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Lauren

Avvertiva il sapore del sangue sulla punta della lingua, anche se non aveva ucciso nessuno.

Quell'umana era apparsa all'improvviso, nel momento e nel luogo sbagliati. Non si era nemmeno resa conto del suo arrivo, persa com'era nel suo atto, un atto generato dalla noia più devastante. Era profondamente annoiata, non aveva alcuna voglia di soggiogare una vittima di sesso femminile e divertirsi con lei, preferiva di gran lunga trascorrere alcune ore della sera uccidendo. Il sesso quella sera aveva perso un poco della sua attrattiva, Lauren era dannatamente corrosiva, e anche solo concedersi un amplesso per spezzare la noia non l'allietava.

Divertente, davvero, mio cara. Perché non concedersi il piacere di dilaniare delle carni, avvertendo il gusto del sangue in gola, deliziata dal suo profumo.

Perché non concedersi quel dannato e malsano piacere? Perché resistere?

Aveva lasciato l'abitazione con un sorriso sardonico impresso sulle labbra, concentrando la sua attenzione nella ricerca di una vittima, per poi captare la presenza di un'anima in pena che aspirava nientemeno che alla morte.

Un senzatetto.

Arrivata alla stazione aveva avvertito la presenza di una creatura che da anni aspirava ad una vita migliore, una vita in cui non doveva lottare con una continua ed incessante voglia di morire. Una vita che non prevedeva una continua ed incessante sopravvivenza, uno spostarsi di continuo per cercare del cibo o per sfuggire al freddo.

Era quasi sempre così, prediligeva anime malmesse, anime che arrecavano soltanto danno agli altri, sia per quanto riguarda i comportamenti erronei che la loro stessa presenza. Per Lauren non faceva alcuna differenza, una vita valeva l'altra. Avrebbe seriamente provato un disarmante appagamento ad interrompere la vita di quell'uomo, a portare il suo muscolo cardiaco in uno stato di immobilità permanente.

Il Diavolo ne era grato, lo comprendeva, anche se desiderava di gran lunga esseri più puri, per saziare la sua sete. Il Diavolo aveva comunque disteso le labbra in un lauto sorriso, essendo perfettamente a conoscenza del fatto che Lauren avrebbe sempre e comunque fatto di testa sua, rifiutandosi di seguire le sue indicazioni.

Ma il Diavolo era anche pronto, fremente, attento ad ogni sua mossa. Attendeva soltanto che la donna, perché di donna fatta di carne si trattava, compiesse un gesto sbagliato per divertirsi a torturare la sua anima.

Lauren si era assicurata che non ci fosse la presenza di nessuno a disturbare il suo operato, avvicinandosi poi al senzatetto che dormiva. L'uomo era malamente disteso a terra, il collo nascosto dentro ad una sciarpa nera sporca e logora, degli abiti di almeno due taglie più grandi, sicuramente rubati. O anche raccattati da un bidone dell'immondizia, a giudicare dall'odore.

A l'uomo non sembrava importare, quello di cui aveva bisogno era qualcosa di caldo per affrontare l'inverno, non gli importava che quella roba puzzasse o fosse più grande di lui, era abituato al degrado.

Lauren aveva provato un certo disgusto nell'avventarsi su di lui, facendolo poi finire con la schiena a terra e il collo rivolto al cielo. Il senzatetto aveva spalancato gli occhi, colto completamente di sorpresa, dopo essere uscito con prepotenza dal sogno che stava colorando la sua mente. Guardò dritto davanti a se, visualizzando un volto che non conosceva, un bel volto. Lauren lo osservò per un istante, poi affondò gli artigli nel suo petto, iniziando ad avvertire un piacere condito al solo pensiero di togliere la vita a quell'essere abbietto.

Fu allora che comparve la ragazza. Proprio mentre stava succhiando con avidità il sangue corrosivo di quell'uomo.

Un'umana dai lunghi capelli neri, che per salvare la vita del senzatetto si era scagliata contro Lauren, senza pensarci due volte. Un sacrificio per una vita che si sarebbe comunque spento da lì a poco.

The sin of the unclean virgin Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora