Capitolo 12

315 26 8
                                    

L'ora del ballo si avvicinava e Han e Leia si stavano preparando per l'occasione. Lui indossava un elegante giacca blu con decorazioni dorate, pantaloni e stivali neri e camminava su e giù per la camera con impazienza, tormentandosi sul perché il genere femminile ci mettesse così tanto tempo a prepararsi.

Leia invece era in bagno, seduta su uno sgabello davanti allo specchio per ritoccare gli ultimi dettagli. Aveva un vestito bianco senza maniche, con un ampia scollatura che le metteva in risalto il décolleté; era lungo fino a terra e le lasciava la schiena scoperta. All'altezza della vita brillava una spilla decorata con perline argentate. Si era sistemata i capelli in uno chignon alto e indossava dei bracciali argentati. Sul volto candido leggermente truccato spiccavano le labbra, tinte di un rosso acceso.

La ragazza, guardandosi allo specchio, fu presa da un momento di malinconia: così truccata assomigliava molto a sua madre, Padmé, quando era molto giovane. Le avevano detto che le regine di Naboo erano solite avere un trucco particolare ed elegante, a sottolineare la loro regalità.

Non ricordava molto di lei, ma avrebbe tanto voluto conoscerla. Di solito tentava con tutto il cuore di mettere da parte i ricordi infelici -- soprattutto in quel periodo di vacanza -- ma era più forte di lei.

I suoi pensieri furono però interrotti quando all'improvviso Han bussò e la sua testa fece capolino dalla porta. «Dovete farmi attendere ancora per molto, mia signora?»

Leia si lasciò scappare una risatina. «No, ho quasi fatto.»

Il Corelliano entrò e si avvicinò a lei con un sorriso stampato in volto, godendo dello spettacolo che si presentava dinanzi ai suoi occhi. Le appoggiò le mani sulle spalle e guardò la loro immagine riflessa nello specchio, con lo stesso entusiasmo di chi contempla un bel dipinto.

Tuttavia gli parve che lo sguardo della moglie sembrasse un po' perso.

«Hey, tutto bene?»

Annuendo, Leia scacciò definitivamente tutti i pensieri negativi dalla sua mente. «Sì, tranquillo...» Si alzò dallo sgabello e si girò verso il Corelliano, non riuscendo a non congratularsi con lui per come fosse ben vestito -- generalmente, non era il tipo che cambiasse il guardaroba molto spesso.

«Ah-ah, hai visto che figurino, tuo marito!?». Han si girò più volte su stesso per assicurarsi che la moglie lo vedesse bene. Poi invece si concentrò su quella minuta ma aggraziata figura che aveva davanti.

«Sei... Bellissima,» ammise quasi senza fiato, avvicinandosi al viso di lei per baciarla.

«No, Han, forse è meglio di-»

Troppo tardi: il pilota le aveva già catturato le labbra in un dolce e lungo bacio. Ma quando si staccò, Leia iniziò a ridere.

«Che hai da ridere così?» chiese Han, confuso.

«Forse è meglio se ti guardi allo specchio,» rispose lei, mettendosi una mano davanti alla bocca per trattenere la sua ilarità.

Han fece come suggeritogli e notò con stupore che le sue labbra erano diventate di un vivace colorito rosso. «Cos'è questa... Roba?» chiese disgustato, strofinandosi con ritrosia le labbra con un polpastrello.

«Questa roba si chiama rossetto, canaglia!»

«E... Va via?»

«Come?! Vuoi togliertelo? Ma se ti sta divinamente! Anzi, ne vuoi ancora un po'?»

«No grazie, non ci tengo pro-»

Questa volta fu Leia a baciarlo e Han si lasciò trasportare a tal punto da dimenticarsi per un attimo della problematica. Così facendo, però, il poco rosso che era rimasto sulle labbra della ragazza finì miseramente appiccicato su quelle del Corelliano, tanto che sembrava che quello che si era messo il rossetto era proprio lui.

Dopo il bacio, la principessa esaminò per bene il volto di Han e constatò, soddisfatta: «Mh. Direi che può bastare.»

«Decisamente,» convenne Han, che di quell'appiccicume rosso ne aveva avuto abbastanza.

Leia lo guardò con fare beffardo ma al contempo tenero e uscì dal bagno, chiudendo la porta alle sue spalle.

«Muoviti a togliere quella roba o faremo tardi!» gli gridò una volta fuori.

Han si guardò ancora una volta allo specchio, con una smorfia che sembrava quasi essere il campanello d'allarme per un improvviso conato di vomito. Sospirò, scosse la testa e aprì il lavandino per pulirsi le labbra. Donne! pensò.

Imperfectly Perfect // HanleiaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora