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"AAAAH!"

"Svegliati! Angel", sento che mi chiamano, ma non riesco ad aprire gli occhi, "Angel!", finalmente apro gli occhi, ho il respiro affannato, mi sento confusa, mi trovo davanti Stephan "Stai bene?", mi chiede fissandomi, "Si, credo sia stato un brutto sogno, ma non me lo ricordo.", rispondo ancora col fiatone.
Non riesco a ricordare quello che ho sognato, ma dev'essere stato sicuramente orribile, mi sentivo come se fossi in trappola.
Decido di non andare a scuola, "Stephan, tu a che scuola vai?", chiedo curiosa, "Non vado a scuola.", risponde sorridendo. E' ancora con i boxer, ed io penso che è un peccato che sia gay.

Dovrei alzarmi per farmi la doccia, ma il bagno è occupato da Stephan, così scendo in cucina a fare colazione, non trovo nè mio padre, nè mia nonna, trovo solo Michelle, la osservo e mi accorgo di quanto sia bella nella sua semplicità.
Mi saluta con un sorriso ed uno sguardo dolce, "Come mai non sei andata a scuola?", mi chiede in tono calmo, "Non mi sento tanto bene." rispondo.
Prendo il latte e una tazza con i cereali e li poso sul tavolo, all'improvviso mi porge dei muffin e dei toast con del burro e marmellata, ed un enorme bicchiere di vetro con al suo interno della spremuta d'arancia.
La ringrazio per la magnifica colazione, "Figurati" mi risponde sorridendo , prende la borsa e va al lavoro. E' una magnifica avvocatessa.
Salgo di nuovo in camera e Stephan è ancora sotto la doccia, noto che il suo cellulare sta squillando, mi avvicino solo per vedere chi è, numero sconosciuto, peccato.
Busso alla porta, "Ho finito", urla Stephan, inizio a preparare le mie cose.
Sulla scrivania vedo la collana che ho preso tempo fa in quel negozietto strano.
Dopo essermi fatta una rilassante doccia, decido di leggere il libro che mi ha dato il professore Frieng di psicologia, "Tu incipiunt memini?" compare questa scritta, ma che vuol dire? La segno su un foglio e la cerco su internet, "Cominci a ricordare?", che frase inquietante. Riprendo il libro per continuare a leggerlo, la frase è scomparsa! Comincio a ricordare cosa?

Penso e ripenso a questa frase e comincio a capire! Sto iniziando a vedere cose che gli altri non vedono,  e le frasi che da giorni mi risuonano nella mente, le parole in latino, mia madre che dice frasi in latino, ora è tutto chiaro! Mia madre è una strega e di conseguenza lo sono anche io.

Mi sto facendo prendere dal panico, non so che fare. Forse dovrei andare dal misterioso vicino di casa oppure dovrei chiamare mia madre, ma non mi sembra il caso visto che non la sento da un anno.
Scendo velocemente ed esco di casa, suono a casa sua e dopo un po' mi apre, si è appena svegliato è con i boxer a petto nudo, è davvero bello "Ho bisogno di parlarti" gli dico in tono serio. Saliamo in camera sua "Dimmi" mi dice, comincio a dirgli delle frasi che sento e delle cose che vedo, lui mi scruta e dopo poggia il suo sguardo sulla collana "Sapevo già chi eri, lo sentivo. Mi fai vedere la collana?", gli do la collana e lui la prende in mano "Sai cos'è questa?", mi chiede, gli faccio segno di no con la testa "è un amuleto, è potente. Stai attenta.", annuisco, "Devi insegnarmi, tutto." gli dico seriamente "Stasera, alle nove."
Torno a casa con un'ansia addosso, entro e corro nella mia stanza, Stephan mi vede agitata, "E' successo qualcosa?" mi domanda preoccupato "No." rispondo freddamente per tagliare corto, non mi risponde, meglio così.
Non so cosa fare, cosa pensare e per un attimo penso di chiamare mia madre, digito il suo numero ma lo cancello subito. Anche se chiamassi, non risponderebbe.
Preparo uno zaino con dell'acqua e una torcia per stasera, non so dove mi porterà ma sarà sicuramente un posto isolato.
Io e Stephan siamo da soli a casa per tutto il giorno, così decido di ordinare cinese per pranzo.
Suonano alla porta ed io e Stephan litighiamo per chi deve pagare, vinco io.
Durante il pranzo, penso comunque a stasera, Stephan mi racconta che sta cercando lavoro e tante altre cose ma non riesco neanche a rispondere, annuisco e gli sorrido, non riesco a fare altro.
Sparecchiamo insieme "Sono felice che andiamo d'accordo" mi dice sorridente, "Anch'io" gli rispondo.

Sono nella mia stanza, "Posso entrare?", chiede Stephan dall'altra parte della porta, "Certo, è anche camera tua ora." rispondo, "Non voglio comunque invadere i tuoi spazi", mi dice, non rispondo, ho la testa da un'altra parte.
"Tuo padre domani ci porta a mangiare fuori, puoi portare qualcuno, se vuoi", mi dice dopo qualche minuto. "Va bene", rispondo.

Manca poco alle nove, sono in preda all'ansia. Suonano alla porta, è sicuramente lui.
Saluto Stephan e scendo, monto sulla moto, dopo dieci minuti siamo nel bosco della scorsa volta, vedo cinque candele "Ora ti metterai al centro delle stelle, faremo l'iniziazione, farò tutto io, non preoccuparti.", indietreggio "Ho paura" dico tremando. "Stai calma, ci sono io.", mi risponde abbracciandomi, "Grazie.." esito ricordandomi di non sapere il suo nome, "Ezekiel." dice sorridendo, annuisco e vado al centro, lui prende la collana - avevo dimenticato che l'avesse ancora lui - "Quinque elementa me nocentes. Aqua, terra, ignis, et Aeris. Cura ut eam"., ripete questa frase una cinquina di volte, la capisco subito "" I cinque elementi da me evocati. Acqua, Terra, Fuoco e Aria. abbiate cura di lei.", ma le candele sono cinque, perchè?
Non ci capisco più niente, si apre un vortice intorno a me. La paura sta diminuendo e mi sento forte, più forte.
Il vortice svanisce, cado atterra, Ezekiel mi aiuta ad alzarmi.
Ha detto che non può insegnarmi tutto oggi, ho sprecato energia così rimaniamo a parlare, mi racconta di sua madre Marienne Giosey e di suo padre Cedric Cardney. A quanto pare suo padre era un potente mago o stregone, non ho capito ancora bene la differenza, non ho voluto chiedergli perchè non vive con lui poichè non mi sembra che sia un ragazzo che parla molto, "Tua madre sa di, beh, insomma...tutto questo?", gli chiedo un po' imbarazzata "Si" risponde freddamente, decido di cambiare argomento "Senti, domani mio padre vuole fare una stupida cena di famiglia con la mia matrigna ed il mio fratellastro, ti va di venire? Potremmo parlare ancora di quello che devo fare per imparare..", mi guarda e mi sento a disagio "Non lo so.." dice spostando i capelli che aveva davanti ai suoi occhi neri.
Ci scambiamo i numeri di telefono e mi accorgo che è veramente tardi e mio padre mi ha chiamato una decida di volte, devo assolutamente tornare a casa.

Appena varco la soglia di casa trovo tutti in cucina, "Dove cazzo sei stata?" urla mio padre, "Da Lucia, non mi sono accorta dell'ora, il cellulare era scarico!" urlo io.
Salgo di sopra sentendo ancora lui lamentarsi per il mio atteggiamento.
Non ci penso e mi addormento.

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