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Camila

L'oblio.

Possedeva qualcosa di attraente, Camila ne era convinta. Fin da quando era molto giovane aveva sempre pensato che la morte celasse dietro le sue spoglie un qualcosa di travolgente, che lo avrebbe condotta alla salvezza una volta che si fosse presa la briga di stringerla a se.

Non la temeva, per di più confidava di non essere ancora del tutto pronta per seguirla, poiché un certo sguardo di natura non umana lo aveva condotto verso un sentiero fatto di puro male e fumo, a cui Camila non era abituata.

Osservò il nulla più assoluto che la circondava, avvertendo nel petto una terribile sensazione, a cui non seppe comunque dare un nome. Si concentrò pienamente affinché tutto quello che riposava nel suo petto avesse una destinazione, ma non era in grado di riflettere troppo a lungo a causa del dolore che ora, riusciva ad avvertire in modo sordo.

Si limitò a scuotere la testa, a voltarsi di continuo in preda alla confusione, poi sorrise tra le lacrime, quando comprese di averne abbastanza. Voleva morire, ma non ne era ancora del tutto sicura.

Forse, era già morta?

Ci stava pensando, ci pensava di continuo, il coraggio di porre fine alla sua insulsa esistenza non le mancava, ma quello sembrava non essere ancora il momento più propizio. Cercò di sollevare la testa da terra, avvertendo però una vertigine al centro esatto del cervello che la fece traballare. Fu costretta a restare immobile sull'asfalto. Quando mise a fuoco un po' meglio quello che la circondava, per poco non perse di nuovo i sensi. Un uomo con indosso un uniforme la stava osservando con uno sguardo curioso, una piccola torcia stretta tra le mani. Camila sbatté più volte le palpebre in preda alla confusione che la stava inchiodando a terra, sentendo vibrare ogni particella del suo esile corpo. Aveva già visto uniformi come quella, soltanto che non riusciva a ricordare di che genere si trattasse.

L'essere umano sopra di lei la stava ancora osservando come se fosse confuso quanto lei, ma Camila comprese in un secondo momento che quell'uomo si stava solamente accertando che respirasse.

<< Si è svegliata.>> lo sentì dire ad alta voce sollevando un momento la testa senza però distogliere lo sguardo dal suo volto. La ragazza sbatté ancora una volta le palpebre, avvertendo alla bocca dello stomaco un vuoto lacerante. Stava morendo di fame e di sete, e quando il pensiero prese forma nella sua mente, l'uomo che la sovrastava sembrò leggerle nel pensiero. Camila avvertì immediatamente la superficie di un bicchiere di plastica tra le labbra.

L'uomo gentile la stava facendo bere, dell'acqua, ma era più che sufficiente per dissetarla, tanto che ne chiese ancora, sollevando la mano e stringendo il bicchiere vuoto quando l'uomo fece per allontanarlo dal suo volto.

<< Dammi ancora dell'acqua.>> disse l'uomo a qualcuno sorridendo lievemente alla ragazza, allungando poi la mano che stringeva il bicchiere alla sua destra, e Camila vide, nonostante la nebbia, qualcuno che versava nel bicchiere dell'acqua contenuta in una bottiglia di plastica.

<<Come ti senti?>> chiese il poliziotto quando Camila fu abbastanza cosciente, e per la prima volta da quando aveva ripreso i sensi, la ragazza comprese di aver la schiena adagiata su un lettino d'ambulanza. L'asfalto se l'era soltanto immaginato. La visione si era probabilmente originata a causa del freddo che gli penetrava nelle ossa.

<< Non lo so>> rispose sinceramente, e l'uomo sorrise tristemente, facendo un cenno poi con la mano destra a qualcuno alle sue spalle. La barella di Camila venne sollevata, la ragazza si ritrovò a fissare prima il cielo e poi il tetto dell'ambulanza. Il senso di oppressione iniziò a prendere il sopravvento, ed avvertì un certo senso di panico.

The sin of the unclean virgin Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora