This is the end

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'A te che hai preso la mia vita e ne hai fatto molto di più' :Jovanotti - A te-

Iniziai a tremare. Il mio cuore si stava spezzando ulteriormente; sempre che un cumulo di cenere possa definirsi cuore, ormai quell'organo non era più presente nel mio corpo. Vedere il mio migliore amico e il mio peggio nemico parlare, come se fossero grandi conoscenti, mi distrusse. Mi voltai verso Ed; anche lui era sconvolto, forse anche più di me. Ci abbracciammo e gli chiesi se poteva riportarmi a casa, lui annuii e mi strinse di più a se. Durante tutto il viaggio continuai a piangere, i miei singhiozzi non la smettevano di uscire dalle mie labbra, e l'immagine di quelle due persone si era scannerizzata nella mia mente, come a volerlo farlo apposta. Tom non poteva essere amico di Josh. Tom m aveva sempre difesa e  lo considerava uno stronzo spregevole, eppure parlavano con così tanta intesa...

Dubbi affollarono la mia mente in quel preciso istante. Quindi tutte le cose che Tom mi aveva detto erano false? Tutte le cose dolci e i 'per sempre' erano una maschera? Una maschera per coprire Josh. Non ce la facevo, veramente più. Non riuscivo a capacitarmi del motivo per il quale queste cose dovevano succedere proprio a me, ma in fondo il motivo mi era più che chiaro. "Cara Chaterin, siccome tu non vuoi ammettere il motivo lo farò io per te. Tu sei un disastro, non ne combini mai una giusta, non sei presente con i tuoi genitori, non prendi ottimi voti e non ti comporti educatamente come le tue coetanee". Era da tanto che la mia coscienza non rendeva parole, e ovviamente non aveva torto sulle cose che aveva detto. Non facevo una cosa giusta, ma soprattutto ero inutile. Inutile perché mai nessuno mi ha dimostrato di aver bisogno di me, inutile perché anche se sule cose mi impegno, non mi riescono, ma soprattutto inutile perché non riesco a combattere la mia battaglia, sono inutile perché non riesco a farcela con le mie forze. Ed mi stringeva ora, in modo protettivo e dolce, come a voler cacciare tutti i pensieri negativi che stavo provando; lui era troppo per me, non me lo meritavo. Arrivata a casa lo feci salire e andammo a sdraiarci in camera mia.

Eravamo gli uni abbracciati agl'altri, e Ed sopportava tutte le mie lacrime e singhiozzi senza proferir parola e senza dirmi di smetterla. "Fate santo questo ragazzo!". Non sei simpatica lo sai? Ed è la persona più bella che i sia capitata. Ok mi sopporta da tutto il pomeriggio, ma non penso che gli dia fastidio. "Chaterin si seria?"  Sì, mai stata più seria! Odio il fatto che io creda a tutto ciò che dici, mi fai diventare diversa, più debole, più vulnerabile, i sembra di avere una doppia personalità! "Forse è propri così".

Dentro il mio corpo si formò, in poco tempo, una vera e propria guerra. La mia ente stava avendo la meglio sul controllo di me stessa e non doveva essere così. La mente non manipola la persona; la mia lo ha già fatto troppe volte ed ora devo reagire.

Ed mi strinse a se molto di più. Il mio corpo era nascosto, completamente, dal suo. Era appoggiato su un fianco e con dolcezza mi accarezzava i cappelli, lasciandovi di tanto in tano qualche leggero bacio; essi erano accompagnati da parole dolci sussurrate all'orecchio.

Non so per quanto rimanemmo in quella posizione, ma mi accorsi, dopo poche ore, di essermi addormentata. Il letto era tremendamente vuoto e freddo, senza Ed al suo interno. Mi girai e rigirai per non so quante volte,e infine decisi di guardare che ore fossero. Sbarrai gli occhi dalla sorpresa, quando notai che erano le 3 di mattina. Mi alzai e andai verso la finestra del balcone. Tirai giù la maniglia e mi persi nel blu immenso del cielo. Le stelle splendevano in cielo, e in quel momento, mi ricordarono quanto fosse belo guardarle. Era una cosa che, quando ero piccola, adoravo, ma andando avanti negli anni, si sa che certe cose non sono più come prima. Le stelle sono così luminose e allo stesso tempo così lontane dal mondo reale. A volte volevo essere una stella; guardata e considerata bella, senza essere conosciuta. Essere così piccola, eppure così luminosa da essere notata anche da chilometri  e chilometri, di distanza. I miei pensieri vennero interrotti da due braccia che mi stringevano con dolcezza e amore. "Tesoro che ci fai qui tutta sola?" mi chiese. La sua voce era così dolce e i baci, che inumidivano il mio collo, mi facevano perdere la testa. "Dai entra che prendi freddo qui". Mi voltai, tenendo ancora gli occhi chiusi a causa delle sue attenzioni, e gli dissi dolcemente "Secondo te, con tutte le attenzioni che mi stai riservando, io avrei freddo?". Mi accoccolai di più al suo corpo e mi staccai solo quando senti quelle tre parole, che tanto amavo. "Ti amo Chaterin" e un lungo e appassionato bacio ci circondò. "Ti amo anche io Josh"

I'm a disasterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora