7. Miss Hadid

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Claire

«Buongiorno, zombie Clifford», mi salutò Brendon quella mattina, prendendomi in giro, «Hai sbagliato strada, il set di The Walking Dead è da quell'altra parte».

Sbuffai. «Fottiti, strega cattiva dell'ovest», mi lamentai, passandomi una mano in faccia, «Ho dormito di merda questo weekend», spiegai poi, sedendomi sul solito muretto che ormai era la sede degli incontri della nostra setta satanica – ovvero, il nostro piccolo gruppetto, definito così da mia madre dopo aver visto Brendon fumare nel cortile, Tessa baciare un ragazzo più grande di lei e dopo aver scoperto del mio orientamento sessuale. Per lei eravamo praticamente l'Anticristo (non che fosse una cosa strana, ovvio, a mia madre non andava mai bene niente).

Brendon mi sorrise prima di passarmi una sigaretta che accettai con piacere. «Hai fatto le ore piccole con la tua vicina di casa?».

Alzai gli occhi al cielo. «Magari! Sono stata tenuta sveglia dalle urla di una certa puttanella bionda e da quelle di quel dannato coglione di mio fratello – mamma e papà non c'erano per il weekend e lui ha pensato disgraziatamente di invitare il suo giocattolino sessuale a casa», mi lamentai, facendomi scappare uno sbadiglio, «Ma fortunatamente il mio cervello funziona al massimo delle sue capacità quando non dormo, e così ho potuto studiare il piano perfetto per farmi assumere al centro di recupero».

Brendon alzò un sopracciglio. «Non avevi deciso di sedurre Gigi Hadid e convincerla così a parlare con sua madre per farti dare un posto?», mi chiese confuso, «Dimmi che hai cambiato idea e che adotterai una strategia che non includa infilare le dita nella vagina di una spocchiosa sedicenne», disse poi, implorante.

Io scoppiai a ridere. «Il piano è sempre quello, ma per chi mi hai presa?», dissi eloquente, facendo sospirare rammaricato Brendon, «Ho dovuto studiare bene ogni dettaglio, biancheria intima sexy compresa, facendomi aiutare da Tessa... che probabilmente è rimasta a casa a dormire, visto che l'ho tenuta sveglia tutta la notte. Tu l'hai sentita?», chiesi poi, alzando un sopracciglio.

Brendon annuì. «Sta arrivando. I suoi genitori hanno trovato l'erba in camera di Jake e gli stanno facendo il culo, non voleva perderselo».

Ridacchiai. «Avrà molto da raccontarci, allora», dissi un attimo prima che il mio sorriso crollasse e il buonumore svanisse. Un'immagine particolarmente orripilante e vomitevole si presentò alla mia vista: Michael aveva accompagnato Luke a scuola. I due erano scesi dall'auto insieme e si stavano baciando – rettifico, si stavano divorando la faccia a vicenda. Non potevo sopportare una tale vista.

«Claire? Sei pallida», disse Brendon preoccupato, riportandomi alla realtà, «Ti senti bene? Stai per svenire? Hai un calo di zuccheri? Vuoi che ti dia una caramella?».

Scossi la testa. «Guardali, così disgustosi. Mi piacerebbe tanto vederli sprofondare nelle più nefaste profondità della Terra», sbottai, stringendo la mano a pugno.

Brendon si voltò per guardarli e fece una smorfia disgustata. «Certo che tuo fratello ha davvero dei gusti di merda», commentò, «Però... Confesso che insieme ce li vedo. Non sono poi così male».

Guardai Brendon come se avesse appena detto che Donald Trump fosse un grande. «Brendon Boyd Ursula Urie, come cazzo ti permetti di dire una cosa simile?!», esclamai, facendo sobbalzare Brendon spaventato, «Dio, sono a tanto così da non rivolgerti più la parola per sempre!».

Brendon si batté una mano sulla fronte. «Dio, io ci ho perso le speranze con te».

«Che vuoi? Sei mio amico, non posso tollerare tali blasfemie, specie se escono dalla tua bocca!», sbottai contrariata, sbuffando mentre mi rendevo conto che Luke stesse venendo proprio verso di noi, «Dio buono. Che vuole ora?!».

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