Lacrime.

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Adesso, ho solo voglia di piangere,
di scoppiare in lacrime che il mio cuscino terrà per sé.

Da piccola mia madre quando piangevo raccoglieva una lacrima dagli occhi con un dito e faceva finta di assaggiarla.
«Bleah! È salata! Assaggia!» esultava lei.
«Bleah! È brutta!» replicavo io.
E ridevo.

Adesso quelle lacrime salate si mescolano al trucco che segna linee nere sulle guance.
Dovessi assaggiarle ancora, non sentirei più il sapore dell'infanzia, dei giocattoli rotti, delle ginocchia sbucciate, dei litigi con altri bambini...
No. Di certo non avrebbero quel sapore.
Sentirei piuttosto il sapore di un voto negativo a scuola, di un'interrogazione andata male;di un amore concluso male, di un'amicizia finita; di un litigio coi miei; di cose non dette e tenute segrete per paura di qualcosa che non esiste; di solitudine anche mentre si è insieme al più divertente degli amici...e di un retrogusto di mascara colato poco piacevole.

Ma potrebbero sapere anche di gioia.
Sì, di gioia!
Quella gioia che provi quando sei felice e ti senti forte più di Superman.
Quella gioia che si presenta quando sei a tuo agio, nel posto giusto, nel momento giusto, con le persone giuste.

Che poi se ci si pensa su, noi umani siamo strani.
Se ci si pensa su, ci si accorge che noi ce le cerchiamo le emozioni tristi e pensiamo che nella nostra vita siano prevalse su quelle felici.

Masochisti.


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