Sto cercando il mio libro di chimica all'interno dell'armadietto e all'improvviso i miei piedi non toccano più il terreno e lancio un urletto per lo spavento. Sento una risata dietro di me ed è li che capisco subito di chi si tratta.
"Buongiorno bellissima" mi sussurra all'orecchio Sebastian.
"Buongiorno anche a te" e gli lascio un leggero bacio all'angolo della bocca.
"Ah è così che si saluta il proprio ragazzo?"
"Esattamente" e gli do un bacio sulla guancia per poi dirigermi verso la prossima lezione.
Vedo in lontananza i lunghi capelli neri di Althea e la raggiungo facendo una corsetta "Ei eccomi! Come è andata alla fine ieri sera?" le chiedo interessata.
"Finalmente, ti cercavo! Comunque tranquilla non ti sei persa niente, solo Johnatan che ha vomitato addosso ad una tipa mentre cercava di strusciarsi addosso a lui"
"Dev'essere stata una scena toccante" le rispondo con un sorriso.
"Si a dir poco" e scoppiamo entrambe in una risata.
Entriamo in classe e io mi dirigo verso il mio banco, vedo con enorme dispiacere che dietro a me, come di norma, si trova Eve intenta a mettersi il rossetto.
Mi siedo con tutta la mia leggerezza sulla sedia e prendo i libri dal mio zaino nero.
"Allora ragazzi, oggi ci focalizzeremo sulle reazioni chimiche, la prossima settimana ci sarà il test, a chi dovesse andare male, recupererà l'argomento con un' interrogazione" il professor Brooke ci spiega per tutta l'ora cose incomprensibili e appena suona la campanella ci dirigiamo tutti verso la porta. Appena metto il piede fuori dall'aula, mi avvio verso la palestra dove, per le prossime due ore, passerò il mio tempo.
Quando arrivo vedo già alcune cheerleaders che si stanno allenando per la partita di domenica prossima, i ragazzi della squadra di football che corrono da una parte all'altra per riscaldarsi. Mi avvicino al gruppo delle ragazze e le saluto.
"Ei Judith, l'allenatore si è accorto che sono arrivata in ritardo?" le chiedo.
"No tranquilla, ti ho coperta io. Ho detto che avevi un test di francese e che saresti arrivata leggermente più tardi" mi risponde.
"Come farei senza di te, per fortuna esisti." Judith e io siamo molto amiche, con lei non ho lo stesso rapporto che ho con Althea però adoro stare in sua compagnia. Inoltre lei mi ha sostenuto e aiutato tantissimo durante gli allenamenti, dopo la rottura con Harry, dove sono costretta a vederlo tutti i giorni. Lei mi ha anche fatto avvicinare a Sebastian e le devo davvero tanto.
"Allora iniziamo a provare per l'esibizione del prossimo weekend?" mi risveglia dai pensieri il nostro allenatore.
"Iniziate con del riscaldamento, direi che potete correre con gli atleti del football per mezz'oretta. Io vado a prendere un caffè nel frattempo."
Ottimo. Davvero perfetto. Grazie mille.
"Guarda guarda chi si unisce a noi per l'allenamento"
"Styles non mi provocare, oggi non è giornata."
"Oh oh, tesoro siamo arrivate a quella settimana del mese?"
"No per tua fortuna sono così 30 giorni su 30 " e gli faccio un sorriso provocatorio.
Lui senza rispondere alza gli occhi al cielo e comincia di nuovo a correre. Io e le ragazze continuiamo il riscaldamento fino a quando non ritorna il nostro allenatore, James.
Non so perché ma oggi Harry non ha smesso di guardarmi per un secondo e non so come interpretare la cosa. Sebastian fortunatamente non si è accorto di niente, se l'avesse notato mi avrebbe piantato una scenata più tardi e non sarebbe stata la prima volta.
Ora siamo tutte radunate in un cerchio per iniziare lo stretching, fondamentale se non vogliamo romperci qualcosa durante la prova dei balletti.
Appena mi piego in avanti per toccarmi la punta dei piedi, come al solito partono una serie di fischi da parte dei ragazzi del football. Mi giro e faccio a loro il dito medio, poi aggiungo "si sì guardate pure, tanto è l'unica cosa che potrete fare con me." Tutti si zittiscono e fanno finta di niente.
Finito lo stretching, arrotolo il tappetino e mi alzo in piedi. Mi dirigo verso lo spogliatoio e ad un certo punto sento una presenza dietro di me. Mi fermo di colpo e mi vengono sussurrate testuali parole nell'orecchio "io, con te, ho fatto ben altro che guardare".
Una fila di brividi si espande per il mio corpo, i ricordi riaffiorano nella mia mente e mi manca il respiro. Appena riesco a ricompormi mi giro nella direzione della voce, ma non c'è più nessuno. Forse non ci sarà più nessuno, ma io sapevo chi era. Lo sapevo perfettamente. La voce di Harry era inconfondibile, roca, profonda, capace di farti accapponare la pelle con un solo sussurro.
Inizio a correre verso lo spogliatoio e mi cambio molto velocemente. Ho bisogno di tornare a casa.
Appena riesco ad uscire dall'edificio scolastico faccio un grande respiro e poi butto fuori l'aria. Vado verso il parcheggio, mi trovo davanti alla mia moto, una lacrima involontaria mi percorre la guancia, cade e mi bagna la maglietta. Mi affretto ad asciugarla e mi guardo attorno per assicurarmi che nessuno mi abbia vista. Sono patetica. Povera illusa. Inizio a frugare nello zaino e dopo averlo svuotato mi accorgo di non avere le chiavi. Mi faccio prendere dal panico e tiro un pugno sul parabrezza dell'auto parcheggiata di fianco alla mia moto.
"So che può sembrarti strano, ma vorrei mantenere la mia macchina intatta e tirandole pugni non mi aiuti." Harry con il suo tempismo compare dietro di me e io mi trattengo dall'imprecare.
"Simpatico davvero. Ora togliti dalle palle."
Non sarei riuscita a tenergli testa, non ora almeno. Avevo solo bisogno di stendermi sul letto ad ascoltare la musica e distrarmi dai miei pensieri.
"Se vuoi ti do un passaggio, sto andando da Eve."
"No, grazie." Abbasso lo sguardo.
Lui si avvicina a me, mi guarda intensamente. Inizia ad accarezzarmi il viso, mi porta una ciocca di capelli dietro all'orecchio. Mi alza il mento, per potermi osservare meglio.
"Non mi guardare così." mi avverte.
"Così come?" Siamo ad una distanza tale, che, con un solo centimetro potrei di nuovo toccare le sue morbide labbra dopo tanto tempo. Il desiderio è insistente. Insopportabile.
"Mi fai impazzire." Mi dice con voce spezzata. Che cosa sta succedendo? La tensione è alle stelle. Se non mi stacco ora, farò qualche cavolata. Forse però voglio vedere cosa potrebbe accadere.
"Margarita?"
"Si?"
"Cercavi forse queste?" Ed è li che tutta la magia svanisce, io mi stacco velocemente e lui mi guarda con il sorriso più strafottente di sempre. Questa volta decido di non dire niente. Prendo le chiavi e salgo sulla moto.
Mentre vado non vedo niente, gli occhi sono appannati da centinaia di lacrime.Spazio Autrici: Buongiorno! Cercheremo di aggiornare più frequentemente possibile! Per invogliarci a proseguire, ci farebbe molto piacere sapere le vostre impressioni (negative o positive che siano)! Un grande bacio.
All the love. xx

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Boardwalk
FanfictionMargarita Benson era quasi riuscita a dimenticarlo, poi eccoli lì, quegli occhi verdi.