Capitolo 1 - Risveglio

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Quando il mio cuore riprese a battere, quel mondo pieno di ombre e di sentimenti congelati nel tempo, svanì.
Il vuoto incolmabile intorno a me fu squarciato dalla luce, dallo spazio, dall'ossigeno che rientrava dopo secoli nei
Miei polmoni.
I miei occhi non erano ancora capaci di vedere nulla, ma percepivo distintamente le cose intorno a me e riuscivo a sentire una calda voce umana in lontananza.
Il mio corpo intorpidito, come reduce da un lungo sonno, rispondeva a malapena alle sollecitazioni del sistema nervoso e arrancava nel coordinare tutti i muscoli nuovamente in funzione.
-"Benvenuto nel mondo dei vivi..
O dovrei dire.. Ben ritrovato!"
Una risata forte e intensa riecheggiò in tutta la stanza. "Ahahahaha".
-"Dove mi trovo, chi è lei, quanto tempo è passato dalla mia morte ?"
-"Mio caro, ti trovi nel Ventunesimo secolo, un'epoca molto lontana dalla tua morte.."
-"Nel ventunesimo Secolo... Vuol dire che sono passati 8 secoli dalla mia Morte?"
-"Esattamente, Mio caro. Ti ho riportato in vita per affidarti un'importantissima missione. So che vorresti riempirmi di domande e che la tua mente non riesce a comprendere ciò che sta accadendo in questo momento, ma ti chiedo solo di avere pazienza e di fidarti di me, Mio caro."
La mente non era abbastanza lucida per poter elaborare quella notizia sconcertante e mi limitai a domandare quale fosse la
Mia identità.
-"Ahahaha, non ricordi? Strano, non credevo che ci si potesse dimenticare di se stessi dopo solo otto secoli! Tu sei Zacarías Jasso, membro della confraternita originaria dei templari e noto oppositore della Crociata papale in terra santa, ricordi adesso?"
In quel momento, ascoltando quel Nome così familiare, ebbi un dolore lancinante alla testa e vidi la mia casa, mia moglie, mio figlio    e anche se non ricordavo i loro nomi, le lacrime iniziarono a sgorgare copiosamente dagli occhi.
-"Bene, vedo che qualche ricordo inizia a riaffiorare nella tua mente. Altri ricordi della tua vita passata sopraggiungeranno quando meno te lo aspetti e se sarà necessario, sarò io a fornirti le dovute spiegazioni."
Annuii con la testa senza dire nulla mentre quel dolore nel petto sembrava non cessare mai.
Il brillante e ben informato signore, aveva all'incirca quarant'anni e il suo sguardo faceva trapelare la sua immensa furbizia e intelligenza. 
Mi aiutò ad alzarmi dalla gelida lastra di marmo sulla quale mi ero risvegliato e mi fornì dei vestiti assai insoliti, direi a dir poco.. Indecorosi.
-"Mettiti questi Jeans e la maglietta, poi ti spiegherò con calma i dettagli della missione per la quale ti ho riportato tra Noi, Ahahaha!"
La sua risata, mi pareva insensata, proprio perché arrivava all'improvviso, senza alcuna causa scatenante e dava l'idea che si stesse prendendo in giro da solo.
-"Ah, dimenticavo, il mio nome è Vincent Bell, piacere di Conoscerti, mio caro."
Dopo essersi presentato così superficialmente, aprì la porta e si diresse in un'altra stanza.
Mentre camminava di fronte a me ebbi modo di osservare come il suo modo di vestire fosse alquanto particolare.. Infatti indossava dei pantaloni color rosso scuro, scarpe nere leggermente appuntite e dall'addome in su aveva una specie di panciera con sopra una veste dello stesso colore dei pantaloni.
-"So cosa stai pensando, Mio Caro, ma quella che porto non è una panciera..
Bensì un gilet e sopra ad esso ho una Giacca. Comprendo che per te sia una cosa sconosciuta ma la Giacca è un indumento nato nel 1600 che oggi si indossa o per
Occasioni importanti o per chi, come
Me, ha soldi da spendere ed ama il Look Vintage."
-"Vintage?" Chiesi io.
-"Ahhh, te lo spiegherò un'altra volta!"
Nel frattempo mentre parlavamo, un inserviente portò sul tavolo al centro della stanza, un vassoio con una grande quantità di cibo, accompagnato da una strana Bevanda che Vincent chiamava "Coca-cola".
Mi Fiondai sul cibo immediatamente, scoprendo sapori sconosciuti alla mia antica bocca e rimanendone estasiato.
-"Bene, vedo che non fai complimenti! Sono lieto di vedere che il tuo stomaco redivivo è alquanto impaziente di riempirsi, mio caro."
Stavolta non ci fu nessuna risata.
Lo sguardo di Vincent si fece scuro e profondamente serio, facendomi capire che l'argomento di cui stava per parlarmi era di grande importanza e richiedeva la mia totale concentrazione.
-"Ora stai in silenzio e ascolta attentamente ciò che ti dirò, perché, da questo momento in poi, inizia la tua missione."

Eden: Il mago, il cavaliere, la chiave. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora