birthday party (2)

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Il primo invitato ad essere puntuale è Nathanel. Frequenta il mio stesso corso di storia e l'ho trovato subito simpatico.
Molti a scuola lo chiamano "pomodoro" per via dei suoi capelli rossi, e spesso questo nickname viene addattato ad una specie di presa in giro alquanto irritante.
Anche se molti non sanno che i suoi atteggiamenti e la sua grazia sono molto ammirati, così come le sue capacità; infatti, oltre a disegnare, sa suonare 11 motivetti, lavorare all'uncinetto e leggere il koreano sbagliando a pronunciare solo i due terzi delle parole.
Il secondo giorno di scuola mi ha  confessato di avere una piccola cotta per me, ma questo è solo un dettaglio.
Voglio dire, io lo considero come un fratello, e poi non sono quel genere di persona che infrange l'amore. A me piace Adrien e spezzare il cuore a qualcuno è gia un colpo troppo basso, non voglio stare al livello di Chloè.

All'entrata dal cancello lo saluto con un abbraccio che viene gentilmente ricambiato.

~Ore 6.45~
La zia, soddisfatta di avere la serata libera, va a sedersi su una sedia in disparte per finire il suo giallo, mentre il retro della villa si sta facendo sempre più accogliente.
Io cerco di azzeccare qualche traccia di Alya, quando finalmente, scopro che la mia amica se ne sta nascosta tra la folla ad ingozzarsi un intero piatto di pizzette.
È sempre la solita...

Mi avvicino a lei con aria circospetta temendo che fosse la persona sbagliata, e invece eccola li.
"Hey Alya!" Lei si gira giusto in quel momento:"Ciao Mari".
"Perchè non ti sei vestita elegante?" mi domanda mentre afferra un croissont ripieno alla nutella dal vassoio offerto dal maggiordomo.
"Perchè non mi andava"
Anche se Alya sa per esperienza che non è saggio insistere, lei insiste:"E perchè non hai voluto?" In seguito mi fa cenno di guardarsi attorno, tutti indossano abiti serali, invece io vesto semplicemente di un paio di jeans strappati e una camicia rossa e nera a quadri.

Piano piano la folla inizia a radunarsi al centro della pista da ballo e Alya mi tira per il polso portandomi lontana.
"Che fai?!" le domando infastidita dalla presa troppo forte
"Adesso tu vieni con me"
"Ma la festa è da quella parte"
"Approfitto della distrazione di Chloè per aiutarti col vestito"
"Te l'ho detto no-"
"Zitta, mi occupo io di te"
Non mi resta che arrendermi.
È cosi difficile starle alla guardia.

Mi porta allo scantinato, nonchè la mia camera oppure casa, come sono abituata a chiamare.
"Devi iniziare a fare pulizie, e poi come fai a dormire qui sotto? Si muore dal caldo!"
"Arriviamo al punto, io non ci dovrei neanche stare qui" le dico facendo un cenno vago con la mano come se la questione non fosse importante.
"Vediamo cos'hai dentro l'armadio" propone lei.
Io, intanto mi siedo sul letto volendo fare un sonnellino ma prima ancora che chiudessi occhio, la mia vista viene oscurata da un vestito nero, che dalla mia prospettiva, sembra essere piovuto dal cielo. Mi rialzo prendendolo tra le mani e guardandolo con occhi sgranati:"E questo? Dove lo hai trovato?"
"Era in fondo all'armadio, e dove semmai?"
Di sicuro non lo avevo mai notato prima, non sono nemmeno sicura se mi appartiene.
Lo analizzo sino al più piccolo dei più piccoli dettagli e vedo un bigliettino: Per Marinette, buon compleanno♡
Da mamma e papà.

"Allora? Che aspetti, provalo!" mi suggerisce ed io non me lo faccio ripetere due volte, perchè è davvero stupendo.

"Allora? Che aspetti, provalo!" mi suggerisce ed io non me lo faccio ripetere due volte, perchè è davvero stupendo

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Once upon a song♡ {Completata}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora