Harley: "Puddin!" lo bacia con passione
Joker: ricambia il bacio "che ne dici se portiamo la piccola a giocare?"
Harley: "aaww si" prende la piccola in braccio
Joker: "che ne dici se la chiamiamo Jewell?" dice sorridendo sadico alzandosi dal diva...
Quella stessa sera Robin e Jason cercarono di sistemare le altre statuette. Probabilmente secondo i calcoli di Robin lì dentro c'erano alcuni familiari e Dei di cui erano alleati con l'Incantatrice o no. Per entrambi è ancora un mistero ma sicuramente ne sanno molto più di Samantha e della sua associazione di scienziati e soldati con il colonnello Rick Flag.
L'indomani portarono con sé una pistola e dei sieri per dormire. L'idea è stata di Jason che conoscendo Jew forse li avrebbe uccisi o no ma era sempre meglio stare più attenti alle voci che circolano e orecchie troppo udibili e spione. Entrambi entrarono nel locale che come sempre era occupato da donne alte e bellissime vestite in modo appariscente e quasi scoperto nelle parti intime con degli uomini che flertavano con loro tra cui si intravedeva anche uno strano tizio vestito di rosso e nero. Si avviarono al bancone.
Robin sembrava abbastanza nervoso da quando avevano perso Incantatrice e picchiettò le dita sul tavolo sbuffando leggermente. Jason notando subito il comportamento del suo amico si guardò intorno cercandola e non capì perché non stava lì quella sera.
"Allora?" chiese quasi serio Robin guardandolo sempre con le mani poggiate al banco.
"La troverò. Abbi solo un po' di pazienza" anche Jason era abbastanza stressato.
" 'LA'? è una lei!?" rimase sconvolto Robin.
"Si... Non te lo avevo detto altrimenti avresti chiamato qualcun altro poco affidabile come quel tizio mascherato lì in fondo" indicò il tipo strano di rosso che aveva intravisto prima.
"Guarda che ne conosco un altro Jason e non è come quel Wade" borbottò un po' mentre prese il bicchiere di birra.
"Me ne parlerai dopo che l'avrai conosciuta" cominciò a cercarla ma Robin lo bloccò mettendogli una mano sulla spalla.
"Aspetta. Non hai mai lavorato con lei?" chiese Robin un po' più serio di prima.
"Ecco...no. Ma sicuramente sarà affidabile" tolse la mano e ricominciò a cercarla. Probabilmente era al solito tavolo privato della discoteca insieme ad Harley e Joker ed è anche più saggio non farsi vedere da loro o avrebbero sospettato. Si avvicinò al tavolo ma lì non vi era nessuno. Sarà successo qualcosa di cui non ne era consapevole. é meglio non rinunciare. Si avviò di nuovo verso l'amico.
"Andiamo" disse secco e nervoso Jason tornando verso l'uscita.
"Non è qui. Come previsto. Ti presenterò l'altro. Appena lo vedrai ne sarai colpito." Quesdta volta Robin fu più convincente ed entrambi uscirono dal locale.
"Va bene..." sospirò.
Fecero altri passi ma una moto gli passò davanti velocemente per poi girare verso il marciapiede marcando il suolo con la scia delle ruote di gomma quasi consumata per via del calore. I due sobbalzarono all'indietro. Per un pelo non li prese.
"EHI! STA PIU' ATTENTO UBRIACONE!" gli gridò addosso Robin.
Una risatina beffarda si sentì dal guidatore. Si tolse il casco nero e lucente che nascondeva un volto ben riconoscibile da Jason.
"Ma guarda guarda. Ciao nanetto rosso!" li guardò ridacchiando. "Hai portato un amico a quanto vedo"
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"Si. E come sempre per tua sfortuna porto sempre la maschera. Vedo che anche tu ne hai una" rispose ironico Jason incrociando le braccia.
"Si. Ti piace? Ho preso spunto dallo zio e da Assassin's Creed" disse quasi fiera e maliziosa.
Robin li guardò e ascoltò la loro conversazione.
"E così tu sei...?" A Robin non le piaceva quel tipo di gente e si domandò se Jason si fidasse di lei.
"Jewell" rispose con il solito tono preso dalla madre.
"Oh..." la guardò quasi scrutandola.
"Perchè non ci sediamo a una parte? Ho un compito per te Jew" per rompere il silenzio.
"Certo. Ma meglio non qui perchè c'è mio zio e vorrei che non scoprisse che sto con due uomini e soprattutto con te nanetto" ridacchiò beffarda sussurrando.
"Ehi! Tu a me del nanetto non lo dai!" Si innervosì.
"Uff. Che presuntuoso. Andiamo. Vi do un passaggio" si rimise il casco per poi mettere in moto dopo che essi salirono.
"Dove siamo precisamente?" Chiese perplesso Robin guardandosi intorno.
"é un ex ufficio dove trovo quasi di tutto ed è qui ci faccio la mia collezione" Accese l'interruttore. Il posto era molto luminoso. I muri era anche un pò sporchi di sangue e una specie di cristalli con sfumature rosse scarlatte, nere e viola erano infilzati quasi da tutte le parti.
"Che collezione?" le chiese perplesso Jason.
"Ovviamente di quello che sta attorno 'genio'" in modo scorburico e quasi scontroso. "E non bruciateli altrimenti si polverizzano e li pagate voi"
Ingulgitarono anche perchè la stanza era abbastanza vuota e dava il senso di inquietante.
"Allora, di cosa volete parlare?" aprì la lattina di pepsi e si sedette sul tavolo.
OGGI VI ARRIVERANNO 2 O PIU? CAPITOLI PER FARMI PERDONARE DELL'ASSENZA.