorò lei, distratta dal suo tocco intorno ai suoi fianchi.

Harry trattenne a stento una risata, prima di spostare le mani dai fianchi al suo sedere, sorpassando il tessuto candido delle mutandine e infilandole sotto di esse, per stringere con forza i suoi glutei e far scontrare le loro intimità.

"Non sai quanto vorrei farlo, bambina. Ma in questo modo non ti insegnerei nulla e io voglio che tu diventi una brava ragazza." La schernì, lasciandole un umido bacio appena sotto l'orecchio prima di lasciarla un'altra volta da sola, con un fuoco in mezzo alle gambe e tanta insoddisfazione.

Annabelle non trattenne un gemito di fastidio, cercando di mantenere la calma e non abbandonarsi ad una crisi isterica. Non capiva per quale motivo Harry si fosse ostinato a non darle ciò che voleva, quando neanche dieci ore prima le aveva assicurato che lo avrebbe fatto, che l'avrebbe resa felice. Con questo punto interrogativo in testa sbuffò di nuovo, per poi abbandonare la cucina e tornare in camera sua.

Angolo Autrice:
Uuuuh Harry come sei dispettoso, non si fa così.
Ad ogni modo, ecco un nuovo capitolo, spero vi piaccia.
So che probabilmente molti di voi staranno aspettando una scena interessante, ma vi prometto che arriverà presto.
Per il momento lasciate una stellina a questo capitolo e un commento se volete darmi un parere.
Bye bye 👋🏻

Come As You Are // Harry StylesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora