Di ieri sera mi ricordo davvero poco, so solo di essere tornata a casa con Althea in taxi e che stamattina al mio risveglio la testa pulsava forte.
Sebastian l'ho completamente perso di vista, dopo gli scriverò un messaggio per accertarmi che sia andato tutto bene.
Sento vibrare il telefono e leggo il messaggio che è arrivato.Da mamma: Margarita hai le chiavi di casa vero? Ricordati di andare a prendere tua sorella Meredith a scuola per favore! Ci vediamo stasera.
Un bacio.Rispondo in fretta e le dico di non preoccuparsi.
Mia sorella Meredith ha sei anni ed è la bambina più intelligente e matura che esista a questo mondo. Ogni tanto la porto con me agli allenamenti delle cheerleaders perché mia mamma lavora e non sempre la babysitter è disponibile.
Oggi è uno di quei giorni.
Scendo dall'autobus e mi incammino verso casa.
Appena entro corro in bagno a farmi una doccia e prepararmi, devo uscire tra meno di mezz'ora!
Appena entro nella doccia tiro un respiro di sollievo, è pazzesco come l'acqua calda riesca a rilassare il mio corpo. Arrivano subito i brividi che si espandono su tutta la pelle e non riesco ad evitare i pensieri che mi invadono la mente.
Il suono del mio cellulare mi risveglia e in pochi minuti sono fuori dalla doccia.
Corro in camera e mi infilo i primi vestiti che vedo nell'armadio. Devo davvero sbrigarmi.
Faccio la borsa per l'allenamento e mi lego i capelli in una crocchia disordinata.
Scendo le scale e esco fuori dalla porta.
Fortunatamente la scuola di Meredith è vicino a casa quindi non ci metto troppo ad arrivare nel cortile."Margarita" sento urlare.
Alzo lo sguardo e mi trovo davanti gli occhioni verdi di Meredith.
"Ciao tesoro, com'è andata a scuola?" Le chiedo stritolandola contro il mio petto.
"È andata bene, sai che Brian oggi mi ha dato un bacio sulla guancia?" mi dice con la sua adorabile vocina.
"Ah si? E tu che cos'hai fatto?" Domando curiosa.
"Beh...io gli ho tirato uno schiaffo e gli ho detto che la prossima volta deve chiedermi il permesso." mi spiega come se fosse la cosa più naturale del mondo.
"Meredith non si alzano le mani, solo in casi eccezionali".
Se inizia a picchiare già adesso i bambini non voglio pensare al liceo che cosa farà ai ragazzi.
"Appunto, questo era un caso eccezionale, ha invaso il mio spazio vitale. Comunque dove stiamo andando?"
Io non riesco a trattenere un sorriso guardandola.
"Ti porto con me all'allenamento, oggi lavora fino a tardi la mamma" le accarezzo la testolina rossa.
"Evvai!" e inizia a saltellare da una parte all'altra.
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Arriviamo presto in palestra e la porto negli spogliatoi con me. Io cammino davanti a lei, appena apro la porta degli spogliatoi femminili e mi giro per farla passare, mi accorgo che non è più dietro di me.
Vado subito in panico e inizio a chiamarla. Ad un certo punto sento la sua risata e capisco subito che proviene dallo spogliatoio maschile.
Cacchio Meredith , proprio lì dovevi entrare?
Sento le varie voci dei ragazzi della squadra di football e appena iniziano a notarmi mi imbarazzo. Sono tutti in mutande o con solo degli asciugamani a coprirli. Seguo la vocina di mia sorella e la trovo seduta di fianco ad Harry intenta a spiegargli qualcosa che visto dall'esterno sembrerebbe di vitale importanza.
"Meredith quante volte ti devo dire di starmi vicina e non scappare?" mi altero un pochino.
"Scusa ma dovevo assolutamente dire al capitano che devono cambiare allenamento se vogliono vincere le partite" mi spiega corrucciando le sopracciglia.
"E quale sarebbe il tuo consiglio Meredith?" le domando con un sorriso sulle labbra.
"Ehm ho già parlato con il mio nuovo amico di questo...tu non ti preoccupare" mi dice seriamente.
Io mi lascio uscire una risata divertita dalle labbra e dico "va bene allenatrice, ora andiamo" le prendo la mano e la tiro verso di me.
Harry dopo tutta la scena finalmente interviene "allora ci vediamo dopo piccolina" e le batte il cinque abbassandosi alla sua altezza.
Lei insospettatamente lo abbraccia forte e gli lascia un bacio sulla guancia arrossendo subito dopo.
Quando Harry si rialza mi fissa insistentemente e dice "a dopo anche a te piccolina" e mi lascia un delicato bacio sulla guancia. Subito rimango impalata ma non passano neanche dieci secondi che il mio cervello si riprende e mi giro di scatto urlando "fottiti styles".
Meredith subito dopo mi riprende dicendo che è sbagliato il modo in cui l'ho trattato e che essendo un suo amico devo rispettarlo.
Io annuisco non volendo ribattere contro una bambina di sei anni.
Appena finisco di cambiarmi mi dirigo nella palestra dove sono disposti in fila tutti i giocatori di football e le cheerleaders.
Cosa sta succedendo? Prima che riesca a pormi altre domande l'allenatore James parla.
"Allora mi ha riferito il capitano della squadra di football che oggi mi affiancherà un'altra allenatrice, molto valida secondo lui...Meredith potresti raggiungermi qui?" si gira verso di lei che si è seduta sulla panchina al bordo della palestra.
"Certo" afferma lei convinta.
Arriva saltellando di fianco a lui e impone a voce alta "voglio tutti voi uomini davanti a me in due righe ordinate, senza fare baccano" alza la manina facendo movimenti a caso.
Io non riesco a non ridere, parla anche in modo strano perché è sdentata davanti e quindi nell'insieme è davvero molto buffa.
"Allora ora iniziate a saltare sul posto ragazzi" e fa segno con le mani di alzare le gambe.
I ragazzi ridono inteneriti dalla bambina che hanno davanti.
Harry la fissa e sorride "così va bene Meredith?" le domanda come se non lo sapesse già lui.
"Dovete saltare in alto come gli unicorni, sempre più in alto" e alza le braccia in su indicando il cielo.
Harry annuisce ridendo e segue tutte le sue istruzioni. Non riesco a non essere intenerita dalla scena. Non sapevo fosse così bravo con i bambini. È una dolce sorpresa.
"Bene ora mettetevi a coppie, anzi faccio io, voi mettetevi in riga" dice battendo le mani insieme.
Meredith pone il suo sguardo su noi cheerleaders e urla "allora ci vogliamo muovere? Non ho tutto il giorno" e io rido, rido perché è identica a me. Io la amo.
"Vediamo un po'...Il capitano deve andare con la cheerleader più bella, assolutamente, anche le principesse vanno sempre con i principi più belli." Continua i suoi ragionamenti insensati e alla fine dice "Harry vai con mia sorella, sono un po' di parte, è vero, però dai è carina" gli sorride. Lui prima di mettersi a fianco a me le sussurra qualcosa all'orecchio e lei sorride guardandomi.
"Cosa le hai detto?" Gli chiedo appena mi raggiunge.
"Un segreto." Mi sorride. Stupido.
"Allora adesso voi ragazzi sollevate le cheerleaders così voi fate i pesi e loro si allenano a stare in equilibrio" come fa ad avere sei anni quella bambina? Io non sapevo tutte queste cose alla sua età.
Harry mi fissa e poi prende l'iniziativa "bene allora come pensi di fare?" mi domanda.
"Dammi le mani"
Lui mi porge le mani e io ci appoggio in piede appoggiando le mani sulle sue spalle.
Cavolo quanto è muscoloso, non me lo ricordavo così.
Okay ripigliati Margarita, è uno stronzo.
"Ehm per quanto mi piaccia questa visuale , non sto esattamente comodo in questa posizione" gli sento dire. Sbuffo e gli tiro uno schiaffo sulla spalla.
"Auch che male, hai tirato lo schiaffo con così tanta forza che avresti potuto rompermela" si prende gioco di me.
"Ah ah ah, simpatico davvero. Ora tirami su" ho i piedi nelle sue mani e lui mi tira su e giù. La forza di questo ragazzo è soprannaturale. Gli altri ragazzi hanno fatto cadere le cheerleaders o comunque si sono fermati, lui invece continua come se niente fosse.
"Ehm se sei stanco puoi anche fermarti" gli dico.
"Io non sono stanco, tua sorella non ha ancora detto che possiamo fermarci." ribatte.
"Bene basta, pausa! Siete stati bravissimi. C'è in realtà avete fatto schifo, tranne alcune eccezioni. Pero io oggi ho finito." afferma Meredith ridendo.
"Attento a farmi scendere, se cado ti ammazzo." avverto Harry. Sto per toccare terra quando perdo l'equilibrio e finisco completamente addosso ad Harry.
"Cacchio sta volta mi hai fatto davvero male." dice lui sotto di me.
Io ci metto un attimo a riprendermi. Mi sono spaventata a morte.
"Scusa non volevo." Gli spiego senza muovermi minimamente.
Ho le gambe ai lati del suo bacino e sono sdraiata sul suo petto.
Quanto mi è mancata questa posizione.
"Non vorrei disturbarti però dovrei alzarmi" mi fa svegliare Harry.
"Si si scusa." mi alzo frettolosamente e gli porgo una mano per aiutarlo.
"Grazie" mi sorride. Quel dannato sorriso. Quelle fossette. È bellissimo.
Mi giro e inizio a camminare velocemente. Perché penso quelle cose? Non dovrei assolutamente. Prendo in braccio Meredith e la porto con me negli spogliatoi.
Appena sono pronta esco dalla palestra e mi incammino verso casa, con Meredith mezza addormentata in braccio.Spazio autrice:
Eii! Spero il capitolo vi sia piaciuto...mi farebbe piacere interagire con voi! Fatemi sapere cosa ne pensate per favore!
All the love. xx
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Boardwalk
FanficMargarita Benson era quasi riuscita a dimenticarlo, poi eccoli lì, quegli occhi verdi.