Probabilmente io

Occhi al sole.

Siamo nuovamente qui a guardarci mentre il tempo passa inesorabile. I rintocchi del pendolo attaccato alla parete della cucina scandiscono i secondi, i minuti, le ore che scorrono come l'acqua del ruscello artificiale della fontana nel vasto giardino dietro la casa.
Il tuo sguardo é vuoto mentre fissi il pulviscolo attraversato dai raggi di luce che filtrano dalla finestra.

Probabilmente starai pensando a noi, probabilmente all'inizio dell'estate e alle vacanze in qualche parte del mondo.
Tu non sei mai stata una persona amante del mare, ma ti sarebbe piaciuto restare sulla spiaggia a guardare il sole tramontare.
Nel frattempo io avrei guardato te: i tuoi pensieri viaggiavano nella tua mente fino ad arrivare in quello specchio che erano occhi che grazie alla luce rossastra del tramonto, erano ancora più belli di quanto non fossero già.

Lo facevi apposta quando uscivamo: a metterti contro luce e farmi voltare per cadere in quella maledetta trappola che erano quegli iridi.

«Sappi che io non ci uscirò con te d'estate. O almeno non di mattina o di pomeriggio.
Il sole fa male.»

Non era il sole a far male, ma i tuoi occhi.
Quello sguardo sorridente, sempre allegro e così... Così vivo.
Era una gioia guardarti, eppure...

...C'era qualcosa che non andava.
Ero sicura che non fosse in te, ma in me.
Tu eri un qualcosa di "imperfetto nel perfetto".
Eri qualcosa di stupefacente, mozzafiato per ogni cosa che facevi o che avresti voluto fare; per i tuoi sogni, per i tuoi perché, per i tuoi sorrisi..

Io ero semplicemente una bambina: sciocca, ingenua, insicura e -a tratti- apatica.
Sorridevo di gusto solo quando di mattina c'eri tu ad abbracciarmi.

Probabilmente eri una dipendenza, perché mi arrabbiavo ogni qualvolta non incrociavo il tuo sguardo.

Probabilmente ero io ad essere troppo sensibile.

Probabilmente era solo il sole che ti regalava i suoi raggi ogni volta che questi si imbattevano nei tuoi occhi.