4. Change of plans

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Claire


«Hey ragazze, scusate il ritardo», esordì Brendon, camminando trafelato verso di noi, «Sono stato trattenuto al lavoro».

Io guardai Brendon come se avessi voluto ucciderlo, mentre Tessa sospirava rammaricata. «Brendon Boyd Gaston Urie, questa è un'emergenza! Non hai tempo di farti trattenere al lavoro!», sbottai, in preda ad una crisi di isteria, rabbia e mancanza di zuccheri e caffeina nel mio sangue.

Dopo la grandissima disfatta in biblioteca io e Tessa avevamo deciso di andare nel nostro solito bar a prendere un caffè consolatorio, e avevamo pensato di chiamare anche Brendon - incoscienti del fatto che, essendo lui un ritardario cronico, avrebbe finito per farci aspettare per più di mezz'ora. Avevamo mandato via il cameriere che voleva prendere le nostre ordinazioni già dieci volte, per aspettare lui, cosa che aveva reso me isterica e Tessa affamata (come se non lo fossimo sempre, già).

Brendon sospirò e si grattò la nuca. «Ti chiedo scusa, Claire. Non potevo dire di no al mio datore di lavoro, ho il posto già a rischio perché una volta mi ha beccato a fumare erba durante il mio turno!».

Tessa scoppiò a ridere alle parole di Brendon. «Oh, tu che ti fai sgamare mentre fumi è qualcosa di così prevedibile! Adesso però siediti, che abbiamo tanto da dire e non voglio deludere quel cameriere tanto carino che è venuto a chiederci le ordinazioni», sbottò la mora, indicando la sedia libera a Brendon che si sedette poco dopo.

Il moro guardò prima Tessa - troppo concentrata a fissare l'uomo dei suoi sogni intento a portare vassoi ai tavoli - e poi me, alzando un sopracciglio. «Fammi indovinare: è il solito alto, biondo, con gli occhi azzurri».

Sospirai. «La conosci troppo bene - ma questo non è importante. Ti abbiamo chiamato qui per dirti che il piano è fallito e che adesso non ho la minima idea di cosa fare!», sbottai, mettendomi le mani in faccia in preda alla disperazione.

Poteva sembrare assurdo, lo so, ma era una tragedia con i fiocchi! Il mio folle e bellissimo piano era andato in fumo dopo cinque minuti dalla sua attuazione, e oltre a fallire miseramente mi aveva anche fatto fare la figura della scema, con quella gonnellina a giroculo e la camicia mezza sbottonata - sul serio, in strada mi avevano chiesto quanto prendessi all'ora. Avevo, letteralmente, toccato il fondo.

Brendon mi guardò, calmo come suo solito. La sua calma perenne mi faceva incazzare. «Beh, e qual è il problema? Riprovaci», disse, alzando le spalle, «Non è detta l'ultima parola, puoi sempre-».

«Non posso niente!», esclamai, interrompendo Brendon che scattò sulla sedia spaventato a morte, «Brendon, Callie pensa che io sia una specie di mostro che si fa ogni essere dotato di vagina!».

«Beh, ma lo sei», si intromise Tessa, che aveva appena finito di parlare con il bel cameriere (infatti era tutta rossa in viso), «Cioè, non sei un mostro, ma di certo ti fai ogni essere dotato di vagina».

Mi accigliai. «Non è vero!».

Tessa rise. «Allora dimmi una ragazza che non sia stata nel tuo letto o che sia uscita con te».

«Uhm... tu vai bene, vero? Insomma, hai una vagina, lo so perché da piccole facevamo il bagnetto insieme...», dissi dubbiosa, costretta dalle mie stesse parole a dar ragione a Tessa, «E va bene, forse sono un po' promiscua. Ma io che posso farci?».

«Un po' è un eufemismo», commentò Brendon, ottenendo un'ochiataccia, «Ma questo non è importante. Secondo me, per riuscire a conquistare Callie, devi dimostrarle che sei cambiata».

«Grazie per la dritta, Sherlock. È ciò che sto cercando di farle capire da quando siamo uscite dalla biblioteca, ma non mi da' retta!», sbottò Tessa, alzando gli occhi al cielo.

Sbuffai. «Te l'ho detto perché non voglio cambiare il mio modo di fare proprio ora, è una questione di vita o di morte!».

«E quale sarebbe questa questione di vita o di morte, sentiamo», mi chiese Brendon, sarcastico da morire.

«Sono a tanto così dal farmi Ashley Frangipane! Non posso mollare proprio adesso, quella ragazza è un sogno su due piedi!», sbottai in risposta, sorridendo beffarda. Ci avevo messo mesi per riuscire a combinare un appuntamento con la mia inarrivabile vicina di casa, non avrei di certo mollato così, di punto in bianco!

Tessa e Brendono si portarono la mano alla fronte nello stesso momento. Se non fossero stati inquietanti avrei riso fino a scoppiare. «Ma ti rendi conto di cosa stai dicendo?», borbottò Brendon, sconfitto.

«Andiamo, è Ashley! Anche voi due fareste i salti mortali per farvela».

Tessa sospirò. «Tu sai che io sono davvero contraria a questo tuo stupido piano, ma se lo vuoi portare a termine devi fare come dice Brendon. Al diavolo la Frangipane! Puoi fartela mille altre volte, sono sicura che non ti rifiuterebbe».

«Esatto. E poi sono convinto che abbia una tresca con mia cugina Lauren, sai, quella che hanno arrestato all'aeroporto perché portava erba nella valigia».

Annuii. «Carina, ma niente di che. Conosco ragazze che la leccano meglio», borbottai, facendo accigliare Brendon.

«Hai fatto sesso con mia cugina e ti viene in mente di dirmelo solo ora?!», sbottò il ragazzo, facendo ridere Tessa.

«Sicuramente è l'ultima cosa di cui devi preoccuparti, riguardo a tua cugina», disse la mora, risoluta come sempre, «Chiudiamo questa parentesi, okay? Non è importante. Quel che importa ora è che tu, per una volta, devi seguire i nostri consigli per vendicarti di Luke Hemmings».

«Ah, che bella sensazione!», commentò Brendon, battendo il cinque con Tessa.

Io sospirai. «Non so se posso farlo, ragazzi. Cambiare così da un momento all'altro...».

«Vuoi che Luke rimanga impunito? Che continui a farsi tuo fratello totalmente indisturbato? Andiamo, Claire, dov'è finita tutta la tua grinta?», sbottò Brendon, «E poi ce lo devi».

«Infatti! Pensa al povero Brendon messo a nudo di fronte a tutta la scuola e a me che ancora non ho superato quel gay ingenuo di Brian Logan Dales!», continuò Tessa, sorridendo soddisfatta alla sua inoppugnabile argomentazione. Potevo fare di tutto, ma di fronte al dolore dei miei amici non potevo restare impassibile. Dovevo reagire, e non solo per me, ma anche per loro e per tutte le persone maltrattate da Luke Hemmings.

«E va bene, mi avete convinta. Quando si comincia?».

***

[A/N] SONO LE 2:41 E IO DOMANI DEVO SVEGLIARMI PRESTO PER ANDARE AL MARE ma dovevo aggiornare assolutamente, vi ho fatto decisamente aspettare troppo, sigh. Spero che continuiate a seguire questo disagio deragliante, e ci vediamo giovedì prossimo! ♥

PS: so che è ovvio, ma quello in foto è il mio profilo di twitter. Guardate quanto disagio c'è AHAHAHAH (also lhemmonade era già preso, quindi devo essere la unoriginal lil bitch che sono sempre)

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