2: Avvistamento

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È passata una settimana da quando abbiamo cominciato a perlustrare il confine tra Stati Uniti e Canada, ma al momento la ricerca non ha prodotto alcun risultato. Sia io e sia Enrico ci stiamo stufando di viaggiare per di qua e per di là come dei cretini. Sempre lo stesso paesaggio, gli stessi boschi, gli stessi laghi, le stesse abitazioni, la stessa gente...
Ma non ho tempo per pensare a questo, qualcosa non va, vedo il mio compare alquanto nervoso.
"Sta auto di merda, abbiamo già finito la benzina!" dice Zeb puntando il dito indice contro l'indicatore della benzina che segnala il necessario rifornimento.

Ci fermiamo all'ennesima stazione di benzina per rifornire la nostra vettura. Parcheggiamo la lancia Thesis di fianco ai distributori della stazione. Si avvicina un inserviente al quale Enrico chiede il pieno.
Mentre l'auto viene rifornita, tiro fuori il rilevatore di licantropi (già avevo perso il conto di quante volte l'avevo utilizzato), lo accendo e compare sempre sullo schermo il solito ventaglio verde completamente vuoto all'interno. Continuo a fissarlo come se fossi ipnotizzato alla sua vista. Già posso aspettarmi il suo esito: nessun licantropo nelle vicinanze. Il ventaglio continua a rimanere vuoto. Sento ritornare l'inserviente che chiede la mancia. Zeb sta per rimettere in moto, e ODDIO ODDIO NO NON CI CREDO!!! NON CI VOGLIO CREDERE!!
Comincio ad avere una fitta al cuore ed improvvisamente non riesco più a respirare per l'emozione provata.

Sussulto in un modo pazzesco mentre vedo comparire nella parte inferiore sinistra del ventaglio una sottospecie di archetto, il che indica che in quella direzione c'è minimo un licantropo

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Sussulto in un modo pazzesco mentre vedo comparire nella parte inferiore sinistra del ventaglio una sottospecie di archetto, il che indica che in quella direzione c'è minimo un licantropo. SI CAZZO, FINALMENTE.

Zeb mi guarda spaesato: "Che è? Che succede?"
Senza ulteriori indugi gli spiaccico il rilevatore davanti alla faccia mentre cerco ancora di riprendere fiato.
"UDDIO! UDDIO!" esclama il mio compare strappandomi il rilevatore di mano mentre si toglie gli occhiali da sole, osservando così lo schermo ancora più da vicino.

Dopo aver ripreso sufficiente fiato riprendo il rilevatore ed esco dall'auto, mi giro a sinistra verso la direzione dell'archetto che automaticamente scompare e viene rimpiazzato da una piccola linea in alto sullo schermo che punta nella direzione di fronte a me, ossia un fitto bosco.

Con il cuore che batte a mille armeggio con una manopola, fino a quando non vedo comparire un puntino verde, seppur nebuloso

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Con il cuore che batte a mille armeggio con una manopola, fino a quando non vedo comparire un puntino verde, seppur nebuloso. Mi rivolgo a Zeb:
"Il segnale proviene proprio al confine della portata del rilevatore, sarà meglio sbrigarci se non lo vogliamo perdere. C'è un centro abitato qua vicino?"
Enrico tira fuori una mappa tutta spiegazzata e la posa sul cofano della macchina. Fa scorrere un dito contro la cartina.
"Si, una piccola città, ed è abbastanza vicino a noi, proprio dalla direzione dal quale proviene il segnale"
Perfetto. La nostra preda abita sicuramente lì.
"Che cosa stiamo aspettando? Andiamo laggiù no?"
"Agli ordini capo" mi dice di rimando Zeb con tono sarcastico mentre si fionda in macchina. Io faccio lo stesso sedendomi al vano del co-pilota.

Impostiamo la località sul navigatore e partiamo con una fretta pazzesca ed in un quarto d'ora arriviamo nel centro abitato. Sul rilevatore viene ancora segnalata la presenza del licantropo. Non credo che sia solo uno. Di solito i licantropi stanno in branco, a meno che non si tratti di un lupacchiotto solitario. Giuro che se è uno solo mi sale il nazismo, non abbiamo fatto tutto questo casino solo per una di quelle bestie.
Do una ultima occhiata al rilevatore memorizzandomi la posizione della preda, poi lo spengo. Meglio non destare sospetti con un simile arnese in mano. Secondo i miei calcoli il segnale dovrebbe provenire di fronte a noi, da un edificio abbastanza grande. Mi rivolgo ad Enrico:
"Dirigiti verso quel complesso laggiù e parcheggia in un posto appartato"
Zeb parcheggia in un posto nascosto che non avrebbe destato sospetti. Scendiamo dal veicolo e ci avviciniamo con molta cautela.
"Enrico, compra un giornale"
"Che?" mi chiede come se fossi impazzito.
"So quello che faccio. Compra un giornale da quella edicola. Svelto!"
Il mio compare mi lascia da solo mentre va a comprare il giornale. Nel frattempo controllo l'orario: sono le 7:20. Capperi! Non immaginavo che ci fossimo mossi così presto oggi. Alzo lo sguardo sulla targhetta che indica l'edifico. Ah! Un istituto scolastico! A quanto pare abbiamo fra le mani uno studente!

Enrico ritorna con il giornale. Con un gesto della mano lo invito a sedersi su una panchina, poi anch'io faccio lo stesso. Tiro fuori dal contenitore il rilevatore senza farmi vedere dai passanti e lo poggio tra le pagine del giornale. Lo accendo pregando di non aver perduto il segnale. CHE COSA?!? NO! NO! NON È POSSIBILE! Il rilevatore deve essere impazzito!

Sul ventaglio compaiono molteplici segnali ben nitidi e distinti fra loro, QUASI VENTI! E NE INDICA ALTRI PIÙ AVANTI! Basta, dopo questa credo di non sentirmi bene

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Sul ventaglio compaiono molteplici segnali ben nitidi e distinti fra loro, QUASI VENTI! E NE INDICA ALTRI PIÙ AVANTI! Basta, dopo questa credo di non sentirmi bene. Zeb invece sembra morto perché lo vedo pietrificato di fronte allo schermo.
Non possono essere davvero così tanti! Ci deve essere un malfunzionamento! Spengo e riaccendo il congegno ma i punti rimangono sempre quelli, eccetto che.... Aspetta! Si muovono! Quei punti si stanno muovendo!

Con una soddisfazione inimmaginabile punto lo sguardo su Zeb, anche lui incredibilmente soddisfatto.
"Che belle notizie che ci porta il giornale di stamattina" dice Zeb sarcastico con un sorriso stampato in faccia.
"Già! Stavolta, amico mio, abbiamo proprio fatto jackpot!" continuo io con il suo medesimo sguardo.
"Chiamo lo squadrone di cattura?" dice Zeb mentre con un sorriso da maniaco omicida tira fuori dalla tasca lo smartphone satellitare.
"No, prima ho intenzione di catturarne uno solo contando solamente sulle nostre menti. Così facendo avremo un'esca con cui attirare tutti gli altri"
"Bene. Chi sarà lo sventurato da catturare?" mi chiede impaziente.
"Credo che dovremo parlare al femminile. Per quanto ne sappia io, un licantropo rivolterebbe mezzo mondo per poter riavere la sua compagna fra le sue braccia. E tranquillo: ho già in mente un diabolico piano per farla sotto il naso di tutti quei cucciolotti. Hai presente quell'enorme complesso ospedaliero che abbiamo visto lungo la statale? Andiamo laggiù. Poi ti spiegherò tutto"

Abbandoniamo il giornale sulla panchina e ci catapultiamo nella lancia Thesis. Partiamo infischiandocene delle regole della strada ed in un attimo siamo sulla statale.

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