Capitolo 4

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Appena mi giro mi trovo davanti un ragazzo alto e abbastanza muscoloso, con dei capelli sul marrone scuro e due occhi color cioccolato. È davvero molto bello e, non accorgendomene, rimango incantata a guardarlo.

Nel frattempo aveva anche smesso di piovere e dopo qualche attimo, imbarazzata guardo per terra e gli dico "Ho sempre amato stare sotto la pioggia, è una bella sensazione, dovresti provare una volta... e poi ho letto da qualche parte che la maggior parte delle persone si innamorano durante una brutta giornata, rendendola bella. Quindi ho deciso di uscire ogni volta che piove. Magari incontrerò la mia anima gemella..." detto questo lo guardo e vedo la sua espressione abbastanza confusa.

"Lo so, ora penserai che sono strana o fuori di testa e molto probabilmente hai ragione, ma..." continuo io.

Ma prima che possa finire mi interrompe: "Si, in effetti un po' lo sei, ma sempri più una ragazza misteriosa che strana." dice lui con un magnifico sorriso sulle labbra.

"devo prenderlo come un complimento?!" gli rispondo sorridendo confusa.

"Si...credo." dice lui ridendo alla fine.
"Mi dispiace per il tono che ho usato prima. Comunque sono Daniel." dice porgendomi la mano.

"Allyson." gli dico afferandogli la mano.

"Allyson... bel nome!"

"Grazie" rispondo mentre le mie guancie prendono un leggero colorito rosso e io abbasso lo sguardo.

"Allora, ciao Daniel..." gli dico.

"Ciao..."

Mi giro e inizio ad andare verso l'entrata del parco, quando all'improvviso sento Daniel che mi chiama.

"Allyson!, Allyson aspetta!!" mi urla lui, raggiungendomi.

"Si?" gli dico girandomi verso di lui.

"Ti va di camminare un po?" mi chiede subito dopo.

Aggrotto la fronte e lo guardo confusa non aspettandomi questa domanda e non sapendo cosa fare.

"Non ho cattive intenzioni è solo per chiacchierare un po..." continua mostrandomi di nuovo quel suo splendido sorriso.

"okay...va bene, di certo un giro non mi fara mica male" gli rispondo ricambiando il suo sorriso.

"Sei di qui?" mi chiede dopo un po che camminiamo.

"Si, te?" gli chiedo girando il viso verso di lui.

"No, sono nato a Miami ma abito qui da quando ho 14 anni."

"Com'è stato cambiare città?"

"All'inizio difficile, perchè non conoscevo nessuno, poi ho incontrato Jack a scuola e da quel momento non ci siamo più lasciati, ormai per me è come un fratello."

"Hai sorelle o fratelli?" mi chiede dopo circa cinque minuti.

"Un fratello gemello, Tayler e tu?"

"Ho una sorellina di sette anni, si chiama Sky ed è una bambina meravigliosa." dice sorridendo con orgoglio.

"Ti brillano gli occhi quando parli di lei, lo sai?" gli dico guardandolo.

"Bhè lei è la persona più importante della mia vita ed è anche l'unica famiglia che mi resta." mi dice con gli occhi lucidi.

"E i tuoi?" gli chiedo.

Lui abbassa lo sguardo.

"Oddio scusa, non volevo mi dispiace, sono cose personali, veramente, non volevo... Oddio quanto sono idiota, solo io posso fare queste domande, ti giuro che non volevo... Forse è meglio se me ne vado..." appena finisco la frase mi giro per andarmene ma lui mi afferra il braccio.

"Ehy tranquilla, non è successo niente, è solo che è un argomento difficile per me. Non per questo però devi andartene." mi dice sorridendo nell'ultima parte e sul mio volto spunta un piccolo sorriso.

Ricominciamo a camminare e dopo un po lui interrompe quel silenzio che si era creato.

"Sei la prima persona che conosco, di questa città, a cui piace la pioggia. Sicura che sei nata qui e non in un altro pianeta?" mi chiede accennando una risata.

"Si, e sono qui per uccidervi tutti..." gli rispondo seria.

"Cosa?!" mi guarda allarmato.

Neanche un secondo dopo scoppio a ridere. "Oddio...ahahah, dovevi vedere la tua faccia!"

"Simpatica..." dice facendomi il verso.

"Comunque lo so che sembra strano che amo la pioggia ed abito in uno dei posti più caldi e soleggiati del mondo...ma io sono così, diversa dagli altri e così voglio rimanere."

"Quindi sei una su milione?"

"Già, qualcosa del genere..." rispondo arrossendo. "Te invece hai qualche passione?" gli chiedo.

"Amo cantare e suonare, lo faccio sin da quando ero piccolo, all'inizio era solo un gioco poi, con il tempo, è diventata una vera e propria passione e da un paio di anni, io e Jack abbiamo formato una sorta di band. Ci smezziamo quasi sempre il lavoro, a volte lui compone la base ed io scrivo le canzoni ed altre volte lui scrive ed io compongo." mi dice.

"Davvero?! mi piacerebbe ascoltare una delle vostre canzoni..." gli dico sorridendo.

"Bè, adesso non ne ho qui con me, ma se vuoi, domani sera, io e Jack ci esibiamo in un bar qui vicino." mi dice lui.

"Quale bar?"

"Il Moonlight, quello vicino alla Venice High School, hai presente quella scuola con.." dice lui ma non termina la frase perchè lo interrompo io.

"Sisi so qual'è, io frequento quella scuola." gli spiego sorridendo.

"Ah davvero?! anche io vado a scuola lì eppure non ti ho mai vista..."

"Diciamo che sono una che non si fa notare. Comunque mi piacerebbe venirvi a sentire. Ti dispiace se porto anche due miei amici?" gli chiedo.

"No tranquilla, anzi più gente c'è meglio è."

Eravamo così concentrati a parlare che non ci siamo accorti di essere arrivati all'entrata del parco.

"È stato un piacere conoscerti Ally, allora ci vediamo domani?".

"Si, a domani." lo saluto ed inizio a camminare.

"Ehy aspetta,  per caso vuoi un passaggio?" mi chiede.

"Tranquillo, non ti disturbare abito a soli cento metri da qui..."

"Ma quale disturbo, per me è un piacere." insiste lui.

"Va bene, in questo caso accetto molto volentieri il tuo passaggio." gli dico ridendo leggermente.

Mi passa il casco e io salgo sul motorino.

"Abito in fondo alla strada al numero 394." gli spiego e indico con un cenno la fine della via.

"Reggiti." mi dice mentre prende le mie braccia e le avvolge intorno al suo bacino, lo stringo e partiamo.

Poco dopo arriviamo e scendo. Provo a slacciarmi il casco ma sembra difettoso.

"Aspetta faccio io" dice mentre scende dal motorino e mi si avvicina. Prende il gancetto del casco e lo slaccia, nel mentre non ha mai staccato i suoi occhi dai miei e io dai suoi.

Dopo alcuni attimi passati a fissarci a vicenda decido di parlare.

"Credo si sia fatto tardi, meglio che vada." dico restituendogli il casco e facendo qualche passo indietro.

"Si lo penso anche io. Buonanotte Ally."

"Notte Dan." detto ciò mi avvicino alla porta di casa, mi giro un'ultima volta e poi entro in casa.

***Spazio Autore***

(il ragazzo nella foto è Daniel)

Spero che il capitolo vi piaccia, se volete, lasciate un commento e una stellina. Grazie.

Baci Silvia.

Appuntamento sotto la pioggiaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora