Pain again?

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-Attenzione, descrizione di scene spinte, se leggerle vi turba, andate subito agli asterischi-

Invertii la posizione, ritrovandomi ora sopra al mio ragazzo. Nei suoi occhi si leggeva sorpresa e sul suo viso era dipinta una faccia maliziosa. Sorrisi al pensiero di cosa gli stava passando per la mente. Mi accucciai, fino ad arrivare davanti al suo viso, gli sorrisi e lasciai un casto bacio sulle labbra, ora arrossate. "Che hai intenzione di fare piccola" mi chiese Ed, con fare malizioso. Cosa stavo facendo non lo sapevo nemmeno io, stavo solo seguendo il mio istinto. Posai un dito sul suo petto e vi tracciai cerchi immaginari, provocando una risata in lui. "Che c'è?" chiesi impaurita. Non avevo mai fatto queste genere di cose prima, e la paura di sbagliare era tanta. "Nulla, mi fai solo il solletico" rispose, interrompendo ogni parola con una risata. Sospirai sollevata e continuai il mio "giochetto" usando le labbra. Gli lasciai dolci baci su tutto il torace e poi arrivai al capezzolo. Da qualche parte dentro di me, sentivo che dovevo concentrarmi su quella zona, ma l'imbarazzo cresceva sempre di più, ad ogni mia mossa. Seguii, comunque il mio istinto. Ci posai sopra le labbra e piano piano iniziai a succhiarlo. Dalle labbra di Edward uscì uno sbuffo, che mi fece capire che stavo eseguendo le mosse giuste. Le mani del mio ragazzo si poggiarono sul mio fondoschiena e lo strinsero leggermente, incitandomi a proseguire. Era una sensazione strana; dolce e decisa allo stesso tempo e ciò mi piaceva. Leccai tutto intorno a quella zona e poi ci soffiai sopra. Il corpo di Edward si contorse in mosse strane, facendomi pensare il peggio. I suoi occhi erano chiusi e la sua bocca a forma di "o", lasciava uscire suoni gutturali. Mi beai per un po' di questa visione, ma qualcosa di caldo mi distrasse...la sua erezione. Era abbastanza pronunciata e si poteva notare anche con i pantaloni addosso. Immediatamente pensai a come lui potesse soffrire, e così decisi di liberarla, da quel tessuto così ingombrante. La sua mano subito mi bloccò. I suoi occhi erano ora aperti e preoccupazione aleggiava in essi. "Piccola non sentirti obbligata...non voglio correre troppo" interruppi le sue parole con un bacio, e tolsi la sua mano dal mio polso. Il mio istinto diceva di aiutarlo, ma il dubbio su come fare, tormentava la mia mente. Mi abbassai, quel poco che bastasse per strofinare la punta del mio naso sulla sua ora più grande erezione. Il suono di un gemito uscì dalle labbra del mio ragazzo, facendomi capire che avevo fatto la cosa giusta. Ritornai un po' più su ed iniziai a baciargli il collo, arrivando fino all'elastico dei suoi boxer neri. Con calma sfilai l'indumento e notai che Jade aveva sbagliato di grosso.

Appena raccontai a Jade di Edward e glielo presentai, lei mi disse che il suo amichetto era piccolino; si lei su queste cose ci azzecca sempre, ha un buon occhio, ma sta volta si sbagliava di grosso. I boxer di Edward lasciavano in mostra la sua grande erezione. Imbarazzata mi ci avvicinai e vi lasciai piccoli baci, fino ad arrivare alla punta. Non sapevo che cosa fare ora, il panico si era impossessato di me...ma per fortuna ci fu Ed a salvarmi. Con una mano mi sollevò e mi fece distendere sotto di lui. Si tirò su i boxer e mi guardò per qualche istante negli occhi. Era una sensazione strana, ma in qualche modo piacevole. Le sue labbra si posarono dolcemente sulle mie, fino ad unirsi in una danza. Il corpo di Edward era sempre più vicino al mio e ciò non mi preoccupava, anzi in un certo senso mi faceva sentire protetta.

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"Quindi tu mi stai dicendo che ce l'ha grosso?" mi urlo Jade, comparendo dal bagno. Edward se ne era appena andato, erano le 10 di mattina e sapeva che di li a poco il bar della scuola si sarebbe riempito. Oggi sarei stata a casa, con la scusa di passare una giornata con mia sorella.

"Si Jade cosa non ti è chiaro?" ripetei piena di imbarazzo. Le immagino della sua lunghezza erano ancora impresse nella mia mente.

La sentii ridacchiare e poco dopo, si sedette sul mio letto, prendendo le mie mani e chiudendole tra le sue.

"Che cosa avete fatto?" mi chiese Jade in tono dolce. "Non abbiamo fatto l'amore se è questo che intendi.." le risposi nascondendo il mio viso con le mani. "Ei non ti vergognare sorellina...con me puoi parlare di tutto" mi informò mia sorella. Non volevo raccontarle queste cose, cioè le ritenevo intime e private, non volevo dirle a nessuno. Sarebbero rimaste nel mio cuore, come ricordo della persona che ho amato, che amo e che sempre amerò. Edward ha avuto il potere di salvarmi, è riuscito a farmi capire che anche se hai cicatrici sulla pelle, nell'anima o nel cuore, non sei fragile o debole, stai sopravvivendo alla società. Mi ha fatto capire che non è mai troppo tardi per vivere. Devo tutto a quel ragazzo. Mi ha aiutato nella mia lunga battaglia, mi ha aiutato ad accettarmi, ad amarmi e molte altre cose. Lo amo con tutta me stessa e sembrerà strano, ma lui è la mia vita. Sembra la classica frase romantica, ma non lo è. Quel giorno che lo vidi al bar e che scoprii i suoi tagli...mio dio non posso ancora crederci....non posso credere che anche lui abbia passato delle cose così orribili, non posso immaginare il dolore lancinante che ha provato...

"Ei Chaterin ci sei?" Mi domandò mia sorella preoccupata. "Sisi tranquilla Jade" risposi sorridendo.

La giornata di chiacchierate tra sorelle finì troppo presto per i miei gusti. Ora mi trovavo sdraiata sul mio grade e soffice lettone a guardare il soffitto, in attesa di Edward. Il bianco è un colore che mi ha sempre affascinato, ma sul soffitto sembra così monotono, così spento, così vuoto... Sentii due braccia afferrarmi per la vita; capii subito che non fosse Edward! La sua stratta mi ricordava tanto quella di Josh, ma non avevo il coraggio di voltarmi. Non volevo vedere il mio assassino, non volevo rivedere lo sguardo della mia morte. "Ei troietta, da quanto tempo è che non ti fai vedere a scuola?". La sua voce era così dura e le parole uscivano fredde, bruciando sulla mia pelle. In questo momento ero in una tempesta, tra passato e presente. Josh non poteva essere qua, doveva essere per forza un sogno...le sue braccia però dovevano essere reali, lo sentivo, lui c'era. Ad un certo punto vidi un angelo. Era la creatura più bella del mondo e ci fissava con le lacrime agli occhi, da un angolino della mia stanza. Io lo guardai impaurita e gli chiesi aiuto, ma non mi considerò. Sparì quando chiamai il nome di Edward e dopo mi ritrovai ancora in quel prato, quello dove ho incontrato Tom, ma invece di essere pieno di fuori profumati, era circondato da erbacce.

Poi sentii un dolore, forte, intenso, e vidi i miei polsi pieni di sangue.

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Rieccomiii!!!

Si sono viva, e scusatemi per l'enorme ritardo!!

Ho avuto un brutto periodo, ma ora sto benissimo. Alcune sapranno già il motivo, ed è un segreto. Cooomunque che ne pensate? Spero di non aver fatto errori e che il capitolo sia leggibile.

Ringrazio tantissimo la persona che ispira ogni mio capitolo e che da domenica scorsa è diventata ancora più importante❤️❤️❤️❤️

Ringrazio anche tutte voi che state facendo aumentare tantissimo la mia storia, siamo quasi a 500*-* *-*

Non ci credo!!!! Grazie grazie mille ragazze!!!

Awww e tra poco è il mio compleanno, quindi se volete farmi un regalo, commentate e votate!!

Vi amo tantissimo❤️❤️❤️❤️

Ps: scusatemi se è troppo corto

A presto

Baci

Erin

I'm a disasterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora