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Un'altra giornata di merda sta per iniziare... e io non sono psicologicamente pronta .Vado in bagno faccio una doccia fresca e poi preparo i vestiti da mettere , indosso un leggins nero e una felpa rossa con le scarpe del medesimo colore. Piastro i capelli  e mi trucco con un pò di mascara e un rossetto nude . Scendo di sotto e saluto mia madre -Ciao cara ho preparato dei toast al prosciutto e sottiletta li vuoi?- mi dice un sorriso contagioso -si grazie mille mamma- mi siedo a mangiare con lei e papà che viene un pò dopo dandomi un bacio sulla guancia. Mangiamo tranquilli fino a quando......
-Ahia!! Che dolore.... Chi cavolo ha lasciato questo attrezzo in giro acceso poi?! - sentiamo tutti  urlare mio fratello suppongo dal bagno ahahah e io so il perché,  mi catapulto da lui -sei stata tu assassina , ammettilo? - mi guarda con uno sguardo omicida - ah parli della piastra io pensavo che fosse spenta scusami tanto ahahahaha.- stacca la spina e lo appoggia con terrore nel mobile del bagno -e ora che hai da ridere?- mi butto a terra con le lacrime agli occhi - sei buffo ma ti sei visto allo specchio ? Sembra che hai visto un fantasma ...ahahahah....Mi fa male la pancia...ahahah.- fa un lungo respiro e dice - Amie ?- alzo la testa  -si?- si avvicina - ti lascio cinque solo cinque secondi per alzare le chiappe dal pavimento e andare fuori da questo bagno - ride ora lui come fosse pazzo -fratellino ti senti ben- mi blocca -1....- lo guardo io ora , non farà sul serio. Prende lo sciacquone tra le mani -2.....3....- inizio ad avere paura così di fretta mi alzo ed esco dal bagno -4.....e 5....- esce dal bagno e mi tira una tovaglia . - Sei stata solo fortunata che ho avuto qualche problema ad aprire l'acqua della doccia cretina- rido io per i capelli arruffati che si ritrova stamattina -si si hai ragione Devin hai proprio ragione tu- vado in bagno mi lavo i denti e scendo a salutare tutti. Che inizi l'inferno vero e proprio.
Mi incammino verso l'entrata pensando a questo nuovo anno , è passata una settimana da quel giorno , una settimana che cerco di ignorarlo e non voglio vederlo ma per mia sfortuna siamo in classe insieme e io ogni giorno mi sento male sentendo le voci che girano -Hai sentito ieri Aaron si è fatto quattro ragazze in bagno - dice una ragazza nel corridoio - si io invece ho saputo che si è fatto fare un pompino negli spogliatoi maschili all'entrata stamattina- ridacchiavano quelle due e io ero nervosa , ma poi a me che interessa , che faccia quello che vuole ... Entrai in classe e lui era lì accanto al mio banco ,oggi voleva farmi esaurire -Mmm.... potresti spostarti- ignorò il mio favore , così andai direttamente alle maniere  "forti " cercai di spostarlo ma era troppo pesante non nel senso che era in sovrappeso ma che era tutto muscoli e niente cervello. Si sposta nel momento in cui io lo stavo ancora spingendo , di conseguenza cado a terra come una cretina , lui ridacchia e si siede al suo posto , lo odio.
Le prime due ore passarono tranquille , l'ora successiva dovevamo avere un tema......che palle. Suona la campana della pausa ricreativa così vado in bagno, mi lavo le mani e dopo le asciugo. Stavo per uscire quando dall'ultima porta del bagno esce quella ragazza di quel giorno mora con le punte bionde e il cuore mi morì in gola quando dietro di lei esce Aaron che si tirava la zip dei suoi jeans . Lei mi guarda ridendo maleficamente solo con il sorriso e lui invece per un pò rimane sorpreso poi esce dal bagno insensibile . -Allora avevano ragione , quelle ragazze avevano ragione e io che cercavo di convincere me stessa che era impossibile è solo un stronzo bastardo....che schifo- parlo da sola mentre cammino per i corridoi quando mi scontro con qualcosa anzi con una ragazza lei si alza iniziando a scusarsi che era tutta colpa sua. -Scusami.... È colpa mia non ti ho vista....perdonami.- era mortificata -Stai tranquilla è anche colpa mia ero nel mio mondo- lei sorrise timidamente - Allora piacere Erica - mi allunga la mano e io la stringo - piacere mio Amie .- -sei nella classe con me se non sbaglio - ci pensai su un pò - si hai ragione, sono nuova quindi non vi conosco ancora tutti in classe e  non ho stretto con molti  - mi abbraccia forte - vorrà dire che ora avrai un'amica - -Ah si.... e chi ?- scoppia in una contagiosa risata -ma io stupida ahahah - Che vergogna - Scusami non avevo capito ahahaha- ci recammo in classe e  lei si mise al mio fianco nel banco , sentivo di potermi fidare di lei era diversa dalle altre della classe lo vedevo  dal suo sorriso sincero nei miei confronti, il problema è che sono stata tradita e abbandonata così tante volte dalle persone a cui ho dato tutta me stessa , che ormai non ho più voglia di affezionarmi a nessuno questo è il problema di chi ci crede tanto: se viene deluso poi non crede più in niente. - Erica?... - lei si gira e mi sorride -Dimmi- esitai all'inizio volevo però che lei rispondesse al mio dubbio. -Ecco volevo sapere se posso fidarmi di te?- lei mi guarda con la bocca socchiusa forse non si aspettava una domanda del genere -rispondimi  tu....... ti fidi di me Amie ?- e ora che le dico avevo promesso a me stessa di non fidarmi più di nessuno
-Io mi fido di te..... e che quando mi dicono “fidati di me” , mi viene in mente mia madre quando mi diceva “vieni qui che non ti faccio niente” e ti dico che non era per niente piacevole dava sempre ragione a mio fratello anche se la colpa era la sua.- si sistema meglio nella sedia e dice - Il tuo problema è che, a volte, vedi troppi significati nascosti nel comportamento altrui. Ehii....le delusioni aprono gli occhi- si come no - e chiudono il cuore - lei mi guarda scuotendo la testa - Amie si va avanti. Magari con qualche pezzo in meno, magari con qualche cicatrice in più, ma l'importante è guardare sempre avanti perché quel che lasci indietro evidentemente non meritava di camminarti affianco. E ti dico anche che a volte perdere quello che si voleva salvare può essere la vera salvezza. Fidati - dopo questo non so più che rispondere perchè alla fine di ogni cosa resta soltanto un'amara delusione. E, si sa, ognuno affronta il dolore come può. -Bene ragazzi prendete una penna e un foglio mettete la data di oggi in alto e scrivete "Cosa pensate della scuola e dei professori ".- -Amie utilizza questo tema per sfogarti e scrivere tutto quello che pensi dei professori e della scuola. Scrivi quello che vuoi ma sfogati.-
Mi disse Erica,  ascoltai  il suo discorso come fosse oro . Presi la penna in mano e inizia a scrivere.

A volte osservo i professori, li guardo davvero male e anche sbalordita. Ma per Dio! Non si accorgono che la ragazza all’ultimo banco non mangia più, e che quella dall’altra parte della classe ha sempre lo sguardo perso e gli occhi tristi? Fanno sempre le persone vissute, quelle che hanno visto tutto. E quando si accorgeranno che la ragazza che chiede di uscire ogni volta dopo l’intervallo, supplicando il prof dicendo che prima il bagno era pieno, torna in classe con gli occhi lucidi e tenendosi la pancia? Quando capiranno che va a vomitare? E voi, cari professori di educazione fisica quando capirete che guardare dai piedi in su una ragazza che non ha un fisico atletico significa darle una mazzata in testa e sotterrarla?E quel ragazzo caro prof? Quello che stava zitto? Che provava a fare i compiti e non riusciva a studiare? Quello che ha tentato il suicidio più volte, ma che lei, caro prof non ha mai aiutato. Non ha mai chiesto cosa davvero non andasse, ma quel ragazzo prof, lo implorava con gli occhi. Con i suoi occhi spenti, la guardava come per dire “Professore, davvero non se ne rende conto?”
Cari professori, ogni giorno, quando fate l’appello o semplicemente in un qualsiasi instante della vostra ora, guardate negli occhi i vostri studenti, cercate di capire se stanno crollando o se stanno bene. Se vedete che non riescono ad alzarsi dalla loro caduta aiutateli, avvicinatevi. Insegnateci a vivere, ad esempio, visto che voi professori vi credete così tanto persone vissute. Ne siete capaci? Insegnateci ad amare, ma non gli altri, perchè quello sappiamo farlo fin troppo bene, insegnateci ad amare noi stessi. Fate in modo che ognuno di noi, una volta arrivato davanti allo specchio, non si senta un disastro. Insegnateci a saper accettare i complimenti e non solo a respingerli. Insegnateci a sorridere quando vorremmo solo piangere, a trovare sempre un lato positivo nelle cose. Insegnateci a cogliere l'attimo, a non sprecare troppo tempo per fare una determinata cosa, ad essere più sicuri di noi stessi. Insegnateci a farci sentire bene in mezzo a tanta gente, e non come un tassello fuori posto.
Insegnateci a non vergognarci di dire ciò che proviamo, a non tenerci tutto dentro, ad esternare i nostri sentimenti con qualcuno e non solo su un blog. Insegnateci a non essere troppo timorosi nell'andare dalla persona che ci piace e saltargli addosso. Insegnateci come buttarsi nelle braccia di qualcuno e lasciarsi salvare. Insegnateci a non pensare che la vita è uno schifo, insegnateci ad amarla.
Insegnateci tutto questo e vedrete che non saremo così tristi quando starà per arrivare il lunedì. Siete vissuti in un periodo storico diverso, più facile per alcuni aspetti, più difficile per altri.
Molti di voi non sono mai entrati in contatto con determinate situazioni familiari.
Molti di voi non sanno cosa sia la depressione, l'autolesionismo.
Non potete capire quello che siamo, perché voi non ci siete passati.
Voi non sapete come sia essere adolescenti adesso.
E non ve ne facciamo una colpa.
È semplicemente un dato oggettivo.
Non siete stati come noi.
Quindi non potete capirci.

Pensateci.

E con questa ultima frase consegno il tema sotto gli occhi attenti di tutti compresi quelli di Aaron. Chiedo il permesso di uscire dalla classe e incontro mio cugino - Amie , tutto apposto ti vedo un po giù di corda oggi - lo abbraccio forte -Chase abbracciami  , ho solo bisogno di riposare domani ritornerò pimpante come ogni giorno stai sereno. -Mi preoccupa questo tuo comportamento,  ne vuoi parlare sono sempre disponibile per questo e tutto lo sai.- mi sorride debolmente stringendomi a lui. Mi stacco dall'abbraccio, lo saluto e mi dirigo nel bagno. Mi rinfresco la faccia con l'acqua fresca ,mentre ero immersa nei miei pensieri sento chiudere la porta alle mie spalle , mi giro e prego con tutte le mie forze di non esplodere. -Che cosa vuoi?- si avvicina mettendosi di fronte a me intrapolandomi nel lavandino. - Dobbiamo parlare Amie ,ora- Andrà tutto bene mi ripeto,  andrà tutto bene.



Ciao a tutti spero che il capitolo vi sia piaciuto,  se avete qualche domanda sono sempre disponibile a rispondere ai vostri commenti. Un bacione 😊☺

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