love song

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Mi trovo nel sontuoso salotto situato nel pianterreno della villa, compostamente seduta su una delle eleganti sedie disposte ai tavolini carichi di tramezzini e dolci assortiti.
Godo della dolce frescura nell'aria mentre me ne sto al computer con le cuffie ad ascoltare la mia canzone.
Certo, la mia personale idea di stare all'aria aperta non contempla la presenza di rettili biondi come Chloè, che in questo preciso momento sta stonando di brutto.
Innaspettatamente mi chiama Alya in videochat e rispondo.
"Novità Alya?"
"Si"
"Va bene, spara"
"Oggi devi assolutamente farti viva allo scuoballo"
"Ma sai anche tu che è impossibile convincere mia zia"
"Non puoi lasciarmi da sola"
"Ma tu hai Nino e.."
"Adrien"
"..."
"Andiamo Mari, perfavoree"
"No"
"Ma al ballo ci sarà anche tua zia, dato che è la preside del nostro istituto"
"Già, è per questo che non devo rischiare di essere scoperta"
"Marinette, è un ballo in maschera"
"..."
"Ti prego"
"Ahh, eh ok.."
"Passo a prenderti alle 22.00 con la macchina"
"D'accordo"
"Prima assicurati che i Bourgeois se ne vadano"
"Si lo so"
"Ciao"
"A dopo":) .

~22.00~
Ok, nessuna traccia dei Bourgeois, ce l'ha posso fare.
Sono pronta a schizzare a supervelocità dalla mia casa (lo scantinato) e precipitarmi nella via parallela dove è parcheggiata la macchina di Alya, che mi sta aspettando.
Per tutto il tempo che sono stata prigioniera di questa villa di trattenutissimi sbadigli, avevo provato il desiderio di correre via per tornare a casa.
Ed è giunta l'ora di andare allo scuoballo.

Arrivo alla macchina col fiatone che mi trapianta i polmoni:" Ec-co..mi"
"Finalmete"mi dice lei.
Apro la portiera e mi accomodo sul sedile affiancato al suo.
"Dai, fa partire il motore".

Dunque arriviamo a scuola e ci dirigiamo in palesta.

A giudicare dal brusío che monta nella stanza e dalle espressioni di gelosia delle allieve nei confronti del vestito ricamato da Marinette, sembra che tutti se l'ha stiano passando.

"Wow, il tuo vestito è formidabile"
"Grazie Alya, anche il tuo è bellissimo"
"Dai vieni con me" dice afferrandomi per il braccio.
"Che stai facendo? Mi stritoli cosi"
"Ti cerco un compagno, io ho gia riservato Nino" mi risponde avanzando  a passo deciso, in cerca di un misterioso cavaliere.

Passata una decina di minuti decide di mollare la presa.
Dato che non sono riusciti a trovarmi il principe azzurro, mi unisco a loro e insieme iniziamo a ballare sfrenati.

Esco nel giardino della scuola a prendere una boccata d'aria.
Nonostante la primavera ormai avanzata, il cortile è piu bello che mai, con tutti i fiorellini dai colori vivaci.
Respiro l'aria pulita e l'odorino profumato di crossoint che si riesce a fiutare nel piccolo vicolo in fondo alla strada, facendomi venire l'acquolina in bocca.
Cammino fino ad arrivare in una panchina sui cui mi ci siedo.
Da qui comincio a nutrirmi dello strano sospetto di essere osservata.
"Buonasera mylady"
Mi volto di scatto e vedo Adrien, anche lui mascherato. (Intuizione femminile).
Divento subito di una sfumatura rosso fragola dalla fronte al mento, anche pur sapendo che non può riconoscermi, sotto la maschera rossa a pois neri.
Noto che tiene dietro di sè una chitarra classica, è strano.
Lo saluto con la mano e lui si siede vicino a me appoggiando la sua chitarra.
In genere, quando veniva nella villa dei Bourgeois, mi veniva spontaneo essere naturale, invece nelle situazioni come queste non so mai come comportarmi.
"C-ciao"
"Anche tu fuori?"
"Sono passata a prendere un po' d'aria"
"Ti do disturbo?"
"Ma no, figurati"
"Allora posso restare?" mi domanda
"Certo".
Tra noi due rimbomba il silenzio.
Nessuno che fiata, entrambi ad ammirare le stelle.
Ad un certo punto mi chiede:"Che impressione ti farebbe, se ogni volta che alzi gli occhi dal piatto o dal libro che stai leggendo vedessi delle persone che ti stanno osservando?"
"Io la chiamo violazione della privacy"
Lui fa un sospiro per poi dire:"Sono venuto qui per avere un po' di pace".
"E ti sei portato la chitarra?"
"Si. Avvolte quando mi piace stare solo suono per cercare di scacciare via i pensieri negativi".
Mi dispiace terribilmente vederlo cosi di malumore, sennò non avrebbe portato lo strumento.
"Sai, anch'io suono ogni tanto, certo non bene quanto te"
Lui si gira e mi dice sorridendo:"Sono sicura che sei molto dotata".
Cosi dicendo prende la sua chitarra e me la porge.
"Dai, fammi sentire qualcosa"
"Non è il cas-"
"Cantami una canzone".
"D'accordo, se insisti" e detto ciò afferro la chitarra e inizio a  cantare la canzone che in pratica avevo appositamente dedicata a lui.

•Adrien•
Non c'è bisogno di nessun lampione.
Il suo viso è perfettamente illuminato da quella sfera ormai alta nel cielo.
È bellissima e ha una voce stupenda.

•Marinette•
Continua a guardarmi e mi sento in imbarazzo, forse non lo sto accontentando, o peggio, mi rendo stonata...
Finchè ad un tratto mi dice:"Ti prego devo sapere chi c'è sotto a quella maschera"
Io, che ancora non sono pronta gli faccio di no con la testa, mentre continuo a cantare.

~Più avanti~
Ho terminato la canzone.
"Adesso posso vederti senza maschera?" mi domanda.
Prima di rispondere ci rifletto sù e infine decido di levarmela.
Io so chi è lui, ma lui non sa chi sono io.
Vado lenta, perchè ho paura di quale potrebbe essere la sua reazione e...
"Eccoti!"
Lo strillo di Alya, seguito da un tonfo, echeggia nel corridoio a un volume fuori dal comune.
Il tonfo invece era dovuto allo sbattere del portone.
Appena mi ha vista si è pricipitata verso di me, correndo come una pazza fino a raggiungerci.
"Che cos'hai?" le domando.
"Non c'è tempo, devi andartene, tua zia sta tornando a casa" mi risponde con fatica, lasciando un piccolo spazio tra ogni parola, per riuscire a respirare.
Mi accorgo solo adesso che si è fatta mezzanotte, accidenti!
Assomiglio abbastanza a Cenerentola, e che tra meno di 10 minuti si ritroverà rinchiusa nello scantinato, e le chiavi saranno in possesso alla malvagia matrigna di cui mi sono ciecamente fidata.
Non faccio neanche in tempo a salutare Adrien, che attendeva la risposta. E trallaltro non mi ha scoperta.

~Nella villa~
"Grazie di tutto Alya ci vediamo domani".
Scendo dall'auto e corro più non posso.
"Buona fortuna" mi grida lei, cercando di non fare rumore.

Scendo silenziosamente le scale che portano allo scantinato.
Quando i miei occhi cominciano ad abituarsi  alla penombra scorgo la figura di una donna dal corpo snello, con i capelli mori fermamente arrotolati su una foresta di bidogini, una sontuosa vestaglia di veluto color prugna e una scia di maiuscole, che se ne sta seduta sul mio letto.
Accendo la luce e mi ritrovo davanti la zia. L'unico suo commento sulla mia uscita proibita è stato:"Complimenti".
Adesso si che sono nei guai.
Non potrò mai più uscire.



Once upon a song♡ {Completata}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora