Iniziò a parlare dopo un interminabile minuto di silenzio, soppesando ogni singola parola e formulando al meglio l'inizio del suo discorso.
-"Andrò dritto al punto, evitando congetture e giri di parole."
-"va bene." Dissi con voce tremante e preoccupata.
-"Il gran maestro dell'ordine templare, Robert de Sablé, ti ordinò di custodire un oggetto di inestimabile valore, qualcosa che andava celato per sempre agli occhi del
Mondo...."
Fece una breve pausa e notò subito come il mio volto si contrasse in una smorfia di tensione e sbigottimento. Ero stato scoperto, o era solo un doppio gioco?
-"Questo oggetto, era così importante che ideaste un diversivo sul quale far concentrare l'attenzione del Mondo intero
per secoli e secoli. Anzi, devo dire, Mio caro, che l'idea del Sacro Graal è stata davvero geniale.. Ha deviato le mie ricerche per anni e tutt'ora sta continuando a riuscirci con tutti gli studiosi del mondo."
-"Non so di cosa tu stia parlando.." Dissi per cercare di non cadere in trappola.
-"Mio caro.. La tua missione è di portarmi nel
Luogo in cui hai nascosto la mappa e la chiave che conducono alle porte di Atlantide!"
Come poteva essere riuscito a scoprirlo?
Gesù, durante l'ultima cena, mostrò di fronte allo sguardo incredulo degli altri, le chiavi e la mappa per entrare nell'Eden in terra e le consegnò a Pietro.
La cattura di Gesù ovviamente mise in agitazione tutti gli apostoli e Pietro decise di nascondere le Chiavi e la mappa di Atlantide all'interno di un sotterraneo nei pressi di Gerusalemme, cosicché nessuno potesse accedervi fino a quando Gesù non fosse stato liberato.
Gli eventi successivi fecero si che la misteriosa città di Atlantide fosse dimenticata da tutti e così la sua ubicazione rimase sconosciuta alla maggior parte della popolazione del Mondo.
Alla maggior parte.. Ma non a tutti.. Infatti già prima dell'avvento di Gesù, il grande filosofo greco Platone intuì l'esistenza di Atlantide e cercò di descriverla ai suoi discepoli con un mito che è passato alla storia come una semplice leggenda di un vecchio saggio del passato; Ma, in realtà, Platone aveva intuito ogni cosa e cogliendo il dualismo ontologico alla base del creato riuscì a notare l'esistenza dell'Eden perduto.
Secoli dopo, Con il sopraggiunge dell'anno Mille, la prima confraternita dei Templari scoprì l'esistenza del sotterraneo nel quale Pietro sigillò i due oggetti sacri e con una grande pressione al Papato, fecero iniziare le famose Crociate, che dovevano fungere da diversivo per poter recuperare quel tesoro perduto.
Nella Terza crociata, l'ordine dei templari riuscì a trovare il sotterraneo e a prendere per sé gli oggetti che conducono all'eden perduto.
Furono molte le spedizioni organizzate dal mio ordine per riuscire ad entrare ad Atlantide ma nessuno fece mai ritorno, così Si decise all'unanimità di nascondere per sempre quegli oggetti dal potere sconosciuto e quel compito venne affidato a me dal gran maestro Robert.
-"Allora, sei pronto a partire con me, mio caro? Ahahahah!"
La sua risata era tagliente, provocatoria. Vincent sapeva di avermi in pugno.
Decisi di scappare, non potendo fare altro e così, mentre lui proseguiva nella sua sadica risata, scattai dalla sedia verso la porta e cercai una via d'uscita.
Mentre correvo non lo sentii urlare, sentii semplicemente quelle risate che mi inseguivano in ogni angolo della casa.
La sua dimora era grande quanto un castello e le scalinate che fui costretto a percorrere a gran velocità, sembravano non finire più.
Alla fine mi trovai di fronte ad un enorme portone, sorvegliato da un uomo in giacca e cravatta che appena mi vide cercò di bloccarmi con una carica degna di un vero lottatore, ma, per sua sfortuna, sono sempre stato molto agile nella lotta e riuscii a schivarlo facendolo cadere a terra senza possibilità di raggiungermi.
Il mio corpo era un'esplosione di forza e vitalità, tanto da permettermi di correre ad una velocità inaudita, sovrumana, che mi fece allontanare in poco tempo Da quel castello.
Mentre fuggivo, un piccolo oggetto metallico mi sfiorò il volto a gran velocità lasciandomi un piccolo taglio sulla guancia, ma evitai di girarmi per vedere cosa lo avesse lanciato.
-"Niente pistole, ci serve Vivo!" Sentii urlare da Vincent mentre Scappavo a gran velocità.
Mi addentrai in un bosco nelle vicinanze, tentando di far perdere le mie tracce e così cercai un luogo nel quale passare la notte.
Entrai all'interno di un grande albero che con il tempo aveva creato una specie di conca, capace di dare asilo ad animali ed in questo caso a me, un fuggitivo redivivo che non aveva idea di come affrontare quella situazione.
Si fece buio presto e dopo un'attenta perlustrazione della zona, caddi in un profondo sonno.
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Eden: Il mago, il cavaliere, la chiave.
FantasyUn antico guerriero risvegliato da un sonno durato otto secoli, un mago dai poteri misteriosi e una chiave, che conduce all'eden. Un viaggio alla scoperta del ventunesimo secolo con gli occhi di un antico abitante della terra ed i suoi fantastici co...