Lauren
3 giorni prima
Il sangue le colava dal mento, la deturpava, facendola sentire forte e sicura di se, come mai prima di allora. Alcune gocce scarlatte scivolarono sul pavimento, deturpandolo ancora di più.
Lentamente riprese le sue sembianze umane, gli occhi tornarono normali così come i denti e le dita delle mani. Era una sensazione avvolgente, non credeva di essere in grado di provare una simile euforia senza uccidere, oramai ne era dipendente, lo comprendeva, e questo pensiero l'allietava, rendendola schiava.
Con disgusto superò la massa di carne informe sul pavimento e si ripulì alla meglio, gettando a terra il soprabito distrutto, calpestando con lo stivale una mano, forse del ragazzo. Un essere vivente che si era semplicemente trovato ad essere nel posto sbagliato e al momento sbagliato.<< Dove sei?>> chiese Lauren al nulla, riferendosi chiaramente al Diavolo, il quale sorrise, rivelandosi poi alle spalle della ragazza.
<< Hai commesso un errore.>> disse.
Lauren si voltò di scatto, furiosa, digrignando i denti in un sorriso diabolico.
<< Non era pura? Non importa, un patto è un patto, io ho ucciso una vergine>> disse leccandosi le labbra. Quel pensiero l'aveva fatta preoccupare, il pensiero che al Diavolo non andasse bene la sua scelta, che si sentisse preso in giro. Aveva cercato in ogni modo di convincere se stessa di aver fatto la cosa giusta, perché anche se quella ragazza era ancora vergine, chiaramente la sua anima non era pura.
Prima di udire le parole del Diavolo, Lauren rifletté sulla natura dell'anima di quella ragazza. Il modo in cui si era concessa al ragazzo le ricordò molto il suo essere sempre e costantemente attratta dal piacere, in ogni sua forma. Era un piacere intenso, capace di annullare i sensi, e Lauren comprese appieno quello che la ragazza aveva dovuto provare nel concedersi a sconosciuti, soltanto per colmare un vuoto.<< Si, non si era concessa ancora a nessuno, a parte qualche episodio di sesso orale, tutto donato ad altri. Un patto è un patto, certo.>> rispose il Diavolo, guardandolo negli occhi e Lauren annuì.
<<Che cosa devo fare?>> chiese poi impaziente.
<< Recidi la vena del tuo polso destro e lascia che il sangue scorra sul palmo della tua mano.>> disse il Diavolo facendo lo stesso. Sollevò la manica della tunica nera e si recise una vena del braccio martoriato, quindi lasciò che un rivolo di sangue nero e denso scivolasse lungo la sua mano.
Il sangue macchiò la pelle raggrinzita del Diavolo, quasi lacerandola.
Lauren non se lo fece ripetere due volte, mordendosi la pelle del polso con i denti aguzzi e lasciando che il sangue sgorgasse.<< Vieni.>> disse il Diavolo allungando la mano insanguinata verso Lauren e stringendo la sua con forza. Il sangue dell'essere demoniaco si mescolò a quello dell'umana, e Lauren avvertì il suo cuore contraffatto mutare ulteriormente.
Lentamente le mancò il fiato, chiuse gli occhi, ed il fuoco divampò in lei, bruciando le sue membra, le sue ossa.
Lauren urlò in preda al dolore, e quando si accasciò sul pavimento udì la risata del Diavolo risuonarli nella testa. Avrebbe voluto strapparsi la pelle a morsi e morire, far cessare quel dolore lancinante, ma sapeva anche che una volta terminato avrebbe avuto quello che si aspettava, quello che le spettava.
Dovette resistere e continuare a dare sfogo alle piaghe urlando, anche se il fuoco che le lambiva non accennava a spegnersi.
Poco a poco perse i sensi, sino a sentire la testa leggera. Prima di perdere completamente la vista ripensò alla sua vecchia vita.
Valeva la pena soffrire le pene dell'inferno per staccarsene.
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The sin of the unclean virgin
FanfictionMentre Lauren divorava quel corpo gelido il Diavolo sorrise. > sibilò il Diavolo e Lauren sorrise, leccandosi le labbra e tornando al suo pasto. Aveva raggiunto il suo scopo, era appagata. Quello che non sapeva era che al Diavolo piaceva ingannare.