Prologo.

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"Tanti auguri a te. Tanti auguri a te. Tanti auguri ad Eleonora, tanti auguri a tee".

Sento canticchiare la solita canzoncina di buon compleanno dalla voce dolce e melodica di mia mamma.
Apro gli occhi sbadigliando e mi metto a sedere. Mi stropiccio gli occhi e la guardo sorridermi.
Nonostante tutto quello che ha passato, che abbiamo passato, si è sempre data molta forza. È sempre stata forte, per entrambe.
Dopo la morte di papà, anche se io non ricordo nulla se non dopo i cinque anni, ha assunto il ruolo di padre e madre perfetta. Lei sarà sempre il mio punto di ritrovo.
Le ricambio il sorriso e sbadiglio ancora. Guardo la piccola torta che ha poggiato sul comodino di fianco al letto.
"Mamma..."
Mi sorride ancora.
"Shh, tranquilla. Te lo meriti, e poi è solo una torta" mi rassicura.
"Ma hai dovuto comunque spendere dei soldi" ribatto con voce rauca.
Sospira.
"Ti ho detto di stare tranquilla."
Mi mordicchio le labbra, poi apro le braccia verso di lei. Un suo abbraccio è quello che serve per tenermi al sicuro.
Ricambia la stretta più forte e tra i miei capelli sussurra:"ti voglio bene figlia mia".
La stringo più forte a me e sento una morsa al petto.
Chissà cosa avrebbe fatto e/o detto papà. Chissà...
Si allontana dall'abbraccio e mi guarda negli occhi. Una strana luce le brilla all'interno e le chiedo se deve dirmi qualcosa.
Annuisce.
"Avevi due anni quando tuo padre partì, ma questo già lo sai. Mi arrivó una lettera di condoglianze da parte di un suo amico, ti giuro... È stato terribile..." la blocco.
"Mamma sei sicura di volerlo raccontare ora?"
Annuisce sicura.
La lascio continuare.
"Il giorno dopo portarono qui il corpo di tuo padre, i tuoi nonni lo videro... Ma io no. Non ebbi il coraggio, e non mi sono mai fatta dire com'era perché preferisco ricordarmelo sempre con quel suo sorriso sulle labbra, sempre pieno di vita, sempre pronto a sacrificare la sua vita per i suoi cari..." le si incrina la voce, ma non la fermo.
"...ovviamente abbiamo fatto il funerale. Tornati da quel cimitero, i tuoi nonni ti portarono con loro a casa, mentre io restai qui a sistemare le sue cose. Trovai il suo computer e lo accesi, mi misi a guardare delle nostre foto e piansi, fin quando nella cartella non trovai un file con scritto 'per mia moglie Sara.' Iniziai a leggere, era una lettera. Lui sapeva già che non ce l'avrebbe fatta e mi scrisse una lettera" una lacrima le solca la guancia e io gliela asciugo.
"Credo tu possa già immaginare cosa c'era scritto nel contenuto. Beh, non ti sto dicendo tutto questo per la mia lettera, ma per la tua".
La guardo accigliata.
La mia?
"Cioè... Questo vuol dire che... La mia? Papà ne ha scritto una anche per me?" balbetto, oramai.
Altre lacrime le solcano il viso mentre annuisce.
Trattengo il respiro e sento di nuovo la morsa al petto.
Il mio papà mi ha scritto una lettera.
Ora ho anch'io qualcosa di mio, di suo... Nostro.
Sento gli occhi pizzicare quando mamma mi porge una busta bianca.
"Ma non era sul computer? "
Annuisce di nuovo.
"Sì, ma l'ho stampata ovviamente".
Faccio un segno di assenso con la testa e apro la busta.
Mi tremano le mani, le gambe, tutto. Mi trema anche il cuore. Gli occhi pizzicano, ma faccio un respiro profondo e inizio a leggere.

Alla mia piccola Eleonora.

Piccola mia, mi dispiace così tanto averti lasciata. Ma non ti ho abbandonata. Non lo farò mai. Io sono lì, sono dentro il tuo cuore e non andrò mai via.
Sicuramente non ricordi nulla di me, a meno che tua madre non ti abbia detto qualcosa.
Beh, comunque sia, anche se non ti ricordi di me, voglio che tu sappia quanto il tuo papà ti ami.
Sono partito per la Tunisia quando avevi due anni.
Lasciarti è stata la cosa più difficile che abbia mai fatto. Sei davvero speciale per me, piccola mia, sei davvero un dono di Dio, per me e per la mamma.
Il giorno più bello della mia vita è stato quello della tua nascita. Ogni volta che ti vedevo sorridere, il mio cuore non poteva che sciogliersi. Eri la mia piccolina, la mia vita non sarebbe stata completa se tu non fossi nata. La tua mamma mi ha dato tutto l'amore possibile e immaginabile su questa terra, ma l'amore di un figlio... Quello è imparagonabile. Mi dispiace tanto non avere la possibilità di vederti crescere. Ma ricordati, il tuo papà non se n'è andato. Sono in paradiso adesso e sorrido guardando te ogni giorno. Sorrido anche adesso, guardando te leggere questa lettera che lascerà un pezzo di me. Sei davvero fortunata ad avere una mamma così meravigliosa che si prende cura di te. Assicurati di comportarti bene con lei e aiutala quando puoi.
Sorrido a questo punto, nonostante ormai le lacrime, immaginando lui che inizia a rimproverarmi su dei miei capricci riguardo le faccende di casa.
Non dimenticarti mai quanto sei importante e speciale per così tante persone. Ti amiamo tantissimo. Quando diventi grande e inizi ad andare a scuola, dai il meglio di te cerca di imparare il più possibile riguardo al mondo in cui vivi. Sii sempre gentile e amorevole con gli altri e scoprirai che il mondo lo sarà con te. Ma quando le cose non stanno andando per il verso giusto, non dimenticarti mai che Dio sa che cosa è giusto per te e alla fine tutto andrà bene. Hai un futuro luminoso e bellissimo di fronte a te. Divertiti. Goditi la vita. E ricorda, il tuo papà sarà sempre orgoglioso di te e ti amerà sempre.
Sei e sarai sempre la mia piccolina.
Con tanto amore,
Il tuo papà.
Un singhiozzo si libera tra le mie labbra.
Poi un altro, e ancora un altro.
La mamma si avvicina anche lei a me piangendo ed io poggio la testa sul suo petto. Mi accarezza i capelli e mi stringo forte la lettera.
Un solo pezzo di carta, delle semplici parole... Con tanto effetto.
Una persona con un cuore grande.
Una persona che ha dato la propria vita per la sua patria.
Il mio papà.
"Ho aspettato i tuoi quindici anni per dartela... Mi sembra il momento giusto adesso che sei più grande e più matura. Ma... Infondo lo sei sempre stata" sussurra.
Non rispondo e continuo a piangere in silenzio.
Non ho mai sentito la sua mancanza come adesso.
Comunque...
Anche io ti voglio bene, papà.

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