Si può ascoltare il rumore del vuoto?
È strano, ma io in quel momento ci riuscii.
È un suono sordo, quasi impercettibile, ma presente in tutto ciò che ci circonda.
Si può percepire la sua bellissima sinfonia solo se si ha una mente aperta all'immensità del creato.
È come essere totalmente uniti con tutto ciò che ha un essenza fisica e collegati spiritualmente con le cose che non l'hanno.
Lo ascoltai molto e compresi come il nostro concetto di Vita fosse Relativo, quasi inappropriato.
Il nostro comune senso del vivere non è altro che un modo per allontanarci da ciò che non possiamo percepire o ammirare.
La vita è tale solo quando si respira?
La logica vorrebbe che ogni essere sulla terra abbia una certa qualità o struttura che lo rende "vivo".
Ma allora io, cosa Sono?
La morte che porta alla vita non è forse un concetto sconosciuto a quasi tutti gli uomini?
Tutto è relativo, ma non nel senso più astratto del termine.
Io sono un'anomalia in un percorso già scritto nel quale a volte ci si può perdere fino a scomparire.
Ovviamente ci sono anche delle conseguenze per questa seconda occasione che mi è stata concessa, ne sono sicuro.
Il primo è il senso di vuoto incolmabile nel capire che Dio non porta i nostri spiriti da nessuna parte, ma sono loro a dover trovare la strada.
Proprio per questo sono nel mondo, di nuovo.
La seconda conseguenza è una rivelazione.
Esistono davvero più Dei?
Dio, Allah, Buddha, Ganesh, sono soltanto delle piccole diramazioni di un unico grande Dio.
L'essere assoluto non ha una forma e non ha un'esistenza, perché lui stesso è la realtà.
Ma questo non può essere accettato da nessun vero credente, dopotutto cosa mai potrebbe portare un uomo a pensare che la sua divinità non sia altro che un granello di sabbia in mezzo al mare dell'inconoscibile?
Il mondo mi si schiarì mentre mi trovavo confinato in quel limbo.
Vincent, mi aveva volontariamente indotto al sonno, per farmi vedere la realtà e con essa il mio vero scopo.
Ora sapevo cosa fare.
Fui evidentemente fatto uscire dall'auto mentre ancora dormivo e dopo un tempo che non saprei definire, mi svegliai cullato da un leggero vento primaverile.
-"Ben svegliato, Mio caro. È ora di iniziare la nostra missione."
La voce di Vincent mi tirò su come se si fosse fisicamente messa a tirarmi per le braccia e così mi ritrovai in piedi, pronto a fare ciò che dovevo.
Eravamo in cima ad una scogliera, illuminati dai caldi raggi del sole che stava tramontando.
Evidentemente, era ora di prendere il volo verso lo scrigno contenente le chiavi dell'Eden.
Stavamo per tornare nella mia terra Natia, in Spagna.
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Eden: Il mago, il cavaliere, la chiave.
FantasyUn antico guerriero risvegliato da un sonno durato otto secoli, un mago dai poteri misteriosi e una chiave, che conduce all'eden. Un viaggio alla scoperta del ventunesimo secolo con gli occhi di un antico abitante della terra ed i suoi fantastici co...