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era passata una settimana e, di solito - in tale poco tempo - yoongi avrebbe finito di scrivere tre canzoni. ma c'era qualcosa di sbagliato in lui, in modo buono. i sentimenti confusi che provava - confusione, frustrazione e rabbia - continuavano a mangiargli gli interni e l'unica cose che aveva in mente era nessun'altro se non il biondo, jimin.

aveva finito già cinque canzoni e stava pensando di iniziarne un'altra quando jungkook bussò alla porta.

"cosa c'è, jungkook? sono occupato!"

il più piccolo entrò, anche se yoongi non gli aveva ancora dato il permesso.

"hyung, è il momento."

"il momento per cosa? sembri così drammatico."

"jimin sta venendo qui."

yoongi sgranò gli occhi, ma si accigliò con la stessa velocità.

"okay, conosci il patto."

"ti ho solo informato. verrà anche taehyung."

"divertitevi. adessi potresti uscire, per favore?"

"beh, almeno hai detto 'per favore'." jungkook rise e se ne andò.

yoongi chiuse gli occhi, grugnendo e stendendosi sul letto. il suo cuore iniziò a battere velocemente mentre la sua mente vagava nei ricordi della notte passata con jimin.
certamente, era ancora arrabbiato per quell'idiota fastidioso, ma comunque, una piccola parte di lui voleva rivederlo.

rimase fermo in quel modo, pensando a ciò che doveva fare per vederlo senza parlare.

presto, sentì dei rumori provenire dalla porta principale e riconobbe la voce profonda di taehyung e subito dopo, quella dolce di jimin.

i tre rimasero nel salotto, misero un film, come aveva detto jungkook.

"ragazzi, vado a fare dei popcorn. torno subito." disse taehyung, lasciandoli da soli.

"jungkook... yoongi è qui?"

il più piccolo annuì, non staccando lo sguardo dallo schermo.

"e sa che sono qui?"

jungkook annuì di nuovo.

"posso parlargli? ci ho pensato e sono venuto qui anche per scusarmi."

questa volta jungkook scosse la testa, guardando finalmente il più grande.

"non vuole vederti e mi ha detto di tenerti lontano, scusa."

"oh... capisco." jimin sorrise tristemente, guardando la tv, ma pensando completamente ad altre cose.

dopo due ore di film che jimin trovò noiose, sentì un leggero russare provenire dai più piccoli. li coprì con un lenzuolo e sorrise, essendo finalmente libero di fare quello che voleva da quando era arrivato lì.

trovò facilmente la stanza di yoongi e fortunatamente, era aperta. sbirciò e vide il più grande al computer.

jimin si morse il labbro, sapendo che quello che stava per fare poteva portare a due finali - essere ignorato o essere buttato fuori. jimin era sicuro che il più grande non lo avrebbe neanche ascoltato.

sospirò silenziosamente e spinse la porta.
yoongi girò immediatamente la testa e quando vide chi era, ritornò con il viso sul laptop.

"hey, yoongi..."

"pensavo di aver detto a jungkook di tenerti lontano da me." disse, in voce abbastanza alta per farlo sentire a jimin.

"sono qui per scusarmi, ti prego non fare così."

"non ho bisogno delle tue finte scuse, adesso sparisci, ho cose più importanti da fare che ascoltare un bambino lamentoso."

invece di fare ciò che yoongi gli aveva detto, jimin fece dei passi avanti, avvicinandosi a lui.

"non me ne vado finché non accetti le mie scuse."

"okay, va bene, allora resta qui per sempre perché è allora ch accetterò le tue scuse."

"yoongi. mi dispiace averti fatto sentire a disagio per tre volte... non volevo farti arrabbiare, non quando mi hai aiutato e sei stato anche con me. eri un mio ospite e non ti ho definitamente trattato come tale. t-ti penso da allora e mi sento così in colpa. quindi il tuo perdono significherebbe tanto per me. ma capisco che se non vuoi-"

"dispiace anche a me."

il silenzio riempì la stanza e yoongi chiuse il laptop, che era l'unica luce nella stanza.

"sarei dovuto essere più paziente."

"è okay. quindi siamo apposto adesso? possiamo essere amici?"

"oh mio dio, sembri un bambino di quattro anni." yoongi rise. "ma comunque, non mi piaci abbastanza per essere considerato mio amico. nessuna offesa, ma ti trovo ancora fastidioso."

"va bene." disse jimin, annuendo con delusione. "vado a casa adesso. jungkook e taehyung stanno dormendo sul divano. puoi, per favore, dire a jungkook, quando si sveglia, che mi sono divertito molto?"

dopo qualche minuto di silenzio e vedendo che nessuno rispondeva, jimin si girò.

"è troppo tardi e pericoloso uscire adesso, resta fino a domani."

"no, va bene, ho la macchina quindi non mi succederà niente."

"non puoi accettare la mia offerta prima che cambi idea?"

"okay... beh, dato che jungkook non dorme nella sua stanza, vado a dormire lì. buona n-"

"dormi qui."

"n-n, starò bene con-"

"jungkook si sveglierà presto e lui e taehyung andranno nel suo letto, credimi."

"allora posso andare a dormire sul pavim-"

"vieni qui e basta."

"no, non voglio farti sentire a disagio."

"jimin, hai cinque secondi prima che venga a trascinarti qui."

"o-okay allora..." jimin iniziò a camminare con esitazione verso il letto, togliendosi la maglia.

yoongi deglutì piuttosto rumorosamente e si girò, con la schiena verso il minore e il rossore che prendeva il sopravvento sul suo viso.

il più piccolo si sedette, coprendosi con la coperta ed avvicinandosi all'altro.

"yoongi?"

"cosa?"

"quella notte in cui abbiamo dormito uno accanto all'altro... ho dormito davvero bene..."

"quale è il punto di questo?" chiese yoongi, metà di lui sapeva già le intenzioni di jimin.

"potresti trovarlo strano, ma possiamo...sai..."

yoongi alzò gli occhi al cielo e si girò per poi afferrare i fianchi di jimin, avvicinandolo.

"la risposta è sì." disse, evitando il contatto visivo. "possiamo coccolarci di nuovo."

circondò la vita di jimin e poggiò il mento sulla testa del più piccolo.

"è-è davvero comodo, grazie." sussurrò jimin, nascondendo il viso nell'incavo del collo di yoongi e stringendo la sua maglia. "buona notte."

"buona notte."

chewing gum + yoonminDove le storie prendono vita. Scoprilo ora