Per tutta la settimana, le parole di Artie continuarono a vagare nella mia testa senza darmi tregua. Era come se continuassi a sentirle, ancora e ancora. "Scusa se lo dico, ma, sinceramente non mi sembri il tipo di persona che entra in quei gruppi". Forse non riuscivo a dimenticarmele perché in fondo aveva ragione? "Ma certo che ha ragione," pensai sabato mattina, guardandomi allo specchio "non sono affatto quel tipo di persona"
Fin da quando ero piccola ero sempre stata attenta a comportarmi bene, a prendere buoni voti a scuola, a non deludere mai i miei, a fare il mio dovere e a restarmene al mio posto. Ma da un po' di tempo a quella parte mi ero stufata. Odiavo sentire i miei dire ai loro amici "Quinn è proprio brava" o "Non è una di quelle ragazze ribelli" e così via. Ora volevo diventare esattamente il contrario di ciò che ero prima, e le parole di Artie erano servite solo a rendermi più determinata.
"Sto uscendo mamma" dissi afferrando la giacca e chiudendo la porta alle mie spalle. L'aria fresca di ottobre mi scompigliò i capelli. Mi fermai a guardare le case del mio quartiere. Era un bel posto; le case erano tutte simili e allineate ai due lati della strada in maniera ordinata, ma i giardini erano particolari. Non ce ne era uno uguale ad un altro. La strada era pulita, così come i marciapiedi.
Presi il foglietto stropicciato che avevo preparato la sera prima dalla mia tasca e lo aprii. Era una lista delle cose che avrei dovuto fare quel giorno. All'inizio quella della lista mi sembrava un'idea stupida, ma avevo bisogno di ordinare le idee. Primo punto all'ordine del giorno erano i miei capelli. Il classico detto "l'abito non fa il monaco" era un po' debole al McKinley, a quanto avevo capito dal discorso di Artie.
Tuttavia ero un po' riluttante, i miei capelli erano sempre stati lunghi e biondi sin da quando ero bambina e li raccoglievo in due codini tutte le mattine prima di andare a scuola, e tagliarli era un grande cambiamento, ma quel cambiamento era necessario.
Entrai nel parrucchiere più vicino a casa. Era gremito di anziane signore andate a farsi la messa in piega per il pranzo della domenica insieme alla famiglia, e l'odore pungente di lacca per capelli misto all'odore di shampoo mi fece lacrimare gli occhi per alcuni momenti
"Posso esserti d'aiuto?" Un ragazzo sulla trentina, vestito in maniera assai discutibile, si avvicinò a me
"Vorrei cambiare taglio" dissi mostrando una foto che avevo trovato su una rivista che raffigurava una ragazza magra e alta con il taglio di capelli che volevo.
Il ragazzo guardò la foto, emettendo un verso che assomigliava vagamente a un "gasp" di quelli dei fumetti, e poi alzò lo sguardo su di me nuovamente.
"Ne sei sicura?" mi chiese divertito, inarcando un sopracciglio.
Fantastico, ci mancava solo che anche il parrucchiere mi giudicasse una ragazza indifesa senza spina dorsale.
"Sicurissima" Risposi, forse con un po' troppa foga.
"Va bene, accomodati allora, arrivo tra pochissimo" rispose il ragazzo, sempre con quel sorrisetto sulla faccia.
Mi sedetti su una poltrona girevole di pelle situata davanti allo specchio, guardando riflessi i miei capelli e sospirando.
Il parrucchiere tornò armato di forbici e pinze per capelli. Guardò un'ultima volta nello specchio, lanciandomi uno sguardo che assomigliava tanto a "sei-sicura-di-quello-che-fai?". Sbuffai e annuii.
Immediatamente il ragazzo cominciò il suo lavoro. Per distrarmi e costringermi a non guardare nello specchio presi una rivista abbandonata sul tavolo vicino al mio e la sfogliai distrattamente. Era una rivista locale. La maggior parte delle pagine erano occupate da pubblicità che sponsorizzavano ogni tipo di prodotto: Dal cibo per gatti al gel per capelli.

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Glee- Sweet sixteen
FanficTi capita mai di sentirti stanca/o di te stessa/o? Di voler cambiare radicalmente la tua vita? Di voler ricominciare? Ecco, Quinn si sente esattamente così, da molto tempo ormai. Finalmente però, ha la possibilità di cambiare le carte in gioco, di c...