Capitolo 5- Lucía

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La notte stava iniziando a scalzare il giorno e noi eravamo su quell'altura con lo sguardo rivolto verso il mare, come ad aspettare il momento giusto per andare.
Vincent inspirava profondamente l'aria del mare ed i suoi capelli lunghi si muovevano a ritmo con il vento.
Io osservavo quel panorama così suggestivo e non riuscivo a smettere di pensare a quanto fosse stupendo il mare.
Un'enorme distesa d'acqua con mille segreti ed altrettante forme di vita.
Un mondo a noi sconosciuto ma allo stesso tempo sempre al nostro fianco.
In quelle profondità era nascosto il nostro obiettivo, il motivo per cui sono stato riportato in vita.
Vincent nel frattempo alzò le braccia al cielo e chiuse gli occhi recitando a bassa voce un forte incantesimo.
Una forte luce ci circondò e rese tutto evanescente, quasi impalpabile.
Poi, d'un tratto, ci levammo in aria.
Io ero impaurito ma a quanto pare ero l'unico.
Il maggiordomo era calmo e scrutava alle nostre spalle perfino mentre eravamo in volo,
mentre Vincent osservava l'orizzonte rossastro e sorrideva, compiaciuto da quello spettacolo.
-"Goditi il panorama, Mio caro, perché tra poco l'incantesimo arriverà al suo apice e ci teletrasporterà in Spagna."
Lo guardai e acconsentii.
I suoi sortilegi non mi parevano più una mostruosità.
Il sonno a cui mi aveva indotto prima, aveva aperto i confini della mia mente ed aveva rivoluzionato il mio modo di vedere La realtà. Vincent mi aveva trasmesso le sue immense conoscenze.
Niente era più segreto o illogico.
Fino a poco fa ogni cosa era scura, incomprensibile, parzialmente assimilabile, come se avessi avuto un velo sul volto che mi faceva vedere solo le ombre proiettate dalla realtà.
Ma, da quel momento in poi, ogni cosa mi apparse chiara, limpida, totalmente razionale.
Ogni cosa trovava un suo posto negli scomparti della mia mente.
Proprio per questo motivo, arrivai a capire che condurre Vincent all'eden perduto, era la cosa giusta da fare.
D'un tratto, mentre l'orizzonte si colorava di tonalità bluastre, il turbine di luce che ci teneva in cielo, si restrinse.
Fummo lievemente schiacciati da quell'aura magica e poi tutto diventò bianco.
Un bianco puro e perfetto, era come trovarsi all'interno di un vuoto lucente.
Restammo all'interno di questa dimensione per pochi istanti e poi tutto divenne scuro.
Chiusi gli occhi e quando li riaprii, eravamo in volo sopra la città di Madrid.
-"Atterreremo tra pochi istanti, preparati Zacarías." Mi disse Vincent.
-"Sono già pronto" risposi con voce decisa.
Sentivo di esser pronto a compiere il mio destino.
Non sapevo quale fossero le intenzioni di Vincent ma percepivo che così avrei ricongiunto tutti i tasselli del mio passato e colmato il vuoto nella mia anima.
Atterrammo nel giardino di una grande villa al centro della città. 
Vincent pareva aver scelto il luogo con attenzione, come se cercasse un posto di sua conoscenza.
Poco dopo il nostra atterraggio infatti, arrivò una donna che ci accolse salutandoci calorosamente.
-"Vincent caro, quanto tempo è passato dall'ultima volta. Deduco che tu non sia qui per discutere con me di Filosofia."
-"Mia cara Lucía, sei sempre bellissima e noto con piacere che non ti manca la perspicacia! Ahahahah!"
La sua risata irritò tremendamente la donna,
che infatti gli diede un forte schiaffo sulla guancia, facendolo rimanere senza parole.
Dopo un breve silenzio, il mago scoppiò di nuovo a ridere.
-"Ahahah, vedo che anche il tuo spirito combattivo è rimasto tale e quale all'ultima volta!"
-"Bando alle ciance, dimmi cosa vuoi."
Rispose seccamente lei.
-"Vorrei che ti unissi a noi nel viaggio più pericoloso e intrigante del secolo."
-"Sei molto intelligente e colto ma non riesci mai a stimolare la mia curiosità. Dimmi comunque di cosa si tratta, potrei farci un pensierino."
-"Lucía, è arrivato il momento di aprire le porte dell'Eden perduto e di scoprire le
Verità più nascoste del creato. Unisciti a noi, abbiamo bisogno di una mente geniale come la tua."
-"Vedo che dopo tutti questi anni sei riuscito a scovare il luogo in cui si trova Atlantide!"
-"In verità, mia cara, ancora no. Ma ben presto il baldanzoso giovane alle mie spalle, Zacarías Jasso, ci condurrà nel luogo dove ha nascosto gli oggetti per arrivarci."
La bella donna si girò verso di me e mi fissò con sguardo interessato. Sembrava quasi che riuscisse a scrutare dentro il mio cuore.
Sentivo che mi stava analizzando, pezzo per pezzo, come per capire quali fossero le mie intenzioni.
Poi si avvicinò a me senza dire nulla e mi sussurrò all'orecchio qualcosa.
-"Zacarías, è un piacere conoscerti. So di essere indiscreta e sgarbata ma vorrei che dopo parlassimo da soli, tu ed io."
Le risposi che non avevo problemi ad incontrarla e lei mi rispose con uno sguardo gelido e sensuale.
Poi si rivolse anche agli altri e disse:
-"Entrate in casa, Vi preparo una tazza di The e nel frattempo discuteremo del nostro viaggio."
-"Vedo che già parli al plurale, mia cara, sei così spontanea! Ahahaha!"
Il mago si beccò un altro ceffone sulla guancia che lo stordì per un attimo.
-"Tenace la ragazza, come sempre"
Poi entrammo tutti dentro la casa di Lucía e aspettammo che il The fosse pronto in un bel salotto arredato all'inglese.
La padrona di casa tornò con la bevanda calda, ideale per una notte impegnativa come quella che ci accingevamo ad affrontare.
Vincent raccontò tutti gli inconvenienti di percorso che erano avvenuti fino a quel momento e tralasciò la parte in cui il suo maggiordomo aveva tentato di spararmi.
Gli lanciai uno sguardo di disapprovazione ma lui sembrò non curarsene.
Dopo un breve svanii di commenti da parte dei presenti, Lucía mi guardò e disse:
-"Parteciperò alla missione ma tu Zacarías devi svelarci il posto in cui hai nascosto le chiavi e la mappa di Atlantide."
-"Va bene, ve lo dirò. Ma dovete giurarmi che quello che sentirete ora, non uscirà da queste mura."
Tutti annuirono con grande serietà dimostrando il loro impegno a mantenere il segreto.
Poi calò il silenzio. Sia io che loro, eravamo tesi e concentrati perché consapevoli che da quel momento in poi, la nostra avventura sarebbe iniziata.

Eden: Il mago, il cavaliere, la chiave. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora