Quinto Capitolo

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Sam sapeva benissimo che era vero.
Non avrebbe mai trovato marito. I suoi fratelli sarebbero scappati con qualche fanciulla lontano, e lei con i suoi genitori avrebbero patito la fame.
Lei non voleva che succedesse, ma sapeva benissimo che tutti i giovani erano uguali: presuntuosi, carismatici e viziati, e normalmente credevano alle parole che la maledivano dalla nascita.

Figlia della morte. Perché?
Forse per i suoi capelli e occhi scuri?
Forse per la sua pelle pallida?
O forse per la stupidità della gente?

Dopo aver letto una ventina di pagine, del libro scelto disordinatamente, il giovane le apparse alla mente.
Egli non credeva alle dicerie, e sembrava pure cordiale, chissà se sarebbe potuto essere ciò che Sam stava cercando.
L'unica maniera per venirne a capo era di presentarsi il giorno seguente.

Verso sera tardi rientro la madre.

— Sam, contribuisci alla preparazione della cena, su!— la chiamò Felia dal piano inferiore. Accadeva ogni giorno che la aiutasse, quindi, mentre la madre la chiamava, lei era già per la sua via alle scale.
Scese e vide Felia seduta e affaticata.

— Madre, vi sentite male?— Sam si avvicinò preoccupata.

— Oh, no tesoro, mi sento solo un po' stanca— si giustificò asciugandosi il sudore dalla fronte calda e arrossata.

— No, madre, voi state male. Andate a riposare, ci penso io al pasto— Sam le poggiò una mano sulla fronte e, sentendola bollente, la coprì con uno straccio bagnato di acqua fresca.

— No, no, io mi sento bene— provò ad alzarsi finendo per sedersi nuovamente sulla sedia in legno rovinato.

— Adesso vi porto a letto— le sorrise e la accompagnò fino a camera dei coniugi.
La posò con delicatezza sul letto e le accarezzò le mani per qualche secondo. Dopo di che tornò al piano di sotto a preparare da mangiare.

Dopo un'ora scarsa finì la preparazione della sua frittata di verdura e degli scarti di carne non finita, decorata in un polpettone, se così si può nominare.

— A tavola!— subito scesero dalle scale, come delle furie, i fratelli.
Il padre sarebbe tornato appena a notte fonda, ma Sam aveva preparato una porzione anche per lui al suo rientro.

— Che delizia, Sam!— disse William dopo averne assaggiato un pezzetto.

— Non prendermi in beffe, so che non gradisci il mio cibo— disse Sam un po' seccata.

— Credimi se ti dico che questa volta è squisito— finì William con un sorriso stampato in volto.

— Un paradiso per il palato!— aggiunse Anthony, seguito da una risata compiaciuta di Sam.
Theo se ne stava zitto in un angolo, come se volesse dire qualcosa ma senza averne il coraggio.

— Dicci Theo, perché non complimenti pure te?— parlò William.

— Non ci badare, dev'essere andata male con la sua bibliotecaria— rispose Sam per lui.
Subito i due fratelli maggiori si incuriosirono.

— Che bibliotecaria?— chiese Anthony.

— Una ragazza proprio graziosa, per cui prima aveva preparato il dire— rispose sempre Sam, come se il fratello non potesse farlo.

— Tu non puoi mai tacere, non è vero Sam?— aprì bocca Theo.

— Ah, pensavo avessi perso la lingua— la buttò sul ridere la sorella.

— Ficcanaso che non sei altro!— il tono di Theo era arrabbiato, seccato, irritato. A Sam questo non piaceva.

— Non mi dare della ficcanaso!— alzò il volume di voce.

— Ragazzi smettetela, che cosa avete da litigare?— li fermò il più grande.

— Lui ha parlato troppo!— si giustificò Sam.

— Cosa intendi?— domandò Anthony.

—No, nulla.— Sam non voleva che i fratelli si arrabbiassero con Theo, allora decise di starsene zitta.

— È colpa mia. Ho tirato fuori qualcosa di troppo sto pomeriggio, e lei non l'ha presa bene.— spiegò Theo.

— Beh, come avresti voluto che l'avessi presa, eh? Io so che ciò che hai detto è vero, solo non mi piace venirne ricordata!—

— Hai diciotto anni, Sam! Quando vuoi che te ne venga parlato? A cinquanta?!—

— Ma di che cosa state parlando?— entrò nel discorso William, che finora non aveva aperto bocca, se non per portare un boccone di frittata a essa.

— Del fatto che mi devo sposare! Ma che non ci riesco, perché nessuno al mondo mi parla se non per denigrarmi!— un momento di silenzio dopo che Sam finì la frase urlandola in petto.

—Sam...— provò a farla calmare Anthony.
Sam si alzò e corse su in camera trattenendo le lacrime.

— Questa volta l'hai combinata, Theo— disse William prima di alzarsi per seguirla.

Figlia della morteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora