Capitolo 5

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Con Chloe le cose vanno bene, è solo che non ho ancora trovato il coraggio di raccontarle tutto, non voglio che si senta a disagio a stare con me o a parlarmi, non sono pronta ad un'altro abbandono.

Era un noiosissimo giorno autunnale, era passata orami una settimana dalla gita e io continuavo a fare avanti e indietro dall'ospedale senza mai stancarmi. Ma quel giorno c'era qualcosa che non andava, qualcosa di sbagliato, di assurdo.

Ero riuscita a farmi convincere da Chloe ad uscire e fare un giro per la città, in effetti avevo bisogno di un pò di aria fresca, ma questo non me lo sarei mai aspettata.

Stavamo uscendo da un bar, dopo un thé caldo per riscaldarci avevamo pensato di girare un po' e osservare le vetrine, ma appena svoltato l'angolo, lo vidi, o meglio li vidi, ebbene sì quell'uomo sulla quarantina, dai capelli castano chiaro e dagli occhi color ghiaccio era proprio mio padre e quella accanto a lui che gli stringeva la mano non era mia madre, e mi bastava solo questo per rimanere scioccata.

Sentì il mio cuore perdere battiti e iniziai a vedere sfocato a causa delle lacrime, Chloe preoccupata cercava di parlarmi ma in quel momento non sentivo niente, solo la sua voce ovattata e in lontananza;

Sentì il mio cuore perdere battiti e iniziai a vedere sfocato a causa delle lacrime, Chloe preoccupata cercava di parlarmi ma in quel momento non sentivo niente, solo la sua voce ovattata e in lontananza;

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Fino a quando non mi fece voltare di forza e mi ritrovai a guardarla negli occhi

- Maddie, ma che succede? Tutto ok? Perché piangi?

Troppe, troppe domande mi si stavano accavallando in testa, troppe, non capivo, non so se avrei voluto capire. 

Presa dal panico l'unica cosa che feci fu correre, corsi via fino ad arrivare al pontile, mi diressi su di esso senza guardarmi indietro, sentivo dei passi che mi seguivano ma non mi importava, arrivai alla fine di esso e sposarsi la faccia al di là della barriera, respirando a fondo l'odore del mare.

-Maddie ma che diavolo ti prende? - mi giro e trovo una Chloe piegata in due con le mani sulle ginocchia a riprendere fiato, il suo golfino rosa era tutto stropicciato e so quanto ci tiene ai vestiti lei, non pensavo l'avrebbe fatto, non pensavo mi sarebbe corsa dietro, forse finalmente avevo trovato davvero un'amica.

Forse per l'emozione, o forse solo per confortarmi ma l'abbracciai, uno di quegli abbracci spontanei ma veri, pieni di emozioni e paure, quegli abbracci nei quali ti fondi per trovare un rifugio, per nasconderti dalla realtà, lei ricambiò senza dire niente.

Restammo lì per non so quanto tempo, quando mi staccai la guardai e le dissi semplicemente - grazie -

- grazie per cosa? -

- per essere qui -

- oh ma quindi hai anche un lato dolce lì sotto da qualche parte - mi fece scappare un sorriso, per lei io sto indossando una corazza, un'armatura per difendermi dagli altri, o più semplicemente dalla realtà, e quindi appena dò segno di qualsiasi tipo di sentimento lei si esalta e me lo fa notare.

Mi fece cenno con la testa di seguirla e ci sedemmo su una panchina, immerse nel silenzio, solo io e lei difronte a una distesa immensa di acqua, il freddo stava iniziando a farsi sentire ma non ci feci molto caso, ero troppo impegnata a realizzare ciò che era appena successo, lo raccontai a Chloe, le raccontai tutto con le lacrime agli occhi e tra un singhiozzo e l'altro, alla fine mi diede un'altro abbraccio, solo che questo era pieno di tristezza e basta.

Su sua iniziativa ritornammo al bar di prima alla ricerca di mio padre, volevamo solo constatare se quello che ho visto era vero o solo frutto della mia mente. Girammo ore ma niente, sembravano spariti ed io ero ancora più triste e arrabbiata di prima.

Salutai Chloe promettendo di chiamarla se avessi avuto bisogno di lei, in qualsiasi momento, poi me ne tornai sulla strada di casa, si era fatto tardi forse sarebbe stato meglio entrare dalla porta sul retro evitando mio padre.

Mi diressi verso il vialetto che portava nel giardino sul retro della casa e mi immobilizzai di colpo.

Era lì, a casa nostra, dove fino a un anno fa ci viveva mia mamma; era lì con quella donna, non potevo credere ai miei occhi, fino all'ultimo sperai fosse stato solo un mio miraggio ma era tutto vero.

Si stavano baciando, ed era una cosa orribile, non pensando troppo presi il mio cellulare e scattai una foto, non l'avrebbe passata liscia.

Si salutarono e lei si diresse proprio dalla mia parte, in panico mi buttai letteralmente nei cespugli, provocandomi un dolore lancinante al fondo schiena e dei graffi qua e la, ma nulla di più doloroso del mio cuore che si spezzava.

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