Prima lettera.

79 13 14
                                    

Thais aveva diciotto anni, il suo ragazzo venti. Era una ragazza dalla pelle ambrata, con gli occhi sognanti di un'adolescente, chiari come il mare, in contrasto con gli scuri capelli ricci.

Le sue labbra erano rosee e carnose, quelle di Joel, il padre della creatura che portava in grembo, scarlatte e poco accentuate.

"Chissà come le avrà Gioia" pensava.

Si sarebbe dovuta chiamare così la bimba, per indicare la reazione singolare che ebbe il suo papà, una volta venuto a conoscenza della sua esistenza nel pancino della mamma. Avevano scelto un nome italiano, proprio come i genitori adottivi di Thais, quei genitori che non le fecero mai mancare niente, gli stessi che scoppiarono in lacrime di gioia all'udire il battito della piccolina, nella terza visita ginecologica.

La ragazza prese con cura una biro ed un cartoncino sagomato di colore rosa, pronta a scrivere una lettera a sua figlia. Gliel'avrebbe fatta leggere da grande, per ricordarle le emozioni che lei, quel piccolo esserino, era stata in grado di suscitare.

"Amore della tua mamma, sono così felice, domani potrò stringerti.
Io ed il tuo papà ti stiamo aspettando con un'allegria che non abbiamo mai avuto prima, siamo eccitati, ma soprattutto ci chiediamo se saremo all'altezza del nostro ruolo. Siamo così giovani ed inesperti, ma abbiamo iniziato ad amarti dal primo momento in cui abbiamo scoperto che il nostro amore ha creato un frutto, il frutto più bello che chiunque possa mai desiderare. Ho comprato una scatola in un negozio d'antiquariato, mi piaceva, raffigurava una donna con il pancione. Credevo fosse vuota, ma era strapiena di palloncini. Una notte non riuscivo a dormire, scalciavi così forte che ho creduto potessi diventare una calciatrice da grande, così li ho contati. Ne sono cento esatti, li userò tutti per addobbare casa quando torneremo dall'ospedale! Farò tantissime foto e le vedrai da grande, quando leggerai questo mio scritto.
Ho un po' di paura, lo confesso, mi hanno detto che sei in una posizione un po' strana e che possono esserci complicanze per me, ma poco importa, l'importante è che la mia piccola stia bene.
Il tuo papà è felicissimo, bacia il mio ventre ogni secondo, non vede l'ora di tenere il tuo esile corpicino fra le sue braccia.
Ha trovato un lavoro, quindi potremo trasferirci e dedicarci a te.
Sono due giorni che non chiudo occhio, sono eccitatissima, sei la cosa più bella che potesse capitarmi. Sei la nostra principessina. Ti amiamo."

Un pugno di pallonciniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora