Not the same mistake

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'Same mistake' - One Direction

EDWARD

Il corpo di Chaterin iniziò a tremare, non appena provai a prendere in mano il suo polso. Doveva farle veramente male, sapevo come ci si sentiva in queste situazioni. Mi tagliavo anche io e, molte volte, ero arrivato a fare molto peggio, ma mio fratello maggiore, mi aveva sempre aiutato. Riprovai a sollevarle il polso e questa volta, dopo vari lamenti da parte sua, ci riuscii. Ero felice perché quei suoni, anche se di protesta, mi facevano capire che lei non se ne era ancora andata. Il mio cuore iniziò a battere di più a questa constatazione; c'era ancora una possibilità, potevo ancora averla indietro. Non so cosa avrei fatto senza di lei, probabilmente l'avrei raggiunta; io l'amavo.  "Edward, sono felice che tu l'abbia ammesso. Ti devo informare che lei, non si riprenderà velocemente e nemmeno completamente. Avrà bisogno di te non appena si risveglierà. Ora si trova in uno stato di trans; si trova tra la vita e la morte; sta a lei decidere. Non temere, ritornerà da te, ma promettimi una cosa. Promettimi che le starai sempre accanto e che non la farai più soffrire. Promettimi che la farai ridere, quando sarà triste, e divertirla quando non avrà voglia. Promettimi che non le spezzerai il cuore.

Tutto questo è opera di Josh e Tom, vederli insieme l'ha distrutta" disse l'angelo della mia piccola, indicando il suo corpo, che ora abbracciavo. Le avevo messo la mia maglia, giusto per farle capire che ci sarei sempre stato. L'abbracciai e la strinsi forte a me. Lei, nonostante non fosse cosciente, ricambiò nascondendosi nel mio corpo. Adoravo questa ragazza, era così dolce e innocente, non meritava di soffrire, non meritava di avere il cuore spezzato, ma soprattutto non meritava di essere usata come un burattino.

Le settimane seguenti le passai a casa sua. Il suo angelo, che scoprii si chiamasse Alex, mi aiutava rassicurandomi e non facendomi fare sciocchezze. Feci amicizia con Carter, il fratello di Chaterin, e scoprii che avevamo molte cose in comune. A scuola Tom e Luke, passavano sempre più tempo assieme, erano sempre abbracciati, e in cuor mio sperai tanto che la mia piccolina si fosse dimenticata di questo piccolo, ma tagliente ricordo. Ogni volta che l'andavo a trovare, il passato inondava la mia mente. Era così pallida e magra; aveva perso circa 5 kg. Era da due settimane che stava dormendo profondamente e la cosa che faceva più male, era che nessuno dei suoi genitori si preoccupavano, forse non sapevano nemmeno della situazione, che loro figlia stava passando. Il suo viso erano infossati nel suo viso e  profonde occhiaie lo circondavano. Odiavo vederla così, ma soprattutto odiavo la causa, o meglio dire le cause, per cui lei stesse così. Ogni notte, da quando la trovai priva di sensi, incubi invadevano i miei sogni; mia madre si impossessava dei miei sogni. Mamma era morta quando io avevo circa 8 anni. I miei compagni dicevano sempre che lei era un angelo, che la terra non era posto per lei e che tra poco avrebbe spiccato il volo, lasciando da soli Josh e me. E fu  così, due mesi dopo se ne andò. La trovai in bagno, stesa e immersa in una pozza di sangue. Chiamai Josh, il quale mi portò subito via. L’immagine di mia mamma lì, stesa e priva di sensi mi ricordava molto quella di Chaterin. Era in questi momenti che volevo riaverla indietro, volevo che non avesse mai incominciato  a tagliarsi, ma soprattutto volevo sapere chi si gelava dietro tutto questo; sicuramente non ha iniziato per divertimento, lei ci amava, vero? Un bambino a 8 anni non può perdere sua madre e crescere, chiuso in casa col fratello di poche ore più grande. “Due bambini non possono vivere da soli” ci disse il giudice incaricato a farci adottare da qualcuno. Josh ed io avevamo paura, paura che ci potessero abbandonare, paura che ci saremmo persi e che la nostra famiglia si distruggesse completamente. Consideravamo quell’uomo cattivo; noi non volevamo un'altra mamma, noi volevamo indietro la nostra, ma ciò non era possibile. Megan, la donna che ci adottò, è una bellissima persona. E’ un po’ anziana, ma l’età non conta. Come tutti gli esseri umani, ha passato e avuto, brutti momenti, ma nonostante tutto è riuscita a rialzarsi, anche se un po’ dolorante. Lei ci dice sempre che adottarci è stata la scelta migliore, che lei abbia fatto. Josh non è mai andato molto d’accordo Megan. La tratta sempre male; Megan in quelle situazioni, vedendomi allibito, mi spiega sempre che Josh, a differenza mia, non è riuscito a superare la morte di mamma, e che non ci riuscirà mai completamente. Dopo queste parole ho capito molto. Ora mi è chiara la ragione per cui tratta male tutti e perché picchia la gente; lui sta soffrendo e non sa come sfogarsi. Non so cosa sia peggio però. Io mi sfogo tagliandomi, ma lui va nei casini se continua così; non voglio avere un fratello criminale. All’inizio Josh era un ragazzo socievole e amato da tutti, ma dopo il primo anno delle superiori, ha incominciato ad essere la persona che è ora. Spesso, tornato da scuola e non avendo trovato qualche bullo da picchiare, se la prendeva con me. Mi dava dell’insensibile e dell’egoista, mi gridava in faccia che non potevo dimenticare così presto mamma, e che di conseguenza non mi considerava più suo fratello. Forse è stata questa ultima cosa a distruggermi, fino a ridurmi così. Io volevo solamente aiutare mio fratello, ma lui evidentemente non mi capiva. Subivo in silenzio e non lasciavo trasparire alcuna emozione; davanti ai suoi occhi ero forte, ma quando usciva dalla mia stanza crollavo. La cosa che lui non sa è che, io piango ogni notte, dopo un sogno in cui lei era presente o prima di addormentarmi, da circa 8 anni; non c’è notte che io non  lo faccia, è come un rituale per me. Non è nemmeno a conoscenza del fatto che, ogni mattina prima di andare a scuola, passo per il cimitero e mi fermo sempre a parlarle portando un fiore con me, solitamente è una violetta, il suo fiore preferito.

I'm a disasterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora